ARU & NIBALI. Al Sestriere per una grande Vuelta. GALLERY

PROFESSIONISTI | 13/08/2015 | 07:36
La coppia d’assi dell’Astana Pro Team, Vincenzo Nibali e Fabio Aru, si è riunita a Sestriere (TO) dove resterà indicativamente sino al 17 agosto, prima di partire per la Vuelta di Spagna in programma dal 22 agosto al 13 settembre.

Se per il “Il Cavaliere dei Quattro Mori” non si tratta di una novità (è da un paio d’anni che Aru si prepara al Colle), è la prima volta che “Lo Squalo di Messina” si allena a Sestriere. In questi giorni hanno pedalato, insieme ai compagni di squadra Diego Rosa, Dario Cataldo, Alessandro Vanotti agli ordini del Coach Astana Pro Team, Paolo Slongo, per un periodo di rifinitura prima di affrontare la corsa a tappe spagnola.


La squadra ha cortesemente raccolto l’invito a partecipare ad una conferenza stampa indetta, mercoledì 12 agosto, dal Comune di Sestriere per far conoscere al mondo del ciclismo le potenzialità di quest’area alpina in chiave di preparazione in quota ed i principali eventi in programma sulle strade di Sestriere e delle montagne olimpiche.


“Un’area – spiega il sindaco Valter Marin - vicinissima al confine con la Francia e che offre, nel raggio di poche decine di km da Sestriere, alcune tra le scalate più significative di Giro d’Italia e Tour de France. Ringrazio Nibali e Aru e l’Astana Pro Team per aver dato la disponibilità a partecipare alla conferenza di oggi. Per il futuro abbiamo in cantiere importanti progetti legati al ciclismo su strada”.

“Tanti gli eventi ciclistici ospitati al Colle – gli fa eco il vicesindaco Gianni Poncetdalla bellissima tappa del Giro d’Italia dello scorso 30 maggio, vinta alla grande da Fabio Aru,  all’edizione numero zero dalla Gran Fondo La Marmotte Sestriere Colle delle Finestre, organizzata con successo da RCS Sport lo scorso 2 agosto. Cresce inoltre l’attesa per la seconda edizione di Sfida al Campione, cronoscalata da Cesana Torinese a Sestriere, in programma mercoledì 19 agosto. E poi ancora la Pinerolo Sestriere Juniores del 23 agosto ed il recupero della Ciclolonga del Sestriere fissato per il 30 agosto. Dai big agli amatori, Sestriere è una montagna di sport per tutti”.

 

Fabio Aru, rider Astana Pro Team. “Ho finito il Giro d’Italia abbastanza stanco. Sono stato un po’ in vacanza per recuperare le energie. Poi ho ripreso ad allenarmi qui a Sestriere come ormai da due anni a questa parte. Qui mi trovo molto bene ed ora, dopo aver fatto il Giro di Polonia, sono tornato con i miei compagni a lavorare un’altra settimana prima della Vuelta. Sarà sicuramente una corsa impegnativa, ci sono tutti i big, credo manchi solo Contador. Bisognerà tener d’occhio un po’ tutti”.

 

Vincenzo Nibali, rider Astana Pro Team “È chiaro che gli avversari più temibili per la Vuelta di Spagna saranno quelli che abbiamo trovato al Tour de France. Quindi Froome, Quintana, Valverde e poi magari come sempre ci sarà qualche sorpresa. Questo lo vedremo lungo la strada. È una Vuelta molto esigente dal punto di vista del dislivello con tanti arrivi di tappa con salite esplosive. Alcuni sono particolarmente adatti a corridori come Valverde e Rodriguez. Sarà sicuramente una Vuelta molto combattuta. È la prima volta che vengo ad allenarmi a Sestriere. A livello di clima la temperatura è decisamente più congeniale per allenarsi. Anche le salite non mancano e sono quelle che si affrontano nella grandi corse a tappe come Giro d’Italia e Tour de France”. 

 

Paolo Slongo coach Astana Pro Team. “Abbiamo una squadra fortissima per la Vuelta di Spagna. Visto che il Tour non è andato come si voleva per la sfortuna che ha avuto Vincenzo anche lui rientrerà alla Vuelta. Abbiamo due capitani, Fabio Aru e Vincenzo Nibali. I gradi li darà comunque la strada: non è giusto pregiudicare due grandi campioni: sono professionisti e corriamo tutti per la stessa maglia dell’Astana. Penso che vedrete alla Vuelta una squadra unita e molto agguerrita. È la prima volta che veniamo a Sestriere con Vincenzo. È un luogo speciale in quanto per noi è importante l’altura e qui siamo oltre i 2.000 metri. Abbiamo grandi salite di una parte del Giro e del Tour essendo vicinissimi al confine con la Francia. In poco tempo possiamo scendere in due valli alternando così lavori in pianura che in salita”.

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COMMENTI
x fabio
13 agosto 2015 15:50 ewiwa
Hai detto cose che anche io avevo già scritto e che ho sempre temuto come proprio dici tu....quella frase "è la strada che decide è intrisa di ipocrisia" Aru che a mio parere è un campione specialmente caratterialmente ( ma ci rendiamo conto che nella famosa tappa del Giro del Mortirolo lui ha perso poco più di due minuti e quel giorno non stava male era "moribondo" e senza quel ritardo averbbe vinto lui il Giro)deve cambiare squadra due galli nel pollaio hanno fatto sempre casino....eppure ci sono tecnici e giornalisti che dicono il contrario per me non ci capiscono nulla ovvero sono in Malafede...non parliamo poi dell'Astana.....via a gambe levate caro Aru se no ti rovinano.

I gradi di Capitano spettano a Nibali!
13 agosto 2015 18:18 Bartoli64
Che i gradi li dia la strada mi sembra un discorso talmente giusto da sembrare persino scontato, il problema, semmai, è che qualcuno con quei gradi ci deve pur partire, e quel qualcuno non può che essere che Vincenzo Nibali.

D’altronde stesso Nibali ha soggiogato tante volte sotto questo assioma ed infatti, quando era alla corte di Basso, con i gradi di capitano ci partiva il varesino e non certo lui che aveva ancora tanto da dimostrare.

Oggi, però, Vincenzo Nibali (con un ingaggio da circa 4 mln. di euro l’anno) è fra i migliori corridori a tappe del mondo e un Tour, un Giro e una Vuelta sono un curriculum più che “pesante”, talmente tanto pesante che nessuno può metterlo ragionevolmente in dubbio.

Quanto ad Aru la stoffa c’è tutta, e alla Vuelta ha già dato spettacolo, però a mio avviso è ancora troppo giovane e troppo poco “poliedrico” per dire oggi che può vincere una grande corsa a tappe.

Quanto alla sua crisi al Giro lasciamo perdere.

E’ vero che ha tirato fuori i denti e lottato come un leone, ma è pure vero che i giornalisti ci hanno “romanzato” sopra parecchio e poi (diciamocela tutta) se ha dimostrato grinta e carattere lui con una squadra che ha spadroneggiato in lungo e largo per tutta la Corsa Rosa, cos’ha fatto Contador che già alle prime salite di ogni tappa si trovava sempre solo in mezzo ad un nugolo di maglie turchesi?

Dai ragà, non scherziamo, il sardo è forte ma di pagnotte (e aria in faccia) ne deve ancora mandare giù tante!

Bartoli64

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