A TRADATE. CONTROLLI DOPING A RAGAZZINI DI 12 ANNI

DOPING | 09/08/2016 | 12:55
Incredulità e sconcerto. Molto anche l’imbarazzo da parte del medico che si è presentato con le provette in mano per un controllo antidoping riservato alla categoria giovanissimi (6-12 anni, in questo caso i G6 12 anni).

È accaduto domenica mattina a Tradate, in provincia di Varese. Quando il medico si è palesato agli organizzatori sono in molti a restare increduli. «È giusto che il Ministero faccia i suoi controlli in completa autonomia – spiega a tuttobiciweb.it Fabio Perego, consigliere regionale, nonché responsabile del settore pista e giovanissimi -, ma bisogna anche ricordare anche che si stanno controllando dei ragazzini di soli 12 anni, che corrono ancora per gioco. Per questo mi sono permesso di scrivere una lettera al Presidente Federale Renato Di Rocco affinché si muova nei modi e nei tempi più appropriati per capire se il Ministero ha svolto le proprie operazioni di controllo nel modo più corretto».

«Mi hanno avvertito che era arrivato un medico e che voleva fare dei controlli antidoping. Non ci siamo tirati indietro, ma lasciatemi dire che sono rimasto allibito...», spiega invece Adriano Borghetti, consigliere lombardo, che ha qualche ragione di stupirsi. «In 40 anni che seguo il ciclismo una cosa del genere non l’avevo mai vista. Ho notato che il medico aveva in mano una busta con l’intestazione del ministero, ho chiesto delucidazioni ma la risposta è stata piuttosto burocratica: “Sono stato mandato qui per controlli, devo eseguire...”». E poi aggiunge: «I familiari dei corridori erano increduli, domandavano spiegazioni e da parte mia ho chiesto solo di non creare trambusto, che la procedura si svolgesse nella massima calma per non moltiplicare l’allarme e abbiamo fatto avvicinare i quattro atleti con i loro genitori».
E non tarda ad arrivare anche la posizione del ministero della Sanità, che conferma la notizia: «Esiste un protocollo — dicono fonti ministeriali — in base al quale possono essere effettuati controlli antidoping a tesserati di qualunque età e di qualunque disciplina. È un programma avviato a tutela della salute di chi pratica sport e sono controlli che avvengono abitualmente; anche se solo di rado in fasce di età così basse. Fino a oggi, per fortuna, nessun baby atleta è stato trovato positivo ai test».

Interessante anche la testimonianza di Carlo Guardascione, medico della Lampre Merida, nonché uomo di sport. «Non ero presente domenica scorsa a Tradate - spiega a tuttobiciweb.it -, nonostante abiti molto vicino. In ogni caso mi hanno raccontato che non c'era nemmeno un locale adibito per controlli di questo tipo, anche perché gli organizzatori per questo tipo di gare non sono obbligati a farlo. Nelle categorie superiori invce và sempre allestito un presidio antidoping, anche quando si decide di non effettuare i controlli. In questo caso si sono arrangiati con una tenda della Protezione civile, che ha evitato la necessità di ricorrere a un bar o a una casa privata, come spesso accade. Quello che però mi preme dire è che certi controlli andrebbero fatti in categorie più evolute, dove il problema c'è per davvero. È come quando in uno stadio vengono fatti entrare senza colpo ferire degli hoolingans e si pensa a fermare un papà con il suo bambino perché hanno una bottiglietta di acqua in mano».


a cura della redazione di tuttobiciweb.it
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COMMENTI
9 agosto 2016 13:47 Tarango
http://www.dica33.it/argomenti/sport_salute/doping_hp/doping10.asp?p=37

9 agosto 2016 14:26 foxmulder
Adesso, e lo capisco, tutti a fare gli indignati. Ma cosa sarebbe successo se uno di quei controlli fosse stato positivo? Sarei contrario ad esami più invasivi come un prelievo ematico, ma per un controllo urine, fossero anche stati miei figli, non so se sarei stato più indignato o più contento... Certo, fossero altrettanto solerti alle granfondo sarebbe meglio.

perego chi ???
9 agosto 2016 14:26 pantano
ma fabio perego sa che non è il presidente del comitato regionale o è così abituato ad avere tanti ruoli (procuratore, organizzatore, consigliere di comitato, direttore di riunione, ecc) che pensa di avere anche il ruolo di presidente del CR Lombardo ? A che titolo ha scritto a Di Rocco ? Avrebbe dovuto segnalare il fatto a Bernardelli che avrebbe avuto titolo a scrivere al presidente. Noto comunque che Stagi da a Perego sempre tanto spazio spesso fuoriluogo. Sarà che il direttore di Tuttobici è tesserato per la sua società ????

