FSA. NIBALI & ARU, FESTA DI CAMPIONI. GALLERY

PROFESSIONISTI | 24/11/2015 | 15:40
La stagione2016 di Vincenzo Nibali e Fabio Aru comincia ufficialmente oggi con i due campioni della Astana seduti allo stesso tavolo insieme al team manager Giuseppe Martinelli e al numero uno di FSA Europe Claudio Marra. «Dal 2006 si tiene questo appuntamento nella nostra sede di Busnago, alle porte di Milano - ha detto Marra presentando l'evento - e quest'anno abbiamo la fortuna di non avere un solo grande campione ma addirittura due. E quindi lascio subito a loro la parola».

VINCENZO NIBALI.
La prima domanda diretta a Vincenzo la porge Riccardo Magrini, presentatore dell'evento, e riguarda il tricolore: Vuoi vincere il terzo titolo come Visconti?
«Perché no? Ma gli obiettivi per il prossimo anno saranno Giro d'Italia e Giochi Olimpici di Rio».

Come hai trascorso le vacanze?
«Sono rimasto a casa: prima dieci giorni in Sicilia con i miei genitori, poi a Lugano con Rachele e la nostra bimba».

Già delineati i programmi per il 2016?
«Probabilmente farò il Giro, come abbiamo detto più volte. Ma nel dettaglio ne parleremo tra qualche giorno a Montecatini, quando ci troveremo tutti insieme. Sono due anni che manco dal Giro e vi confesso che ne sento la mancanza».

Hai già parlato con Fabio?
«No, ci vediamo oggi per la prima volta dopo le vacanze. Ma se correremo assieme il Tour faremo il possibile per darci una mano e per ottenere grandi risultati, come del resto abbiamo sempre fatto».

Hai messo Rio nel mirino.
«L'Olimpiade ha un fascino unico, dato dal fatto che si disputa ogni quattro anni. È un appuntamento che fa storia e quindi fa gola a molti. Quando a gennaio volerò in Argentina per correre il Tour San Luis, farò un salto anche a Rio per vedere di persona il percorso».

Inevitabile un accenno al terrorismo.
«Purtroppo il rischio in occasione dei grandi eventi c'è. Il problema è che non sappiamo chi sono e come si muovono questi matti dell'Isis. Per questo chiediamo sin d'ora maggiori controlli».

CYCLING FOR ARMENIA.
Interviene poi il professor Antonino Cassisi, fondatore e grande anima di Cycling for Armenia.
«Anhe ques'anno Vincenzo Nibali si è speso molto per questa bellissima iniziativa. Ora stiamo costruendo un reparto in Armenia, proprio in questi giorni stiamo ultimando la sala operatoria a Ierevan che ci permetterà di aiutare tanti bambini che hanno bisogno di chirurgia maxillo facciale. Adesso inizia il secondo step, vale a dire che dobbiamo attrezzarla con gli strumenti necessari. Il 22 dicembre a Villa Patrizia di Villa d'Almé faremo una cena di beneficenza a questo scopo ed Elia Viviani metterà all'asta la sua bicicletta. E mi auguro che anche Fabio Aru, altro grandissimo campione del nostro ciclismo, possa entrare a far parte della nostra famiglia».

FABIO ARU.
Ed ecco Fabio Aru che conferma: «I programmi nel dettaglio li studieremo a Montecatini. Dovrò studiare il francese? Certamente, ma anche l'inglese...».

E poi Claudio Marra omaggia il campione sardo: «Dopo aver disegnato il logo dello squalo per Vincenzo, ci siamo applicati ed ecco il cavaliere dei quattro mori per Fabio».

La parola torna a Fabio che spiega: «La crono è molto importante e per questo in inverno lavorero molto per migliorare».

Cosa temi del Tour?
«Tutto. Non essendoci mai stato, ci andrò con i piedi ben saldi per terra. La pressione? C'è in tutte le gare, dovrò superarla anche in Francia».

Voi che siete tra i campioni più trasparenti, cosa ne pensate dello scandalo doping che ha travolto l'atletica russa?
«Sono rientrato domenica dalle vacanze e confesso di non essere molto ferrato sull'argomento» ammette candidamente Aru
«Il ciclismo è da sempre all'avanguardia della lotta al doping, siamo trasparenti al massimo. Stiamo facendo molto. Di questa vicenda bisognerebbe chiedere direttamente alla loro federazone di atletica leggera» chiosa Nibali.

da Busnago, Pier Augusto Stagi
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