LANDA. «Mi sento di nuovo un corridore»

PROFESSIONISTI | 29/03/2016 | 09:22
Torna finalmente a sorridere Mikel Landa. Dopo un lungo stop a causa della mononucleosi, lo spagnolo della Sky è tornato alle corse disputando la Settimana Coppi&Bartali e ha trovato le risposte che cercava: «Non correvo da tempo e in realtà non avevo obiettivi precisi per la corsa italiana. Avevo qualche dubbio alla vigilia, ma è normale che fosse così, come non vedevo l'ora di tornare a correre. Dopo questa prova, sono tornato a pensare con ottimismo al Giro d'Italia. Il prossimo passo sarà il Giro dei Paesi Baschi, che mi è sempre piaciuto e che lo scorso anno mi ha dato grande soddisfazione: il percorso è ideale per uno scalatore e poi c'è la cronoscalata finale ad Arrate. Non penso di potermi battere per la vittoria finale, perché ci sono corridori che hanno un altro ritmo rispetto a me, ma penso di poter ottenere qualche buon risultato. Ma ancora prima disputerò il Gp Indurain (sabato 2 aprile, ndr), un'altra corsa che mi dà sempre emozioni».

E ancora: «Le mie sensazioni in corsa sono state buone. Quando la corsa è entrata nel vivo, io c'ero. E di questo sono contento. Volevo delle risposte, le ho avute e ora sento di essere tornato un corridore».

Durante il soggiorno in Italia, Landa ne ha approfittato per scoprire la tappa di Arezzo e la cronometro del Chianti del prossimo Giro d'Italia: «La crono sarà piuttosto veloce, speravo fosse anche un po' più impegnativa. E ho visionato anche la tappa di Arezzo che propone alcuni tratti di sterrato: possono essere due giorni che fanno la differenza. Tornerò in Italia per il Giro del Trentino e andrò a visionare altre tappe, naturalmente».

Infine la chiosa: «I problemi fisici che ho avuto non mi concedono margine per effettuare degli esperimenti, quindi dopo il Trentino non correrò più prima dello Giro. E non andrò in altura: preferisco andare sul sicuro e lavorare a casa, come ho sempre fatto, e arrivare in Italia con la stessa preparazione del passato. È una scelta, questa, che mi dà tranquillità. La stessa tranquillità che in questi mesi mi ha trasmesso la squadra: direi che il più agitato di tutti sono proprio io…».

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