Mauro VEGNI. Nessun voto, un solo modestissimo invito: si tenga una lista, si ricordi di questi corridori che vengono, prendono e se ne vanno. E se proprio vuole dimenticare: si scordi di questi atleti che calpestano regolarmente la storia del Giro.
André GREIPEL. 10. Sulla volata c’è poco da dire: vince per distacco. Come se andasse in fuga. Anzi, in fuga poi ci va davvero e per questo vi invito a leggere Gatti.
Caleb EWAN. 6. Messo bene, per poco non si mette male, nel senso che si sposta tutto verso destra in direzione transenne e accenna a passare, ma è solo un accenno: fortunatamente per tutti. Preferisce smettere di pedalare, anziché proseguire in un’azione che sarebbe stata scellerata.
Giacomo NIZZOLO. 5,5. Troppo indietro. Sempre con qualcuno di troppo davanti. Poi recuperare è dura.
Sasha MODOLO. 5. Vale il discorso fatto per Giacomino: Greipel è di un altro pianeta, ma Ewan…
Sonny COLBRELLI. 4. Fa la volata. Fa la volata?
Adam HANSEN. 9. Non ha bisogno della App per guidare i “diavoli rossi” della Lotto Soudal. Comunica perfettamente dando il buon esempio. E che esempio.
Matej MOHORIC. 7. Lui e Ferrari volteggiano come satanassi nel finale per preparare il terreno al loro capitano Modolo. Apparecchiano la tavola come meglio non potrebbero: poi si fa digiuno.
Daniel OSS. 8. Bello, elegante, tosto come pochi. Se ne va via in bello stile e resta là davanti con i suoi riccioli d’oro al vento. Se il ciclismo ha bisogno di spot, ha scelto un testimonial giusto.
Mirco MAESTRI. 8. Due giorni fa aveva mal di pancia, oggi lo fa venire agli altri. Parte come una saetta e si riporta su Oss. Passa una giornata in fuga e sotto la pioggia. Una volta ripreso non si rialza, ma resta nel gruppo maglia rosa.
Manuel QUINZIATO. 10. Da buon avvocato, va al Processo, che almeno oggi è davvero un processo. Prima la requisitoria della De Stefano che mette spalle al muro André Greipel, reo di vincere e togliere le tende, poi il bolzanino si esibisce con buon eloquio in difesa del movimento, che oggi fa di tutto per essere credibile e rispettabile, e lo dice con passione a tutti. Se farà mai l’avvocato, non mi è dato saperlo. Ma come corridore è un difensore con i controfiocchi.
Lo volete capire che la maglia verde al tour è tutta un altra cosa rispetto a quella a punti del giro o della vuelta? Il tour viene visto in tutto il mondo, il giro viene visto(da pochi)in Italia. Fate voi....
Differenze con il Tour
20 maggio 2016 10:45ilbike
A parte il diverso peso specifico del Tour rispetto al Giro, di cui allo stato attuale non si può che prendere atto con realismo,bisogna considerare anche altri aspetti. Al Tour la maglia verde usufruisce dei punti ottenuti anche con gli sprint intermedi, mentre al Giro vi è una classifica specifica per i traguardi volanti sinceramente poco significativa. Si potrebbe giocare anche con la messa in palio di abbuoni. E' chiaro che avendo di fronte ancora otto o nove tappe di cui solo un paio per velocisti l'incentivo a rimanere in corsa è molto limitato. Diverso sarebbe se la maglia la si potesse guadagnare anche puntando su altre possibilità. Non a caso negli ultimi anni al Tour la maglia verde è andata non a un velocista puro, ma a Sagan che ha passato metà delle tappe in fuga a racimolare punti. In più c'è il tema del valore economico della vittoria.
x il sig stagi
20 maggio 2016 11:44Marcy
ma cosa centra colbrelli non e un velocista di gruppo
Che vergogna!!!
20 maggio 2016 13:28Bastiano
Ci sono Team che vengono al Giro solo per renderlo ridicolo e ci sono Team che vorrebbero renderlo più bello ma, lo devono guardare dalla TV.
VEGNI, si faccia un esame di coscienza e provi ad immaginare questo Giro senza la verve di Bardiamo e Nippo?
E' semplicemente ridicolo non aver invitato la Androni per essere esterofili e poi vedersi ridicolizzati dai team stranieri.
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