PROFESSIONISTI | 18/05/2016 | 07:23 Con questo cognome l’abruzzese di Chieti Giulio Ciccone, vincitore per distacco a Sestola a soli 21 anni, potrebbe essere un predestinato, sulle orme di una star dello spettacolo mondiale come Maria Luisa Ciccone, in arte Madonna, il cui padre era figlio d’immigrati abruzzesi negli USA. Un successo netto corroborato da un grande lavoro della Bardiani-CSF. E’ stata una notevole performance quella firmata dal giovane cresciuto alla bergamasca Colpack con una tappa colma di episodi: dal ritiro di Landa, al cambio della maglia rosa rimasta comunque in casa Ettix-Quick Step e passata sulle spalle del giovane lussemburghese Jungels da quelle di Brambilla, comunque autore di una prova generosa e di servizio alla causa della squadra. Gli uomini di classifica si sono controllati con l’eccezione di Dumoulin che prolunga e aggrava la sua profonda crisi.
E’ una tappa lunga – 227 chilometri - quella che oggi congiunge la partenza da Modena con l’arrivo di Asolo, Veneto, provincia di Treviso, una splendida località. E’ tutta e costante strada piatta per 200 chilometri attraverso la pianura Padana mentre la parte finale presenta degli strappi sui magnifici colli asolani percorrendo zone note e frequentate anche dai molteplici appassionati delle due ruote del territorio veneto.
Modena, città ricca di monumenti patrimonio Unesco, storia, prelibate specialità enogastronomiche con un’eccellenza nei salumi, nell’aceto balsamico, nel nocino e con varie attività di rilievo anche a livello mondiale nel suo territorio (Maserati, Ferrari e altro ancora), riannoda il lungo filo rosa che la collega da sempre al Giro d’Italia.
L’itinerario s’indirizza decisamente verso il nord trovando subito una località, Nonantola, il cui nome si abbina, oltre all’antica abbazia, pure al ciclismo con la Giacobazzi, azienda vinicola sempre vicina allo sport e, in particolare, nota nel ciclismo con la famosa omonima squadra, anzi uno “squadrone”, di specifico valore che ha caratterizzato un’epoca. L’itinerario prospetta il passaggio da Canaletto e Finale Emilia prima del passaggio in quella di Ferrara per Bondeno. La piattissima pianura è lo scenario costante con vasti campi e caratteristici abitati che conducono all’attraversamento del Po. Si passa nel Veneto, nella provincia di Rovigo fino a Badia Polesine e quindi in quella di Padova. Nella zona di Este, con il suo magnifico Castello, si prospetta il profilo dei Colli Euganei che accompagna la corsa fino all’entrata in quella di Vicenza per Montegaldella e Montegalda. E’ sempre un profilo piatto e uniforme come il piano di un biliardo anche entrando in provincia di Padova per Piazzola sul Brenta, Abbazia Pisani e San Martino di Lupari.
Si giunge nella provincia di Treviso che accompagnerà la corsa fino al traguardo di Asolo. Si trova subito Castelfranco Veneto, con il suo splendido castello circondato dalle mura, la casa, anzi “la caseta”, della Zalf Euromobil Fior degli appassionatissimi fratelli Lucchetta e di Egidio Fior, formazione storica del ciclismo dilettantistico con inesauribile vivaio d’eccellenza. E’ una zona ad alto, anzi altissimo, tasso ciclistico in ogni sua declinazione, anche in quella produttiva del settore ciclo e relativi accessori o complementi. Due tappe del Giro si sono terminate nella città del Giorgione: nel 1991 vittoria per Silvio Martinello davanti a Stefano Allocchio - tuttora protagonisti del Giro rispettivamente in cabina di commento e in ammiraglia - e, nel 1999, volata possente di Mario Cipollini davanti a Matteo Tosatto, “enfant du pays” ancora oggi validamente in sella. Mentre nell'unico precedente arrivo del Giro ad Asolo, nel 2010, vinse Vincenzo Nibali. Seguono Caselle, Altivole, Casella di Asolo, Coste di Maser e da Maser, dove il profilo altimetrico cambia e incarognisce decisamente con lo strappo di Forcella Mostaccin, GPM di 4^ cat. che conduce ai m. 374 dello scollinamento con sensibili pendenze che toccano, verso la fine, un tratto al 16%. Salita breve che termina a circa 19 chilometri dal traguardo e che è seguita da un’impegnativa discesa con tratti a carreggiata stretta per proseguire con i saliscendi che caratterizzano la zona delle colline di Monfumo e Castelcucco. Molti dei corridori e degli addetti ai lavori conoscono questo finale poiché è il teatro di varie competizioni fra le quali l’importante prova dilettantistica, del G.P. Sportivi di Poggiana di Riese Pio X. C’è quindi un’altra ascesa a circa 5 chilometri dal traguardo della cittadina che ricorda l’attrice Eleonora Duse, lunga mille metri con pendenze situabili attorno al 7% che immette nel cuore di Asolo. E’ una piacevolissima località ricca di storia, monumenti, ville palladiane e atmosfere dolcissime, soffuse - per una porta medievale e con parte della pavimentazione in pavé. Segue poi una veloce discesa su strada ampia con l’ultima curva a 900 metri dalla linea. L’arrivo è su strada con andamento leggermente arcuato.
Il pronostico è aperto con un occhio di riguardo per gli sprinter che saranno in grado di salvare la gamba nel finale. In alternativa potrebbe anche essere l’occasione per uno svelto “finisseur” dotato di scatto e resistenza.
Giuseppe Figini
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