STORIA | 01/10/2015 | 12:39 La caccia all'anticipazione del percorso del prossimo Giro d'Italia si sta svolgendo ormai da parecchie settimane, alcune tappe addirittura sono già state presentate e ieri sera c'è stato l'incidente informatico che ha portato ad essere pubblicato per alcuni minuti il percorso sul sito della Gazzetta. La notizia ovviamente è subito rimbalzata in giro per il web, passando di social in social e approdando anche sulle pagine dei giornali, come testimonia fra l'altro l'articolo di Giorgio Viberti per La Stampa che vi abbiamo proposto anche noi (clicca qui). Non è la prima volta che l'informatica tradisce una grande corsa: era già accaduto tanto al Giro quanto al Tour de France. Capita, basta un clic o un flag messo distrattamente o non rimosso ed ecco che il gioco è fatto. Ma siamo sicuri che il Giro che abbiamo scoperto per caso sarà poi lo stesso che verrà ufficializzato lunedì prossimo ad Expo? Il precedente clamoroso è datato 1993 e porta la firma di Carmine Castellano che lo racconta con gusto nel suo libro Tutto il rosa della mia vita: «Per sabato 27 novembre 1993 era prevista al Teatro Lirico di Milano la presentazione del 77° Giro d'Italia. Il martedì precedente, come al solito ero già in ufficio intorno alle 7,30 e per prima cosa cominciai a leggere i giornali cercando qualche indiscrezione sul Giro. Rimasi quasi annichilito quando scoprii che l'ultima pagina di Tuttosport era completamente dedicata al Giro con cartina e l'indicazione delle tappe che riproducevano interamente il percorso da noi programmato. Era uno scoop importante per quel giornale, e per Beppe Conti che l'aveva fatto, ma al tempo stesso annullava il nostro sforzo di creare sorpresa e interesse. Il colpo era forte ma non mi lasciai scoraggiare e guardando e riguardando quella cartina mi accorsi che potevo stravolgere completamente il percorso, senza cambiare le città di tappa e fare un nuovo Giro. L'unica cosa che non potevo più fare rientrare nel programma, ma solo per motivi tecnici, era la prevista cronoscalata del Bondone che mi obbligò a ricercare una nuova soluzione che si concretizzò con una cronoscalata al Passo del Bocco.... ... Da quel momento cominciammo a costruire in gran segreto il nuovo Giro mentre Tuttosport continuava nei giorni seguenti a commentare con interviste ai probabili protagonisti quel percorso che per noi era ormai superato. Al momento della presentazione ci fu grande sorpresa e anche soddisfazione nel dimostrare che il Giro lo presentava la Gazzetta e non altri...».
Certo, i tempi sono cambiati, la comunicazione rispetto ad allora è rivoluzionata e così anche il mondo economico, ma non è detto che Mauro Vegni ed il suo staff non stiano meditando qualche ritocco per "rimediare" all'errore informatico: chissà se il Giro che scopriremo lunedì sarà proprio quello che un clic maligno ci ha presentato ieri sera. Non è da escludere che ci sia più di una sorpresa...
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