KRUIJSWIJK. «Non penso al contratto in scadenza». AUDIO

GIRO D'ITALIA | 26/05/2016 | 18:27
La maglia rosa Steven Kruijswijk ha sprintato sul traguardo di Pinerolo per non lasciare nemmeno un secondo a un Alejandro Valverde sempre più pimpante e sulle dure salite del finale della tappa piemontese ha quasi scherzato con i rivali. Ascoltiamo le sue dichiarazioni in questo post-gara.

L'olandese del Team Lotto NL-Jumbo sta acquisendo ogni giorno più sicurezza, anche quando si trova davanti ai microfoni e alle domande dei giornalisti, sintomo di una grande consapevolezza della propria condizione. Alla vigilia della decisiva due giorni alpina, ecco le parole del leader della corsa rosa numero 99.

Hai pensato al tuo futuro con la squadra visto che il tuo contratto è in scadenza?

«No, ora penso solo Giro e a questa importantissima ultima settimana, sono focalizzato solo su questo».

Cosa ne pensi della performance della squadra, sono stati 200km avanti

«Questa è stata veramente una lunga tappa, ma la squadra ha svolto un lavoro perfetto secondo me, abbiamo tirato 200 km fino primo passaggio sulla linea arrivo e gli ultimi compagni mi hanno scortato fino alla prima salita che è stata impostata da Enrico Battaglin tutto da solo».

Dopo 5km una fuga di 24 è partita ed era formata da corridori non pericolosi, una situazione “paradisiaca” per voi?

«Sì. Sapevamo che una fuga sarebbe scattata e magari anche arrivata, perché ormai ogni giorno ti rendi conto di chi vuole essere in fuga, è prevedibile soprattutto ora che andiamo verso la fine del Giro d’Italia. Eravamo consci che dovevamo solo controllare la corsa ed ciò che abbiamo fatto al meglio».

Stai imparando come comportarti in maglia rosa?

«Sin dal primo giorno ero il leader designato della squadra, sento davvero tanta fiducia da parte del team e la maglia rosa mi dà ancora più sicurezza in me stesso. Dunque penso a mantenere il mio ruolo al meglio, mi diverto e cerco di godermi ogni momento che sto vivendo».

Quali sono state le reazioni degli italiani alla tua prova? Credi di star “rovinando” loro la festa?

«Certamente loro vorrebbero un vincitore italiano, ma la mia speranza è quella di star rendendo la corsa una gara attraente e emozionante in questa ultima settimana. Ho sentito il supporto di tanti tifosi italiani, dunque non credo che sto rovinando loro la festa».

Sei spaventato per la tappa di domani?

«No, anzi devo dire che non vedo l’ora, perché amo le salite lunghe e mi sono allenato molto per quelle di questo tipo. In più, settimana scorsa ho dimostrato che posso performare bene in altura e con le salite lunge. Certo, a oltre 2700 metri sarà dura perché c’è meno ossigeno, ma già l’anno scorso sulle tante erte oltre i 2200 m, come il Passo Giau, ho già appurato che non è un limite per me. Sono fiducioso che farò bene».

Hai effettuato la ricognizione sulle salite di domani?

«No, non l’ho vista in precedenza, la affronterò per la prima volta proprio domani»

Diego Barbera

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