LUCA PAOLINI, VIAGGIO ALL'INFERNO E RITORNO

PROFESSIONISTI | 27/12/2015 | 09:55
«Questa non è solo una storia di cocaina. Anzi». Così inizia il servizio di Luca Gialanella, responsabile delle pagine del ciclismo de «La Gazzetta dello Sport» che questa mattina ci racconta con garbo e rispetto la storia di Luca Paolini. Una storia che lo stesso corridore milanese racconta con assoluta dignità e rispetto per se stesso e per quanti gli vogliono bene.
Si parla della positività al Tour che «ha affossato il “ciclista”, ma ha salvato l’”uomo”.

Una storia di dipendenza nata da semplici gocce di sonnifero che diventano indispensabili per vivere. Boccette portate di nascosto in camera. «Compagne di strada quanto la bici, per cercare una vita normale – racconta Gialanella -. E la cocaina diventa l’ultima fermata di un viaggio nell’illusione».

Luca ha quasi 39 anni e una bella famiglia che lo aspetta a casa a Faloppio (Como). La moglie Elena, i figli Gaia (15 anni) e Filippo (3). Il corridore s’è fermato al controllo del 7 luglio: positivo alla cocaina, quantità infinitesimali, tanto che la stessa Uci parla di «assunzione in contesto ricreazionale». Nessuna voglia di prendere la polvere bianca per cambiare la prestazione. «Ma io, grazie all’episodio della cocaina, sono tornato a essere una persona. Sono tornato a vivere. Sì, sono stato un pivello, ma se questo diventa il prezzo da pagare per star bene come persona, lo accetto più che volentieri». 

«Prendevo gocce per dormire – spiega a Gialanella Paolini -. Il principio attivo è la benzodiazepina. Ma crea una maledetta dipendenza. Io ne avevo bisogno alla sera, per riposarmi, per affrontare lo sforzo fisico e mentale del giorno dopo. Ho cominciato nel 2004 quando morì mio cognato (Marco Rusconi, fratello della moglie Elena, dilettante, ndr). Le prendevo, poi ho smesso, poi ho ripreso. Il vero problema è la vita di tutti i giorni, i problemi grandi e piccoli, e tutto questo si somma allo sport, alle tensioni, allo stress. A livello mentale ti intacca tanto. È qui che entra l’assunzione di quelle sostanze, è triste. E da quell’errore arrivi alla cocaina. Me ne assumo tutta la responsabilità e non ho scusanti. Ma racconto questa storia perché la gente non ripeta i miei stessi errori. E molto ha contato il mio carattere».

su La Gazzetta dello Sport una pagina intera dedicata a questa delicata ma molto educativa storia che ha in ogni caso un lieto fine. Bravo Luca: tutti e due.

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COMMENTI
27 dicembre 2015 18:39 lele
Dramma umano di una persona e poi atleta che nasce dalle fragilità contemporanee.
Nonostante ciò rimane il dubbio sui contorni poco chiari di una vicenda che lascia quantomeno perplessi.
Un'atleta con ventennale esperienza che cade in tentazione nella gara più importante del mondo con una sostanza che notoriamente lascia grandi tracce???
Che non sia caduto in tentazione qualche mese prima?

rispetto
27 dicembre 2015 19:07 lattughina
vorrei andare oltre la tempistica del 'prima' o del 'dopo', vorrei semplicemente sottolineare l'onestà di Luca nell'ammettere di aver fatto qualcosa di sbagliato e di assumersi le sue responsabilità con la consapevolezza di aver macchiato la sua carriera e di averne decretato la fine in maniera così triste. Merita rispetto per non essersi arrampicato sugli specchi e di aver cercato di confondere la realtà dei fatti come quasi tutti i suoi colleghi colti con le mani nel vaso della marmellata.

Non ho nulla
27 dicembre 2015 19:07 Fra74
contro il Sig. LUCA PAOLINI, mi attengo solo al fatto sportivo ed alla cronaca della storia: ora, per carità, non posso mettere in dubbio il racconto del Sig. Luca Paolini, ma attendo, con estrema franchezza e sincerità, il responso "sportivo" a livello disciplinare, ove questo caso verrà "approfondito" sotto tutti gli aspetti.
Ora, faccio una piccola osservazione della "cronaca". Su twitter, la moglie del Sig.LUCA PAOLINI, in data 10 luglio 2015, ore 23.18 ebbe a scrivere ciò che riporto testualmente: "Grazie di ❤️a tutte quelle persone che invece di puntare il dito... Hanno aperto il loro cuore e mostrato il loro affetto!#iostocolgerva
23:18 - 10 Lug 2015".
Ora, mi vengono da fare delle domande, da pormi degli interrogativi, ma non voglio passare per il solito polemico. Ognuno può pensarla come meglio crede. Io attenderò,altresì, l'esito della giustizia sportiva che DOVRA' NECESSARIAMENTE valutare attentamente non solo le parole-dichiarazioni del Sig. LUCA PAOLINI che rilascerà del caso nella sede prevista.
Tutto qui.
Francesco Conti-Jesi (AN)

Caro Fra74
27 dicembre 2015 20:12 fedaia66
Non acermene..tante volte farsi troppe domande serve a poco..
Piu' di aver ammesso l'uso della coca, cosa vuoi che dica?
E la giustizia sportiva non fara' altro che squalificarlo.
Cos'altro dovrebbe fare?

UCI
28 dicembre 2015 09:14 kuoto
Mah dall\'articolo io ho capito che per L\'UCI il caso è chiuso.... visto che parla di \"quantità infinitesimali\" consumato in un contesto ricreazionale.. o forse la mia interpretazione è sbagliata?

