Il pm di Bologna chiede 14 mesi per Michele Ferrari

| 21/09/2004 | 00:00
Il dott. Michele Ferrari va condannato ad una pena di un anno e due mesi, al pagamento di 900 euro di multa e alla interdizione per un anno dalla professione medica per frode sportiva, somministrazione di farmaci in modo nocivo alla salute ed esercizio abusivo alla professione di farmacista. E' la richiesta formulata dal pm Lorenzo Gestri a conclusione della requisitoria, durata circa tre ore e mezza, del processo per doping davanti al giudice monacratico di Bologna Maurizio Passarini e che vede come principale imputato il medico sportivo ferrarese, preparatore anche di Lance Armstrong. Il Pm ha chiesto invece il proscioglimento per prescrizione per l'accusa di introduzione e somministrazione di specialita' mediche estere senza autorizzazione ministeriale e proscioglimento perche' il fatto non sussiste per la somministrazione di animine. Per gli altri tre imputati, il medico dell'allora squadra ciclistica Refin, Daniele Tarsi, il ds Orlando Maini e il presidente Luciano Rossignoli, Gestri ha chiesto l'assoluzione. Per Rossignoli la formula del proscioglimento richiesta e' quella per non aver commesso il fatto, per gli altri due imputati perche' il fatto non costituisce reato. 'E' stata raccolta una serie di indizi a carico del dott. Michele Ferrari che, se letti in una maniera del tutto ragionevole, portano all'accertamento della responsabilita' penale dell'imputato per la frode sportiva''. Dopo tre ore e mezza di requisitoria il Pm Lorenzo Gestri ha chiesto una condanna a 14 mesi per il dott. Michele Ferrari, il medico sportivo preparatore, nel corso degli anni, di tanti ciclisti di primo piano (le accuse sono relative a fatti che arrivano sino al '98) e che segue da qualche tempo anche Lance Armstrong, l'americano vincitore di sei Tour de France. Al processo per doping che si sta per chiudere davanti al giudice monocratico di Bologna Maurizio Passarini, il Pm Gestri - subentrato a Giovanni Spinosa che ha svolto l'indagine e portato avanti il processo prima di assumere l'incarico di presidente della sezione penale del Tribunale di Paola - ha chiesto che Ferrari venga condannato per frode sportiva, somministrazione di farmaci nocivi alla salute ed esercizio abusivo della professione di farmacista. Oltre alla pena di un anno e due mesi il Pm ha chiesto anche la condanna a 900 euro di multa e l'interdizione alla professione medica per un anno. Gestri ha invece concluso per il proscioglimento per altre due accuse, quella di l'introduzione in Italia e somministrazione di specialita' medicinali estere senza autorizzazione e quella di aver distribuito Animine, pasticche contenenti caffeina. E l'unico commento del difensore di Ferrari, avvocato Dario Bolognesi che giovedi' terra' la sua arringa difensiva (la sentenza dovrebbe arrivare l'1 ottobre), ha riguardato proprio la richiesta di assoluzione per le Animine: ''Il pm ha chiesto l'assoluzione e questo significa che tutto il processo e' stato fatto a Bologna per niente. Erano infatti le accuse relative alle Animine a portare il proceso nel capoluogo emiliano. Il processo andava fatto a Ferrara''. La citta' in cui abita Ferrari. Il Pm, che ha avuto come basi della sua requisitoria la testimonianza del ciclista Filippo Simeoni e le ampie variazioni di ematocrito degli atleti seguiti dal medico, ha fatto una lettura unitaria dei reati di somministrazione abusiva di farmaci e frode sportiva: ''Perche' la somministrazione e' sottesa alla frode'', ha spiegato. Il reato di somministrazione abusiva di farmaci - ha aggiunto - sanziona una irregolarita', cioe' farmaci dati in modo non corrispondente a quella che dovrebbe essere la finalita' della somministrazione. E invece Ferrari - secondo il Pm - come preparatore e medico, in piu' occasioni ha consigliato e prescritto agli atleti che seguiva medicinali in assenza di patologie a cui l'uso e' destinato. Piu' articolato il discorso della frode sportiva, che si configura con atti fraudolenti messi in atto per raggiungere un risultato diverso dal corretto svolgimento della gara. Premesso che gli atleti in base a quella legge non sono punibili, Gestri ha sottolineato che al tedesco Kappes viene prescritto Deha e Androsten, anche se Ferrari disse che non aveva fatto lui la prescrizione dell'Androsten. Poi nelle perquisizioni della Farmacia Giardini Margherita (il farmacista e' gia' stato condannato dal Gup e anche in appello) vennero trovate prescrizioni di Igf, cioe' ormone della crescita, e altri prodotti riferibili a Ferrari (c'era la sigla M.F.). E ancora ci sono le intercettazioni telefoniche: ''In una telefonata il farmacista Guandalini (titolare della Farmacia Giardini Margherita ndr) - ha detto il Pm - parla con il medico sportivo Lazzaro e dice 'mi e' venuto Michele e mi ha portato via tutto, dio buono!''. E poi ci sono i misteriosi asterischi sulla tabelle di preparazione degli atleti da lui seguiti. Quasi tutti gli atleti hanno dato una interpretazione lecita degli asterischi: il Pm ha elencato le spiegazioni, contraddittorie, dei ciclisti. Spesso hanno detto che gli asterischi servivano a indicare somministrazioni di aminoacidi, ma la parola aminoacidi nelle tabelle era scritta per esteso. ''Chiappucci - ha commentato tra l'altro il Pm - non ha fatto una gran figura come testimone. Sicuramente non gli e' stato prescritto qualcosa per la memoria''. Chi ha contribuito pero' a chiarire la situazione - ha detto Gestri - e' stato il ciclista Simeoni. Armstrong al Tour di quest'anno rintuzzo' personalmente un attacco di Simeoni, e nell'ultima tappa uno dei gregari dell'americano fece platealmente il gesto delle corna al corridore italiano in fuga a pochi chilometri dall'ingresso a Parigi. ''Hai sbagliato a testimoniare al processo Ferrari, hai sbagliato a querelarmi. Io ho tempo e soldi, e ti distruggero''', avrebbe detto Armstrong a Simeoni, secondo quanto riferito dall'italiano. Al processo per doping di Bologna aveva raccontato: ''Ferrari mi indico' l'assunzione di Epo, e gli asterischi significavano assunzione di Andriol, sostanza proibita. Ferrari indicava anche le modalita' per evitare i controlli''. ''Non ha avuto paura di dire che ha assunto doping - ha sottolineato il Pm - e non ha smesso di fare il ciclista, e' atleta tutt'ora. Ieri e' stato convocato per la nazionale che verra' schierata ai prossimi mondiali, non ha interesse a crearsi la fama di calunniatore''. Il Pm ha ricordato anche le testimonianze di altri due ex corridori, Convalle e Cobalchini, che sono andate nel senso dell'accusa. Oltre a questo ci sono le variazioni dei valori del sangue, emoglobina e ematocrito, testimoniati dagli esiti delle analisi: valori non giustificabili fisiologicamente. Un punto a cui sono arrivati con metodologie diverse - ha ricordato Gestri - i consulenti del Pm e quelli nominati dal giudice. Valori alti in estate e bassi di inverno. Il Pm ha chiesto anche l'assoluzione per il medico Daniele Tarsi, il ds Orlando Maini e il dirigente Luciano Rossignoli, tutti della squadra, poi disciolta, Refin. Hanno parlato anche i difensori dei tre, avvocati Bruno Guazzaloca e Paolo Viviani.
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