I VOTI DI STAGI. FROOME RE, NIBALI DAL GOLGOTA AL GOTHA

TOUR DE FRANCE | 26/07/2015 | 19:20
di Pier Augusto Stagi


Chris FROOME. 8,5. Parte a razzo, con una condizione invidiabile, che lascia spazio a dubbi. Poi cala un po’ e si difende da grande campione. Perde qualche minuto, ma anche il suo proverbiale “self control”. Se la prende con Nibali in maniera eccessiva. In più di una circostanza, durante questo Tour, dice: «Non posso rincorrere tutti, guardo solo Quintana e Valverde». Non è così, andrà a prendere più e più volte il siciliano, nonostante sia a 8 minuti e molto prima del fattaccio di lesa maestà. Un motivo di orgoglio per Vincenzo, un po’ meno per il britannico, che rivendica sincerità, ma oltre alle gambe lunghe gli si allunga il naso e in certi momenti anche la lingua. In ogni caso questo Tour lo merita. Se lo conquista dalla prima all’ultima tappa con forza e tenacia. Resta solo una considerazione puramente stilistica: in bicicletta è da voltastomaco, un vero Ridolini del pedale. E poi tutte quelle malattie attuali e passate. Sarà anche il volto della felicità, ma a me sembra anche da sanatorio.

Nairo QUINTANA. 5. Perde terreno per pura sfortuna nella prima settimana di corsa, ma questo è un buon motivo per andare all’attacco un po’ di più e anche un po’ prima. Lo fa solo nelle ultime due tappe, e non ne approfitta a La Toussuire, per affondare il colpo, quando Froome finisce alle corde e resta da solo. Era il mio favorito. Conferma di essere il più forte in salita. E getta una grande occasione al vento.

Alejandro VALVERDE. 7. Fa di tutto e di più. Avrà anche un conto aperto con Vincenzo, ma questi sono fatti loro. Lui fa la sua corsa e  la fa da applausi.

Vincenzo NIBALI. 6. Alla fine, dopo essere stato annientato dalla sfortuna, da una condizione che è arrivata solo nell’ultima settimana, una squadra che l’ha supportato solo quando sono arrivate le salite grazie a Scarponi (eroico), Fuglsang e Kangert, ma soprattutto dopo aver resistito a fastidiosissime pressioni interne, il siciliano porta a Parigi la pelle. Una vittoria di tappa e un quarto posto che lo colloca sempre nel Gotha del ciclismo, dopo essere stato a lungo sul Golgota.

Alberto CONTADOR. 6. Io non riesco a dargli un'insufficienza, perché in ogni caso si batte come un leone, nonostante la sua fosse un'impresa impossibile. Una volta andato via Basso, la squadra mostra i suoi limiti, con i Majka e i Kreuziger che fanno quello che vogliono. Sarà un caso, ma con Ivan in gruppo, almeno ognuno faceva quello che andava fatto. E non è un caso che Alberto si fidi solo del varesino.

Robert GESINK. 5,5. È da anni che è questo qui: un buon corridore, che prende botte tutti i giorni ma non crolla mai in maniera definitiva. Ma per anni questo ragazzo ce lo hanno fatto passare per un campione. Mah.

Bauke MOLLEMA. 6. Deve arrivare nei dieci, e arriva settimo. Fa il suo, con dedizione assoluta.

Mathias FRANK. 6,5. Degli uomini di seconda fascia alla fine è il più bravo. Sulle Alpi trova la forza di dare un senso alla sua corsa e alla sua Iam. Bravo.

Tajey VAN GARDEREN. 5. Non ci sarà mai la controprova, ma il giorno prima della giornata di riposo era già al limite e senza l’influenza sarebbe andando in ogni caso alla deriva. Spesso l’influenza ti viene quando il tuo corpo ormai non ne ha più. Anche lui, come Gesink, è questo: buon corridore. Ma i campioni sono altra cosa.

Romain BARDET. 6. Ha carattere, età per migliorare, ma per i francesi questo Tour doveva essere la corsa della conferma: devono ancora portare pazienza.

Pierre ROLLAND. 5,5. Resta sempre in piedi, ma affonda quasi sempre.

Warren BARGUIL. 6. Il bimbo è al suo primo Tour, e arriva 14°. Chiude in calando, è acerbo come pochi, ma contrariamente a quanto pensano in Francia con i Bardet, i Pinot etc, io penso che il futuro sia di questo giovane ragazzo bretone.

Geraint THOMAS. 8. A parte quello che ha fatto vedere in primavera, corre un grandissimo Tour. Salta per aria a La Toussuire, ma se la Sky ci crede, questo può venire a correre il Giro da protagonista.

Thibaut PINOT. 5. Certo, ha vinto sull’Alpe d’Huez, dove hanno vinto anche Giuseppe Guerini e Roberto Conti,  ma nessuno li fa passare come Coppi e Bartali. Era partito dall’Olanda con il podio nel mirino e lo vede con il binocolo.  

Joaquin RODRIGUEZ. 6. Vince due tappe, lotta come solo lui sa fare, ma arriva stremato, privo di forze.

Ruben Plaza MOLINA. 6,5. Dopo il ritiro di Rui Costa, tiene in piedi la baracca Lampre-Merida. Vince anche una bellissima tappa. Fa più di quanto era logico attendersi da lui.

Rigorberto URAN. 4. Stagione da dimenticare. Lui prova in tutti i modi a trovare il guizzo, ma non lo trova.  Peccato.

