ALBANESE, SPERANZA DI SALERNO

DILETTANTI | 30/04/2016 | 07:05
Ha trionfato lunedì, a Roma, nel 71.Gran Premio della Liberazione, la classica più ambita del ciclismo dilettantistico italiano, il salernitano Vincenzo Albanese. Ma questo ragazzo, neanche venti anni, 'li compirò solo a novembre', ha già stabilito un record assoluto. E già, perchè Albanese, under 23, nato ad Oliveto Citra, 'l'infanzia però l' ho trascorsa a Laviano', è il primo corridore campano ad essersi aggiudicato la gloriosa corsa tricolore. In un albo d' oro prestigioso che sciorina dal dopoguerra ad ieri campioni come Maule e Venturelli, Bugno e Konychev, Goss e Modolo...

Vincenzo Albanese, ed è garbata davvero la sua sincerità, ha cominciato ad andare in bicicletta per caso, neanche adolescente, in Toscana. 'Sai a Reggello, dove i miei si erano trasferiti per lavoro, e dove tutti i ragazzini andavano in bici, e così ci provai anche io...'. E Vincenzo cominciò così una sua veloce e brillante strada agonistica, correndo nelle fila della Mastromarco, da juniores, con 4 vittorie e la convocazione nella nazionale azzurra per i Mondiali di Pontferrada. E gareggiando dall' estate scorsa da under 23, per la Hopplà Petroli Firenze, con le vittorie alla EdilCollecchio, in Emilia, ed a 'La California', terra livornese cara a Paolo Bettini, in questo scorcio di stagione. 'Sono un corridore abbastanza completo, credo...'.

Fino all' exploit clamoroso del 'Liberazione', dove sul traguardo delle Terme di Caracalla si è imposto da campioncino sul kazako Shtein. 'Ed ha fatto un numero incredibile, da grande passista, raggiungendo i fuggitivi da solo, a due tornate dal termine', racconta Stefano Feltrin, il general manager napoletano della multinazionale Tinkoff, lo squadrone di Contador e Sagan. Che da intenditore lungimirante ha già opzionato Albanese per la scuderia Tinkoff del futuro...

Un giovane, Albanese, dalla giusta ambizione, senza timore di bruciare le tappe. 'Vorrei passare professionista al più presto, sai, con un desiderio segreto nel cuore'. 'Come sarebbe bello vincere una tappa del Giro d' Italia...'. Semmai dalle parti sue, nell'Alto Sele. Lui che ci ritorna religiosamente tutte le estati e tutte le feste comandate. E che da bambino, incredibile ma vero, all'amore felice per il ciclismo neanche ci pensava.
 
Gian Paolo Porreca
da 'Il Mattino', ed. Salerno, 29 aprile 2016
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COMMENTI
Ne capo ne coda
30 aprile 2016 14:26 SERMONETAN
Gian Pa questo articolo no ha ne capo ne coda 1 non ha corso da juniores con la mastromarco ma bensì al 1 anno da under 23 da juniores era alla STABIA CICLISMO. 3 tempo al tempo

SE SON ROSE.......
30 aprile 2016 19:26 jaguar
Io ho visto l'ultima edizione del Liberazione 2016, la corsa ha vissuto su un'azione di un gruppetto di 4 corridori tutti stranieri partiti immediatamente al primo chilometro.Così bloccata la corsa è stata di una monotonia unica e si è ravvivata ne finale con alcuni corridori all'attacco per raggiungere il gruppetto in fuga e l'azione di Albanese è stata efficacissima ed ha battuto facilmente in una volata senza storia il Kazako Shtein che era in fuga sin dall'inizio ed era abbastanza stanco.La sensazione è quella che Albanese sia più che una promessa.

per precisare
1 maggio 2016 12:54 caso
Albanese ha già firmato per la Bardiani CFS insieme ad altri tre suoi compagni(Savini, Fortunato,.....)

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