GIRO. IL VELENO NELLA CODA. SEGUI IL LIVE

PROFESSIONISTI | 14/05/2016 | 07:04
La tappa odierna, la numero otto, riserva il veleno nella coda, ossia nella parte finale. E vedremo il perché.
Oggi, ancora una volta, l’arrivo del giorno prima e la partenza della tappa coincidono, cosa apprezzata da tutti, corridori e seguito.

L’arrivo di Foligno ha riconfermato la cifra della potenza allo sprint di Andrè Greipel che ha bene interpretato la volata e non ha lasciato spazio alla concorrenza - il connazionale Marcel Kittel è stato appiedato nel finale da una foratura – destreggiandosi con disinvoltura e forza fra i nostri Nizzolo e Modolo, rispettivamente secondo e terzo, rimontando anche con notevole abilità e colpo d’occhio. E’ ora, con cinque successi, il tedesco con il maggior numero di vittorie in tappe del Giro e ha pure indossato la maglia rossa di leader della classifica a punti, superando il connazionale Kittel. Per il terzo giorno consecutivo un corridore della Lotto-Soudal è sul primo gradino del podio. E’ stata una tappa sufficientemente tranquilla per la maglia rosa Tom Dumoulin.

Dalla Giostra della Quintana di Foligno, alla Giostra del Saracino di Arezzo che, come la Quintana, si svolgono due volte l’anno, nei medesimi mesi. Un Giro in giostra verrebbe da dire.
E la giostra della tappa odierna inizia con un preludio di strade piatte che si sviluppano per molti dei 186 chilometri della tappa, risalendo il fondovalle dove scorre il Tevere, in un paesaggio di distesa bellezza, nel verde dei caratteristici paesaggi dell’Umbria. Il tracciato tocca famosi centri storici, luoghi legati anche a importanti tradizioni religiose e artistiche di vario genere, come Spello, Assisi con i luoghi di S. Francesco e S. Chiara. Seguono quindi Umbertide e poi Città di Castello che sono fra le località di maggiore rilievo toccate dall’itinerario di corsa, prima del passaggio in Toscana, in provincia d’Arezzo, già nell’esteso territorio comunale aretino, per Monterchi.

Si trova quindi Anghiari, caratteristico borgo storico il cui nome si lega all’omonima battaglia del 1440 con una breve ma arcigna erta. Si prospetta quindi, al km. 120, Scheggia, località dove è collocato, a m. 576, un GPM di 3^ cat. Si entra poi definitivamente nell’ambito comunale d’Arezzo passando per Indicatore, località che ha recentemente ospitato varie tappe della Tirreno-Adriatico grazie ad appassionati di lunga e provata fede ciclistica capitanati dall’imprenditore Pasquale Morini, per poi proseguire, con un altro passaggio, nell’abitato d’Arezzo. Qui, dopo il bivio per San Polo, si prospetta l’inedita salita ad Alpe di Poti.

E’ il “veleno nella coda” del quale parlavamo. Ascesa lunga km. 8,600, pendenza media del 6,5%, massima 14% con un dislivello complessivo di m. 557. Il “veleno” è rappresentato da km. 8,400 di sterrato, presentato con fondo compatto, che termina proprio al GPM di 2^ cat., a quota m. 827, dell’Alpe di Poti. Un inedito per la corsa rosa. Da qui inizia la discesa che porta alla località Foce di Scopetone, ciclisticamente assai nota poiché era inserita nei finali di vari Giri di Toscana con traguardo ad Arezzo. La costante e veloce picchiata, con ampie curve, conduce nella zona dello stadio aretino per indirizzarsi poi verso il centro cittadino con la presenza degli abituali ostacoli – per la corsa – di spartitraffico, rotatorie, curve e simili. Segue il passaggio, stretto, poco dopo l’ultimo chilometro, di una porta medievale che segna l’inizio di una sensibile salita, con l’indicazione organizzativa che riferisce di una punta di pendenza all’11%. Dapprima il fondo è in asfalto e poi con lastricato. Il traguardo è posto al termine di una retta lunga m. 200, larga m. 6, con pendenza del 5%.

Un finale spettacolare, impegnativo, che richiederà attenzione, sagacia tattica, gambe, testa e occhi (non necessariamente nell'ordine d’elencazione), buoni, molto buoni, per i pretendenti al successo di tappa e pure a quello finale.
Quale sarà il nome del vincitore di tappa ad Arezzo nel Giro 2016 che si aggiungerà a quelli di Girardengo, Alfredo Binda, Primo Volpi, Luciano Maggini, Armando Pellegrini, Bariviera, Renosto, Sciandri e Mario Cipollini, per due volte, i precedenti vincitori nella bella e storica Arezzo che vive sempre con passione il ciclismo.

Giuseppe Figini

Per seguire la cronaca diretta della tappa a partire dalle ore 12 CLICCA QUI

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