
La
33°edizione del Giro di Basilicata-Memorial Augusto Viggiani è nel pieno del
countdown: i preparativi si stanno intensificando per il comitato organizzatore
del Nucleo Gioventù Potenza che, con professionalità ed impegno, ha riproposto
in grande stile questo appuntamento agonistico allo scopo di promuovere e di
rilanciare la vetrina per eccellenza del ciclismo juniores nazionale ed
internazionale.
La
conferenza stampa di presentazione del Giro 2016 prevista per lunedì 5
settembre a Matera alle 11:00 (presso la sala Nelson Mandela del Municipio in
via Aldo Moro) è un ulteriore step di avvicinamento allo svolgimento della
33°edizione che prenderà ufficialmente il via venerdì 9 settembre con la prima tappa
da Picerno a Filiano per complessivi
Da
Picerno, sede di partenza, è un percorso suggestivo, immerso tra le vicine
montagne dell’Irpinia e il massiccio del Vulture in lontananza a fare da
sfondo, che comprende la scalata ai
PICERNO
Le
origini di Picerno vanno fatte risalire al secondo secolo a. C., come attestano
l'esistenza di ruderi e tombe risalenti a quell'epoca. L'intero paese fu
pesantemente danneggiato dal terremoto del 1857, che sconvolse anche altri
centri limitrofi. Una caratteristica delle vie del centro storico è costituita
dai portali degli antichi palazzi nobiliari. Tra i vicoli è possibile ammirare
la Torre Medioevale di forma cilindrica, che domina il borgo.
Di
notevole interesse storico-culturale è la trecentesca chiesa dell'Annunziata,
con facciata in pietra di stile tardo-imperiale e con rilievi raffiguranti
un'anfora, una donna e una famiglia. Sull'altare centrale vi è un tempietto,
sorretto da due statue, ornato da figure di angeli e putti. La chiesa di San
Nicola, ricostruita sui ruderi del castello medioevale nel 1700 e nel cui
interno, a tre navate, sono custoditi una pala d'altare del sedicesimo secolo e
pregiatissime opere lignee.
Ebbero
parte attiva i suoi abitanti durante i moti della Rivoluzione Partenopea
(1799), soffocati nel sangue dalla restaurazione sanfedista. Le scale della
cattedrale, su cui perirono il parroco Don Nicola e numerosi rivoltosi, furono
il teatro di quel triste epilogo. E' uno dei centri lucani, con Potenza, Tito,
Pignola, Vaglio e Trecchina, dove si parla il galloitalico, probabile frutto di
migrazioni (tredicesimo secolo) di popolazioni provenienti dal settentrione
d'Italia (Monferrato) che si fusero con le comunità locali (G. Rohlfs).
FILIANO
Il
paese ha una particolare costituzione formata da un nucleo centrale e da 35
contrade sparse in 7 frazioni. Probabilmente il suo nome deriva dalla
"filatura della lana", attività molto diffusa a causa dei numerosi
allevamenti di pecore, esistenti sul territorio.
Molto
bella è la chiesa di Santa Maria del Rosario, costruita nel 1830, con interno
ad una sola navata ed un altare in marmo. Poco fuori dall'abitato, sono
state portate alla luce pitture rupestri che raffigurano scene di caccia con
immagini di colore ocra e dimostrano che la zona è stata abitata fin dalla
preistoria. Filiano è noto per la produzione di ottimi formaggi, in particolare
del pecorino, apprezzato ovunque.
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