PROFESSIONISTI | 21/01/2016 | 07:54 Mikel Landa è tra i nuovi acquisti più attesi del Team Sky. Ecco come lo spagnolo si sta avvicinando ad una stagione importante per la sua carriera.
TEAM SKY. «Hanno mostrato grande interesse nei miei confronti ed è una delle squadre più forti del mondo, con tre Tour vinti negli ultimi quattro anni. Mi aiuteranno a migliorare a cronometro e ad essere uno dei leader della squadra. Nella Astana ci sono due grandi leader e in più Fuglsang, non avevo lo spazio che avrò qui. Cosa mi ha sorpreso qui in Sky? L’attenzione maniacale per ogni dettaglio, la convinzione che anche le piccole cose possano contribuire a raggiungere grandi risultati. Mi ha sorpreso che Brailsford viva tutto il giorno al nostro fianco, si può parlare con lui, ti può aiutare. Froome? È un ragazzo normale, molto disponibile, tutti possono parlare con lui, è molto amabile».
OBIETTIVI. «Prima di tutto, il Giro d’Italia. Poi vedremo se ci sarà il Tour, i Giochi o la Vuelta. La mia ambizione è quella di vincere il Giro, stiamo lavorando per questo. La squadra ha voiluto offrirmi un contratto a lunga scadenza, quindi ora comincerò con il Giro e poi vedremo quali saranno i prossimi obietivi. Chi avrò con me al Giro? C’è un gruppo di 15 corridori che stanno lavorando con me tra i quali Kiryienka, Knees, Viviani, Konig, Henao, Boswell, López e Intxausti… Gli avversari? Nibali, Valverde, Urán, Dumoulin… direi che ci sarà da divertirsi. La Vuelta? È una possibilità, anzi sarebbe la più logica dopo il Giro, ma questo è un anno olimpico e tutti gli scalatori sono concentrati sui Giochi perché il percorso è disegnato per noi, quindi vedremo»”. FUTURO AL TOUR. «Correrlo ad alto livello è un mio desiderio. Ma prima devo migliorare a cronometro, perché al Tour ci sono sempre lunghe prove contro il tempo e il livello è altissimo. Nel mese di divembre ho lavorato tanto proprio sulla crono, ho pedalato in pista per cercare la posizione ideale: ora mi sento più comodo e più veloce, ma ho bisogno di verificare in gara il lavoro svolto, anche perché al Giro di chilometri a cronometro ce ne sono molti». 2015. «Un anno fa in questo periodo non mi allenavo a causa di un virus, stavolta sto pedalando bene, lo sento. La vita dello sportivo, d’altra parte, è così, bisogna accettare alti e bassi».
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