
Dopo
la presentazione del 1° Gran Premio Città di Pontedera per under
“Bella
l’iniziativa, un plauso agli sponsor, ottima la scenografia nella sala
consiliare con i vari interventi – dice Spadoni – qualche dubbio semmai che
tutto questo possa rappresentare uno spot positivo per il nostro sport”.
Ci
pare che la gara coinvolga comuni e associazioni.
“La
presenza di tanti Comuni sarebbe una bella visione anche per il futuro della
Federciclismo, la sensazione è che l’ente pubblico è presente nella misura di
quanto e come altri può essere collegato a Enti legati ai partiti”.
Un
po’ troppo pessimista presidente nessuno ha parlato di scomparsa ma solo di
proficui contatti.
“La
collaborazione tra Enti e Federazione può essere positiva per la crescita del
sistema ciclismo, la sensazione è che altri stiano prendendo lo spazio che la
FCI non riesce a curare. Mi chiedo –insiste Spadoni- i sei comuni in provincia
di Pisa e quello in provincia di Livorno interessati al Gp Città di Pontedera
hanno mai dimostrato la stessa disponibilità nei confronti delle categorie che
più di altre necessitano del supporto dell’Ente pubblico che tra l’altro
dovrebbe essere anche erogatore di servizi sociali e formativo di future
generazioni? Apparentemente sembra che l’Ente preferisca avere a che fare con
atleti della domenica o un ritorno mediatico da grande manifestazione, che un
disturbo gioioso di 150 ragazzini accompagnati dalle rispettive famiglie”.
Questo
significa che non hai collaborazione dai comuni?
“Quando
presentiamo richiesta di autorizzazione per lo svolgimento di una gara
giovanile, non troviamo la stessa disponibilità che sembra essere presente
nelle grandi manifestazioni; anche una mostra canina è riuscita a non far
svolgere una gara per ragazzi di 13 e 14 anni, poco o nulla è stato fatto per
tranquillizzare le famiglie in tema di sicurezza dei ragazzi presenti sulle
strade e nel caos del traffico provando a creare circuiti ciclabili”.
Mi
par di capire che nei hai per tutti presidente.
“Per
concludere mi domando se abbiamo la forza di far rinascere il ciclismo anche
nei piccoli paesi, di far crescere nuovi atleti, far tornare ad appassionare
gli sportivi e che gli stessi siano contenti e rispettosi quando vedono un
giovane atleta ciclista sulle strade. Oppure in un’ottica di gestione politica
di tutto, dobbiamo accontentarci di sopravvivere dando meno fastidio possibile
o al massimo un piccolo disturbo per pochi minuti. E non vorrei –conclude il
presidente Spadoni- che per avere o dare futuro, anche la Federciclismo dovrà
partitizzarsi e provare a ragionare solo nell’ottica del pecunia”.
Antonio Mannori
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