PROFESSIONISTI | 28/02/2016 | 10:08 Campionati africani. Venerdì scorso la prova più prestigiosa, quella dei professionisti su strada, a Benslimane, a nord di Casablanca, in Marocco. Trionfo eritreo: cinque nei primi sette, la vittoria a Tesfom Okubamariam, che oggi compie 25 anni, davanti all’algerino Youcef Reguigui e all’altro eritreo Mekseb Debesay. Nei 171 km, volati a oltre 41,5 di media, fra i 90 iscritti (60 arrivati, 20 ritirati, 10 fuori tempo massimo), nessun tanzaniano.
E’ un mistero. Da mesi non si sa più nulla del presidente né del segretario generale della federazione, la Cycling Association of Tanzania (che in kiswahili, la lingua tanzaniana, è conosciuta con l’acronimo Chabata della più musicale versione lunga Chama cha Waendesha Baiskeli cha Tanzania), presente e attiva dal 1967, ma passiva, anzi, assente negli ultimi tempi. Jax Mhagama e John Machemba, rispettivamente presidente e segretario generale, sembrano irreperibili anche nell’ufficio numero 2 del primo piano della palazzina in Morogoro Road di Dar es Salaam. E tace pure il sito federale ufficiale. L’ultimo aggiornamento risale al dicembre 2014. Sotto la voce “news”, cioè notizie e anche novità, appare il laconico e fiducioso messaggio “coming soon”, presto in arrivo. Ma il concetto del tempo, in Africa, è molto più vago e approssimativo che altrove.
Eppure la Tanzania vanta un corridore professionista, Richard Laizer, 26 anni, nato ai piedi del Kilimanjaro, ingaggiato nell’ottobre 2015 dalla Bike Aid (ora Stradalli-Bike Aid), formazione tedesca che si propone (il suo motto: “Ride for Help”, pedala per aiutare) di sostenere e lanciare il ciclismo africano. Tant’è che fra i suoi corridori, soprattutto tedeschi semiprofessionisti, ci sono sei africani: oltre a Laizer, anche i ruandesi Jean-Bosco Nsengimana, vincitore del Tour of Rwanda 2015, e Janvier Hadi, e gli eritrei Meron Teshome, Amanuel Mengis e Meron Amanuel. E nel loro calendario non solo le maggiori corse africane (a cominciare dalla Tropicale Amissa Bongo, in Gabon, in cui Laizer è stato costretto all’abbandono per un violento attacco di febbre, poi diagnosticato e curato come malaria all’ospedale di Libreville), ma anche alcune europee.
In Tanzania, e in molti altri paesi africani, il ciclismo procede solo grazie alla buona volontà e al volontariato. L’Arusha Cycling Club, dove è cresciuto Laizer, è uno di questi piccoli focolai di passione: tra mountain bike e strada, tra ragazzi e ragazze, tra semplicità e umiltà, tra sacrifici e donazioni. E che sopravviverà anche alla scomparsa del presidente e del segretario generale della federazione tanzaniana. Le prossime elezioni si terranno alla fine del 2016. E si spera che stavolta siano premiati dirigenti più motivati e trasparenti.
Tutto pronto per la randonnèe NOVE COLLI AL COLLE evento non competitivo che oggi scatterà domani, 3 luglio, alle ore 17.00 da Oggiono in provincia di Lecco. L'iniziativa, il cui ricavato sarà devoluto in beneficenza, è promosso dal Velo Club...
Egregio direttore, sono Gilberto Riaresi, un appassionato di ciclismo che segue, come secondo allenatore, una squadra giovanile lombarda della categoria allievi. Le scrivo questo messaggio perché vorrei partecipare al dibattito in corso sul suo giornale riguardo agli Swatt e...
E’ rimasto nella quieta di San Pellegrino Terme, la sua casa da sempre. Ivan Gotti è uguale a quando correva, nella gentilezza, nella timidezza, nella vita semplice. Lo incontri e ti racconta di sé, dei lavori in casa per sistemare...
Subito dopo il successo tricolore (il sesto in linea, il terzo consecutivo) Elisa Longo Borghini ha concesso una densa intervista alla nostra Giulia De Maio per raccontare ogni sfaccettatura della sua gioia per il risultato del weekend, compreso un enorme...
Dopo essere giunta terza nella classifica assoluta del campionato italiano su strada di Darfo Boario Terme e aver indossato la maglia tricolore destinata alla campionessa nazionale U23, Eleonora Ciabocco si appresta a partecipare al Giro d’Italia Women che domenica inizierà...
C'è ancora qualcosa da scoprire su Fausto Coppi? La risposta - ovviamente un sì - è contenuta in un libro di ormai imminente uscita: Fausto, il mio Coppi. Storia di un amore in salita nel diario della moglie Bruna, ...
Saranno 11 i corridori italiani al Tour de France, tre in più rispetto allo scorso anno e correranno per 8 diverse squadre del World Tour. Il corridore che tutti aspettano è Jonathan Milan, che con la Lidl-Trek cercherà di vincere...
Sono tanti i corridori italiani che hanno scritto pagine eroiche del ciclismo e tra questi è impossibile non ricordare Claudio Chiappucci, che con le sue fughe e i suoi attacchi in salita incollava davanti alla televisione tutto il pubblico del...
Nel 2024, in Italia, sono stati pubblicati più di 85mila titoli di libri. Significa quasi 240 titoli nuovi ogni giorno, compresi Capodanno e Ferragosto. Una enormità di libri per una minoranza di lettori. Eppure ci sono almeno cinque buone ragioni...
Un tornante dopo l’altro fino alla cima brulla e arida del Mont Ventoux, la “bestia della Provenza”. Quasi 21 chilometri di salita con pendenze fino al 20%, sotto il sole d’estate e sopra un paesaggio lunare. È qui, nella tappa...
Se sei giá nostro utente esegui il login altrimenti registrati.