ARU. «Ho anche la Liegi nel mirino»

PROFESSIONISTI | 17/02/2016 | 09:56
Fabio Aru è impegnato sulle strade del Portogallo, nella Volta ao Algarve, che si concluderà domenica prossima. Il corridore sardo dell'Astana ha modificato i propri programmi. In questa intevista concessa ad Adolfo Fantaccini di Ansa, spiega i suoi programmi e le sue ambizioni.

Fabio Aru già 'vedè i cinque cerchi olimpici, da tempo pedala verso Rio ma, prima di approdare presso le spiagge di Copacabana e Ipanema, il 'Tamburino sardò dovrà fare tappa sul pavè delle Ardenne (Liegi-Bastogne-Liegi e Freccia Vallone), ma anche sulle strade di Francia, che ospitano il Tour. Una stagione intensa, che per Aru ricomincia domani dall'Algarve, in Portogallo, per proseguire poi in Catalogna e nei Paesi Baschi. "Quest'anno ci tengo molto alle classiche: è il primo anno che le affronto e mi preme arrivarci con una buona condizione - racconta all'Ansa -. È stato un inizio di stagione abbastanza buono per me, sono soddisfatto, ho lavorato bene durante l'inverno, ma prevedo che il periodo di massima forma sia più avanti. Con la squadra abbiamo deciso di trascorrere un periodo in altura, sul Teide, quindi di gareggiare in Catalogna e al Giro dei Paesi Baschi. Salterò, invece, la Parigi-Nizza. Le classiche del nord le ho sempre guardate in tv, ma la Liegi è quella che mi si addice di più. Il mio obiettivo, al di là del percorsi, è di arrivarci con una buona condizione". Sono giorni di fuoco per il ciclismo. Si parla di doping tecnologico, di motorini nelle bici, di trucchi che alterano le prestazioni, come ha confermato la scoperta-choc al Mondiale femminile Under 23 di ciclocross, in Belgio. Aru non entra nel merito della vicenda, però una sua idea ce l'ha: "Ho sentito e letto tanto su questa storia, è un brutto colpo per il nostro sport. Nei confronti di chi fa tanti sacrifici, e parecchie rinunce, questa è davvero una presa in giro". L'anno scorso vinse la Vuelta, dopo essersi piazzato alle spalle di Alberto Contador al Giro d'Italia. Adesso, lo spagnolo annuncia che vuole proseguire l'attività agonistica oltre il 2016. "Alberto da sempre è il mio idolo - osserva Aru - un punto di riferimento. Sicuramente potrà dare ancora tantissimo a questo sport, come del resto ha già fatto. Mi farebbe piacere se continuasse anche il prossimo anno". Capitolo Olimpiadi. Aru, Nibali e compagni, nelle scorse settimane, assieme al ct Davide Cassani, hanno testato il tracciato dei Giochi, definendolo "molto, molto duro". Prima, però, ci sarà il Tour: per Aru e forse anche per Nibali. Sarà importante smaltire la fatica, senza per questo perdere la condizione. "Due settimane ci separeranno dalla fine del Tour alla prova olimpica, dunque c'è tutto il tempo per metabolizzare il Tour - spiega Aru -. Però, dipende sempre dalla testa e dalle motivazioni che, per un'Olimpiade, sono tantissime. Si tratta di un appuntamento quadriennale e poi la sola partecipazione ti dà una grande emozione. Nibali portabandiera azzurro? Sarebbe una bella cosa, anche per il ciclismo". La sindrome del virus Zika non contagia il sardo: "Sicuramente verranno prese le precauzioni del caso, per ora pensiamo a prepararci e a cominciare bene la stagione, anche in chiave olimpica". Qualcuno ha messo in discussione il rapporto con Nibali, dubitando della convivenza di due campioni nella stessa squadra, l'Astana. "Con Vincenzo tutto bene, il rapporto è sempre molto buono. Lui gregario al Tour? È ancora presto per parlarne, ma un uomo d'esperienza del suo calibro può essere solo utile alla causa della squadra". Infine, un altro tema tanto dibattuto, la neutralizzazione, o addirittura la soppressione, delle corse in caso di condizioni climatiche estreme. "La sofferenza nel ciclismo c'è e ci sarà sempre - le parole di Aru - la fatica si fa comunque, anche se c'è bel tempo. Ma è veramente rischioso gareggiare in certe situazioni ed è giusto che tutte le componenti ragionino su questa vicenda, perché c'è in gioco la vita delle persone".

di Adolfo Fantaccini per Ansa

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COMMENTI
LBL - TdF - Olimpiade
17 febbraio 2016 12:34 limatore
Mi sembra che ne abbia troppi di obbiettivi, e tutti in contrasto con il suo compagno di Team Nibali. Ma...... dalle mie parti si dice "al piccone ingordo gli scoppia il gozzo" . In bocca al lupo!!!

Virus gastrointestinalr
17 febbraio 2016 18:49 IngZanatta
Speriamo che non gli venga il virus gastro intestinale che l\'anno scorso gli ha fatto saltare il Giro del Trentino e che ha provocato quelle polemiche con Henderson...

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