Clap Clap!
9 agosto 2016 14:53 Walterone
Ce ne fossero di Fabio Perego nel mondo del Ciclismo. Background, competenza, instancabile dinamismo e soprattutto il coraggio delle proprie scelte ed il pregio di esporsi in prima persona con nome e cognome. -Walter Brambilla

Leggendo i commenti di certi genitori
9 agosto 2016 14:59 mdesanctis
su altri siti, ci sarebbe da chiedere i controlli in tutte le gare...
"Mio figlio di 12 anni lo carico in macchina e me ne vado. Voglio vedere cosa fanno senza il permesso del genitore..."
E siccome mi risulta che fosse una gara vera ben vengano i controlli. Si potessero fare sul quoziente intellettivo dei genitori...
mdesanctis

Soldi sprecati
9 agosto 2016 15:12 SERMONETAN
Invece di perdere tempo e soldi con chi ancora gioca e non sa nemmeno cosa sia il DOPING andate nelle categorie superiori vedi juniores e under 23 ed elite ma non alle gare ma a casa la domenica sera o il lunedi .Alle gare vedi dei fenomeni gonfi che vincono a spasso , e riescono pure a passare Prof. ma dopo 2 anni sono a spasso e li rivedi da falliti nelle gare amatoriali più cari ho di prima.

X SERMONETAN
9 agosto 2016 16:44 Marcy
è VERO CHE I RAGAZZINI GIOCANO IL PLOBLEMA è CHE CI SONO DEI GENITORI CHE NON GIOCANO VOGLIONO CHE IL LORO FIGHIO VINCA E VI POSSO DIRE X CERTEZZA CHE SONO MOLTI.BENE CHE AVVENGONO QUESTI CONTROLLI X ARRESTARE QUESTI GENITORI

Allarmismo
9 agosto 2016 17:16 ruotone
Quando ero piccolo dei parenti mi dicevano che i comunisti mangiavano i bambini e il mio nonno era comunista.
Adesso con qualche annetto in più, e nonostante che i rossi mi stiano sulle sfere abbondanetemente, a ripensarci mi faccio delle grasse risate.

Ora sento di centinaia di genitori che doperebbero i figli da bambini e allora penso che mio nonno avrebbe dovuto davvero mangiare dei bambini, soprattutto quelli con certe fantasie e l'abitudine di spararle grosse.

al Direttore Pier Augusto Stagi
9 agosto 2016 20:07 angelofrancini
Ciao Pier, dovevo inviarti alcune considerazioni sul perché sul piano normativo questo controllo rappresenta una discriminante forzatura.
Citano un PROTOCOLLO, non si sa bene disposto e firmato da chi, ma non citano o fanno riferimento agli articoli di Legge e dei Decreti attuativi che permetterebbero questo intervento: ovvio, perché queste normative escludono tale possibilità.
Come molti altri, recentemente disposti dal Ministeri, fatti in gare che sono soggette all’esclusiva competenza, per Legge dello Stato, CONI-NADO/UCI/FCI e WADA dove il Ministero non può agire.

Ma altre sono le mire ed i fini di questo intervento: forse anche giuste in prospettiva. Ma prima si adeguino le normative che rendono possibili tali interventi: altrimenti sono abusi che non debbono essere concessi.