F R

Fedaia66
28 dicembre 2015 10:18 Fra74
La tua osservazione è giusta e logica, ma dato che vi sarà una commissione preposta a "giudicare" in ambito sportivo, spero che analizzino in maniera adeguata il caso, non tanto per l'atleta e la squalifica che andranno ad erogare, ma per il fatto di prevenire futuri casi del genere, sicuramente non a livello umano, bensì sportivo. Ecco.
Tutto qui.
Francesco Conti-Jesi (AN).

articoli
28 dicembre 2015 11:20 bernacca
dopo aver letto gli articoli di ieri e oggi sulla gazzetta sono a ricordare ciò che il Sig. Paolini aveva scritto su twitter a quel tempo dando dei rosiconi a quelli che parlavano male di lui! Ora preferisco essere rosicone piuttosto che usare quotidianamente tranquillanti per dormire, bere 6/7 caffè alla mattina e poi magari fare quella cosa che lo ha indotto alla squalifica! La coca la usava come doping dunque , quindi anche lui come altri ci ha preso in giro e non mi va ora di santificarlo e riqualificarlo! Spero per lui che abbia ritrovato la serenità come uomo ma col ciclismo per me ha chiuso!

Luca Paolini, un Uomo di dignità vera
28 dicembre 2015 11:24 Bartoli64
Sono passati ormai tanti anni da quando nel mio ambiente di lavoro venne un medico a tenere un piccolo seminario nel quale illustrava proprio quali fossero i pericoli da dipendenza delle benzodiazepine.

Ricordo molto bene il nome curioso ma anche un po’ sinistro di quel principio attivo ed i pericoli per la stessa psiche umana che i farmaci a base di benzodiazepine portano con loro, per questo non mi meraviglia affatto che Luca Paolini sia finito per dipenderne ormai da troppo tempo, sin quando accadde la disgrazia di suo cognato.

Tutto il resto raccontato da Luca in questa intervista a Gialanella personalmente lo avevo già immaginato,e ora mi prendo una (sia pur magra) rivalsa verso coloro i quali commentarono il mio post pubblicato all’indomani della positività al Tour come povere parole buttate al vento del web.

Non ci voleva molto ad immaginare come un corridore dell’esperienza e del valore di Luca NON potesse aver tentato un’assunzione di coc@ per migliorare la propria prestazione; sotto il suo dramma personale c’era infatti un problema ben più grave, un problema che oggi emerge netto dalle sue stesse parole e che mi sembrano ben difficili da confutare nonostante chi, su questo blog, non fa altro che “domandarsi addosso” senza neppure sapere bene cosa.

Si è vero, ci ha messo qualche mese (anche perché aveva ben altri problemi personali da affrontare e superare prima) ma alla fine Luca Paolini ha tirato fuori l’Uomo vero che c’è in lui e, sia pur sconfitto malamente da una nefasta dipendenza ad un maledetto farmaco, ha saputo rialzare la testa con grande dignità confermando di che pasta sia fatto questo corridore.

C’è solo un punto che mi lascia perplesso, vale a dire la collaborazione che l’ex corridore di Katusha aveva dichiarato di voler fornire all’UCI (e che spero sia stata resa).

La coc@, oltre che ad essere troppo diffusa nella società di oggi, temo lo sia anche negli ambienti dello sport professionistico… e non solo per “condire” festini dopo un’importante vittoria.

Gli effetti ergogenici della sostanza, infatti, troppo noti per non renderla “appetibile” fuori competizione (quando l’eventuale positività non comporta una squalifica), specialmente per atleti che debbono allenarsi duramente per tutto l’anno e per tanti anni.

Per questo sarà forse il caso che la sostanza in questione (unita alle benzodiazepine) sia finalmente inserita tra la lista delle sostanze proibite, punendone quindi la positività alla stregua di qualsiasi altra sostanza dopante.

Non ho più altro da aggiungere su questa triste storia, se non questo:
TI ABBRACCIO FORTE LUCA E TI FACCIO I MIEI MIGLIORI AUGURI PER TUTTO!!

Bartoli64

Bartoli64...
28 dicembre 2015 17:59 Fra74
ho letto con attenzione le Sue parole, ed avrei da rivolgerLe delle domande, così come credo troveranno risposte pure da Bartoli64.

E' CORRETTO PARLARE DI SONNIFERI COME DI STIMOLANTI? QUALI SONO GLI EFFETTI, RELATIVAMENTE AGLI STIMOLANTI, RICERCATI NELLO SPORT?
E' VERO CHE l’uso di stimolanti nello sport risponde ad esigenze legate all’aumento della capacità di concentrazione, alla riduzione del senso di fatica e in generale all’aumento dell’aggressività e della competitività?
Gli stimolanti sono sostanze attive sul sistema nervoso centrale accomunate dalla preminente azione eccitante?
Inoltre, la sostanza assunta dal Sig. Luca Paolini, come da Lui stesso dichiarato, ha l'effetto di uno stimolante ed aiuta a dimagrire? Oppure può essere un elemento considerato a "copertura" di altri prodotti?
Spero possa fornirci altre delucidazioni a riguardo.
IN REALTA' questo commento è riferito in primis al Dott. Besnati, ma trovo interessante conoscere pure le osservazioni di Bartoli64, al quale ricordo che pure l'ex-prof. GRAZIANO GASPARRE, alcuni anni or sono, ammise l'uso della stessa sostanza utilizzata dal Sig. LUCA PAOLINI.
Grazie.
Francesco Conti-Jesi (AN).

Mah
29 dicembre 2015 10:22 IngZanatta
Dalla benzodiazepina alla coc@ ... Per fortuna il passaggio non è così semplice. Massimo rispetto per il suo problema, ma questa non la capisco. Saluti e buone feste a tutti.

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