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PROFESSIONISTI | 10/05/2016 | 07:39
Dopo il salto, un lungo salto, dall’Olanda all’Italia, alla Calabria, la carovana del 99° Giro d’Italia si ritrova a Catanzaro portando il ricordo di un’altra straordinaria accoglienza nella terra dei tulipani e dei mulini a vento. Si è vista un’accoglienza calda, affettuosa, ben lontana dagli stereotipi solitamente riferibili al carattere e agli atteggiamenti nordici. Un altro bel ricordo per il Giro d’Italia che, al tempo stesso, determina e fruisce di passioni, attenzioni e simpatie - a profusione - per vari aspetti. Del resto la passione per le due ruote in quella terra è indicata anche dalla denominazione di un tipo, pressoché universale, di bicicletta, quello che è definito “olandese”.

In maglia rosa c’è il kaiser in carica delle volate, il tedesco Marcel Kittel, che con i suoi possenti sprint nelle due tappe in linea d’Olanda, a dimostrazione di un’attuale, manifesta, superiorità sul lotto delle ruote veloci, ripropone la terminologia in auge nel ciclismo antico per indicare gli ordini d’arrivo nelle volate con l’indicazione “a una macchina” il secondo. La fraseologia del tempo che fu indicava con il termine “macchina” la bicicletta e il biondo tedesco, nei giorni scorsi, ha regolato fior d’avversari anche con più di una macchina.

Un lungo salto di ben oltre duemila chilometri riporta il Giro in Italia, quasi nella punta dello stivale, in Calabria. La regione e il ciclismo calabrese hanno di recente perso, a soli cinquantasei anni, il cosentino Giuseppe Faraca che dopo una buona ma sfortunata carriera fra i professionisti (fu maglia bianca quale miglior giovane al Giro del 1981), ha continuato a operare nell’ambito delle due ruote e, nel medesimo tempo, della pittura, con apprezzati risultati.

La frazione odierna prevede la partenza da Catanzaro, antica città sui rilievi della costa jonica: segue la discesa verso il versante del mar Tirreno, passando per Lamezia Terme e quindi la località di Marinella. E’ un luogo, purtroppo, tristemente noto per gli otto cicloturisti morti investiti da un’auto domenica 5 dicembre 2010. Il passaggio del Giro ricorderà ancora una volta la tragedia.

E si risale, in senso geografico, non altimetrico, sempre costeggiando il Tirreno, lungo la s.s. 18, quella “delle Calabrie”, passando nella provincia di Cosenza per Amantea, svicolo di Paola con l’abitato che dall’alto domina la costa, Guardia Piemontese Marina nel cui territorio, soprattutto a Terme Luigiane, la corsa rosa ha fissato relativamente recenti traguardi di tappa. Dopo Cetraro il tracciato va a cercare lo strappo di Bonifati, GPM di 3^ cat., quota m. 409 (elevatissima rispetto ai corrispondenti GPM olandesi…), quindi Diamante, piacevole località balneare con trascorsi ciclistici, uno dei riferimenti del famoso peperoncino calabrese. A proposito di peperoncino, giusto per insaporire il percorso, è proposta un’altra variante rispetto alla costiera con l’inserimento del GPM di San Pietro a. 378, 3^ cat. La parte iniziale dello strappo è descritta con pendenze sensibili.

Ritorno sulla statale 18 a Santa Maria del Cedro - le piante di questo agrume sono nella zona una conosciuta specificità -, poi l’arrivo si approssima attraversando Scalea, nota località anche turistica, San Nicolò Arcella e quindi, a 10 km. dal traguardo, altra difficoltà ricercata: lo strappo definito di via del Fortino (riprende il nome di un valico della zona). Non è GPM ma è così presentato dal Garibaldi: “Ultimi km. piuttosto articolati. A 10 km. dall’arrivo si affronta il durissimo strappo con pendenze fino al 18%) per poi scendere su Praia attraverso strade ampie con curve non particolarmente impegnative. Due gallerie nella prima parte (meno pendente) della discesa. Rettilineo d’arrivo di m. 2.500 (larghezza m. 7,5) con una sola leggera semicurva a m. 400”.

Duecento sono i chilometri di questa tappa tutta calabrese che segna pure l’esordio di Praia a Mare - piacevole località turistica e balneare caratterizzata dalla visione dell’isola di Dino e altre peculiarità - nella particolare geografia della corsa rosa.

Riuscirà questo motivatissimo Marcel Kittel, con la sua forte squadra, a conservare il simbolo del comando e firmare anche la sua prima vittoria italiana?

Giuseppe Figini

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COMMENTI
ammazza...
10 maggio 2016 14:44 nikko
FOTOROMANZO........!!!
sbandierano la diretta in esclusiva mondiale.....
di cosa parlano: di fotoromanzo....
forse la cosa più giusta sarebbe via tutti....e lasciamo parlare sol le immagini

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