Avrei voluto sottolineare che il Decreto di attuazione dei controlli riservati alla competenza del Ministero della Salute stabilisce che:
- tali controlli debbono svolgersi in locali PREDISPOSTI dagli organizzatori come stabilito dai Regolamenti federali (che per questa categoria ovviamente non ne prevedono la predisposizione)
- qualcuno ha forse confuso il termine “attività amatoriale giovanile anche agonistica” con l’attività ciclistica giovanile che nella federciclismo significa “GIOVANISSIMI”
- questi bambini, se controllabili, sarebbero soggetti anche alla normativa TUE, che è obbligatoria invece dagli Esordienti in su (anche se in molti non lo sanno). Se un pediatra prescrive ad un bimbo di 7 anni un medicinale a rischio doping questi, essendo tesserato FCI, dovrebbe chiedere l’autorizzazione TUE al Coni?

Avrei voluto parlare che il controllo che il Ministero può disporre si limita esclusivamente al prelievo del CAMPIONE DELLE URINE, mentre mi é stato indicato che in alcuni casi siano stati prelevati anche campioni di sangue, ma dopo aver letto alcuni commenti penso che sia inutile scrivere.
Siamo un popolo che si merita in ogni campo, quindi anche nel mondo sportivo, ciò che ha: abbiamo perso il senso del significato della parola DEMOCRAZIA.
Cosa significhi, diritti e doveri, anche a coloro che rappresentano il potere in ogni campo: che non li fa diventare padroni, ma preposti al servizio del popolo.

Ma forse per il popolino ignorante va bene cosi: avranno sempre qualcuno che li lascia chiacchierare, ma che poi li fotte ad ogni passo che fanno.

Infine un’ultima osservazione.
Ai tanti saggi che scrivono che è giusto questo fattaccio chiedo: ma perché il Ministero fa il 30% dei suoi controlli nel ciclismo e perché comincia sempre dal ciclismo, perché ad esempio non fa a fare i controlli alle gare agonistiche del CSI che, per citare la provincia in cui vivo, a Bergamo conta più di 100.000 tesserati che fanno campionati giovanili agonistici in molti sport, perché fa 1 controllo all’anno nella “tapasciate” che sono identiche al 100% alle granfondo amatoriali martoriate dall’antidoping (FCI, Coni e Ministero).
Ma solo il ciclismo è appestato? Non credo, credo invece che venga continuamente usato (come lo è stato nel 1998) per coprire le altrui malefatte con l’ok dei saggi che fanno parte della Commissione Ministeriale.
I nomi basta porsi la domanda fra i medici coinvolti nel caso Schwazer, cosa facevano nella FIDAL e nella IAAF, e cosa facevano unitamente ad altri nella FCI e nell’UCI e nella Commissione Ministeriale.

Avrei voluto, ma penso che non serva parlare di regole. A chi frega delle regole?

x elvi
10 agosto 2016 10:06 siluro1946
E' una domanda semplice, ma tutti i soloni e i talebani dell'antidoping, nazionali ed internazionali non rispondono, anche se in via di principio è una domanda retorica e la risposta ovvia, il ciclismo non è ricco e non è protetto, se squalifichi un marciatore interviene il "talebano ciclistico principe", per una tennista intervengono i governi, per un calciatore interverrebbero l'esercito e tutte le FFAA per prevenire disordini, per un controllo alla "nuotatrice" tutti i giornali ne hanno riportato la notizia come fatto odioso. I ciclisti si possono massacrare anche da giovani. Succede anche in molte altre vicende della vita sociale, purtroppo.

Con questo polverone
10 agosto 2016 14:30 SERMONETAN
Visto in che situazione si trova il ciclismo OGGI IN PRIMA PAGINA UN QUOTIDIANO NAZIONALE --I GENITORI DOPANO I FIGLI CON FOTO DI CICLISTI bella publicita\' .
Per Mercy sarà una mosca su mille che qualche deficente dopa i figli a quell\'eta\'.Sappi che io sono contrario a qualsiasi forma di doping

X SERMONETAN
10 agosto 2016 19:45 Marcy
PURTROPPO NONO è COSI IO O VISTO CON I MIEI OCCHI AEMEGGIARE LE SIRIGHE INTORNO AI BABINI INNOCENTI SONO RIMASTO ESTEREFATTO .CHIDENDO CHE COSA SERVISSERO QUELLE SIRINGHE .QUESTI DEFICENTI COME LI CHIAMA LEI NON ANNO AVUTO RITEGNO A NASCONDERE IL FATTO.PURTROPPO RIPETO NON E UN CASO ISOLATO

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