CICLOCROSS | 20/10/2015 | 09:59 E’ ciclismo a piedi, è podismo in bicicletta. Con il rugby condivide la sfida nel fango, con la pallanuoto la sopravvivenza nell’acqua. Delle campestri ha sposato i teatri, dello sci di fondo i palcoscenici. E’ - a suo modo – biathlon, duathlon, triathlon e perfino pentathlon, ma in un colpo solo, in una botta unica, in una prova secca, secca sempre ammesso che non piova. Ha qualcosa di primitivo, se non di primordiale, ha molto di faticoso, a volte si ha la sensazione che sia una disciplina così antica da apparire futuribile, una specialità così tradizionale da proiettarsi all’avanguardia.
E’ tornato il ciclocross. Quello che non conosce l’impraticabilità dei campi, ma di cui anzi si nutre, quello che possiede una sua geografia di parchi comunali e di scalinate ecclesiastiche, una sua storia di ferrovieri a pedali e di maestri a due ruote, una sua religione silenziosa e una sua filosofia assiderata, quello che sembra fatto in proprio, in casa, in famiglia, in parrocchia, in comunità, quello che dovunque è una festa sui prati, ma che in Belgio è sempre una festa nazionale, quello che è pane e salame e vin brulè, data la temperatura, immune all’effetto serra e al rischio abbronzatura.
E’ tornato il ciclocross dove perfino un guerriero come Nibali e un colosso come Cancellara potrebbero passare per atleti da sala e salotto, perché qui i corridori pedalano a falcate, sgambando e spalleggiando, saltando e scorrendo, scalando e scendendo, infine sprintando. Schizzano, sprizzano, svirgolano e a volte scivolano, schiattano, sorvolano, s’inseguono, si spremono, si sfiniscono. Un’ora al massimo, una crono in linea e a circuito in cui si parte tutti insieme, appassionatamente e pericolosamente, con l’obiettivo di trovare quel giusto equilibrio fra leggerezza e forza, fra acrobazia e sicurezza, e poi tradurlo in una danza, che per tutti è rumba e per chi vince è – a dispetto dei luoghi e del meteo - mambo.
I vecchi sostengono che quella del ciclocross sia la scuola dell’obbligo, perché qui s’impara a tenere duro, stringere i denti, non mollare mai, e sospirando aggiungono che ci sono troppi ragazzi che invece entrano all’università senza aver fatto neanche le elementari. Finché un giorno il ciclocross tornerà in voga e di moda, come lo scatto fisso, come le bici d’epoca, come le maglie di lana. Voglia di fango e pioggia, di rumba e mambo, di semplicità e allegria. Voglia di una festa sui prati.
La scorsa settimana vi avevamo dato un assaggio di un'intervista realizzata da Giorgia Monguzzi alla festa dei fratelli Carera: ora potete gustarvi l'intera chiacchierata della nostra inviata con Giulio Pellizzari, che valuta la propria stagione e svela con spontanea sincerità...
Simon Yates è stato ospite d’onore questa sera a Roma ed è stato proprio lui a portare il Trofeo senza Fine sul palco del Parco della Musica. Yates ha prima ricordato le emozioni per la vittoria dello scorso anno al...
Non so quanto davvero sarà duro il nuovo Giro, so per certo che risulterà comunque meno faticoso della presentazione ufficiale. Senza fine come il trofeo, un diluvio di parole senza mai arrivare al dunque, alla fine uno mette mano al...
È il suo ultimo giro al Giro e lo ha fatto in un luogo dove regna l’armonia e la cultura; la musica eterna e famigliare di Ennio Morricone, visto che la sala è dedicata proprio all’immensità del grande maestro due...
Elisa Longo Borghini ha guardato con un po’ di emozione le immagini della corsa rosa che lo scorso anno ha vinto con grande forza. La piemontese ha voluto ricordare alcuni momenti dell'edizione 2025, in particolare l’arrivo dell’ultima tappa, dove ad...
E’ stato presentato questo pomeriggio presso l’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone di Roma, il percorso ufficiale del Giro d’Italia Women 2026, organizzato per il terzo consecutivo da RCS Sports & Events. Partenza il 30 maggio da Cesenatico e gran finale domenica...
L'anno scorso vi raccontavamo la nascita, a Montesilvano, dell'Abruzzo Cycling Team, creato dal "mentore" Alessandro Donati (direttore sportivo in Bardiani CSF) e presieduta da sua moglie Marzia Di Fazio, coadiuvata da Francesco e Mario Di Paolo: una storia di passione...
Cinquant’anni a regolare ruote e gruppi, selle e manubri, a montar raggi e pedali, palmer e copertoncini: prima in modalità analogica, oggi digitale, con tanto di app. La cicli Bettoni di Alfio Bettoni è un negozio crocevia del mondo, che...
Il fenomeno eritreo di 25 anni, già un uomo che ha fatto la storia, maglia verde del Tour de France e vincitore di più tappe, nonché fonte di ispirazione, si unisce al NSN Cycling Team come ciclista di punta in...
Venenum in cauda. Oppure dulcis in fundo, per chi è maggiormente vicino alle sue posizioni. L'atto finale, o meglio post-finale, della domenica Open House in Beltrami TSA a Reggio Emilia, un Nota Bene o un Post Scriptum a suon di...