CINA. Dominio iraniano al Tour of Fuzhou

PROFESSIONISTI | 15/11/2015 | 09:29
Tutto come previsto: gli scalatori iraniani hanno fatto fuoco e fiamme nella seconda tappa del Tour of Fuzhou, quella con arrivo in quota. Ben sei iraniani su sette componenti del gruppetto che di è formato a tre chilometri dal traguardo con vittoria di tappa che è andata a Ahad Kazemi che, dopo la sospensione per doping subita nel 2011 era diventato diesse del team Tabriz ed è tornato a correre e a vincere. In volata Kazemi (nella foto) ha battuto Emami del team Pishgaman, che non è riuscito a ripetere il successo ottenuti due anni fa sullo stesso traguardo, ma si consola con la conquista della maglia di leader, visto che Kazemi ieri ha accusato un distacco di sei secondi.
Da sottolineare la bella difesa di Mattia Gavazzi che, in maglia gialla di leader, ha regolato il primo gruppo inseguitore.

da Fuzhou, Jean-François Quénet
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COMMENTI
Semplicemente ridicoli!!!!!
15 novembre 2015 11:01 Bastiano
Quello che fa questo Team iraniano nelle gare in Asia, è semplicemente ridicolo. Una squadra di signor nessuno che ridicolizzano tutti con prestazioni alle quali non crede nessuno.
Sarebbe ora che l'UCI si decidesse a fare qualche controllo a sorpresa in IRAN e sono sicuro che lo scandalu doping dell'atletica Russa verrebbe cancellato in un sol colpo dalla memoria degli sportivi di tutto il mondo.

Bastiano
15 novembre 2015 18:26 Monti1970
È sicuro di quello che dice, no perché questi iraniani quando corrono in Europa arrivano dopo l'ambulanza. Io penso che sono gli unici scalatori in queste gara. Poi anche se ci fosse il problema doping, lei pensa che abbia la risonanza dell' atletica russa..... Per piacere.. A chi vuole che interessi il "ciclismo Iraniano"???: a nessuno . Mentre la Russia a livello di atletica è la nazione più forte al mondo, forze il Kenya é superiore

Monti1970
15 novembre 2015 19:19 Bastiano
Purtroppo vincono anche contro gli scalatori europei e colombiani, ovviamente non le stelle di prima grandezza. Resta il fatto che vedere un team di fenomeni o presunti tali che scompaiono ogni qualvolta ci sono controlli seri, non fa bene al ciclismo e soprattutto è brutto quando sono tutti della stessa nazione. Ho fatto il parallelo con il caso Russia solo perchè, sappiamo tutti che ogni positività del ciclismo, viene pubblicizzata molto più che quella di altri sport.

Bastiano
16 novembre 2015 07:39 Monti1970
Questo è vero. Soprattutto che la positività del ciclismo vengono pubblicizzate molto di più che in quelle degli altri sport

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