Thomas VOECKLER. 4. Gli resta solo la “Comédie-Française”.

Peter SAGAN. 6,5. Raccoglie cinque secondi posti e la quarta maglia verde della classifica a punti. Lotta come un forsennato, ma non riesce a vincere uno straccio di tappa.

Daniel TEKLEHAIMANOT. 7. Il corridore eritreo arriva 49° a oltre due ore, ma fa un Tour da protagonista, altro che folklore african.

Damiano CARUSO. 7. Il voto è per lui, per Manuel Quinziato, Daniel Oss, per una Bmc che si è dimostrata una delle squadre più forti in assoluto. La verità è che Van Garderen aveva una squadra di grandissimo livello, come Movistar e Sky, solo che il ragazzo americano non è né Froome né tantomeno Quintana. Questa sarebbe la squadra ideale per il nostro Vincenzo. E qui mi fermo.

Adam HANSEN. 8. Conclude il suo 12° Grande Giro consecutivo, ed eguaglia il record dello spagnolo Bernardo Ruiz, stabilito negli anni Cinquanta. Lo stakanovista del pedale ora vuole anche concludere la Vuelta, per entrare nella storia. Ma in gran parte c’è già.

Jean Cristophe PERAUD. 6. Cadute su cadute. Intoppi di ogni tipo. Però arriva a Parigi e conclude il suo ultimo Tour. Non se la tira neanche un po’ e per questo ci piace.

André GREIPEL. 10. Cosa dire di più? C’erano pochissime volate da fare in questo Tour e le vince tutte lui. Quattro vittorie, una più netta dell’altra. L’ho già detto e mi ripeto: buon per i nostri Viviani, Nizzolo e Modolo, battuti al Giro dal Gorilla tedesco. Non hanno perso da uno dei tanti. Hanno perso dal più forte di tutti.

Bryan COQUARD. 6,5. Bellissima la sua ultima volata sui Campi Elisi, per il resto è da rivedere.

Alexander KRISTOFF. 5,5. Si sbatte come pochi, ma sbatte sempre contro lo strapotere di qualcuno.

Edvald BOASSON HAGEN. 4. Uno dei corridori più sopravvalutati nel panorama del ciclismo mondiale.

Arnaud DEMARE. 4. Non azzecca una volata che una.

Mark CAVENDISH. 5. Non è più lui. E anche lui lo sa.
 
Matteo TRENTIN. 7. Si fa un mazzo tanto, per se, per la squadra, per Mark, e lo fa sempre al meglio.

Davide CIMOLAI. 6,5. Si butta nella mischia come può e quando può. Non è un fuoriclasse, ma un buonissimo corridore. E come tale si conferma.
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COMMENTI
Non sono d'accordo
26 luglio 2015 21:01 Legend
Cinque e mezzo a Gesink che l'anno scorso sembrava dovesse ritirarsi dal ciclismo per problemi cardiaci mi sembra impietoso.. e poi sinceramente chi se lo aspettava finire sesto in questo tour con i primi cinque posti praticamente già assegnati in partenza? Per me è una sorpresa. Non condivido neanche il fatto che Boasson Hagen sia sopravvalutato, semplicemente dopo qualche stagione ottima ha trovato un paio d'anni disastrosi e ora sembra poter ritornare al meglio.

Voti a casaccio.
26 luglio 2015 21:44 FlavioGiancri
Con tutto il rispetto che ho per lei, non posso vederLa parlare così di un ragazzo come boasson hagen, che dopo due brutte stagioni si trova in ripresa e oggi l\'ha dimostrato, per ricostruire un ragazzo con la sua classe ci vuole tanta pazienza.
E dobbiamo averne anche noi.

pagelle
26 luglio 2015 22:19 gaspy
Egr. sig. STAGI
trovo il voto dato a Peter Sagan estremamente basso, 11 piazzamenti nei primi 5 maglia verde per la quarta volta consecutiva (sua da quando è professionista) con record di punti e a ogni tappa tutti che gli corrono contro perché un pazzo lo porterebbe in volata per lo più ristretta. Se fosse italiano gli avrebbero già fatto un monumento

Saluti e stima

E Pozzato?
26 luglio 2015 22:32 lupin3
C\'era anche lui....

Voti un po\' a caso
26 luglio 2015 22:49 Pedale2000
A)

RAI
26 luglio 2015 23:15 insella
ZERO + DOPPIO ZERO ai commentatori RAI , TUTTI!!!!Partigiani x Nibali fino
a farcelo diventare antipatico, tutte le scuse erano sempre pronte.
RIDICOLI.

imperdonabile dimenticanza
26 luglio 2015 23:47 pickett
Dieci e lode a Matteo Bono.Non ha combinato un cxxxo,non si è mai visto,diciamo pure che era al Tour a far numero,però è connazionale di Stagi.

Quintana ha fatto il massimo
27 luglio 2015 09:08 Monti1970
Anche sui Pirenei scattava ma Froome lo ha sempre stoppato. Per uno scalatore puro come lui per attaccare ci volevano le salite adatte, le Alpi più dei Pirenei, ed anche che l\'avversario diretto andasse un pochino in crisi e infatti nell\'ultima settimana Froome è andato un pochino in crisi, il colombiano ha attaccato e staccato Froome ma il distacco in classifica era incolmabile

Filippo POZZATO. 0 (spaccato).
27 luglio 2015 09:24 Bartoli64
Si mette in favore di telecamere solo nell’ultima tappa e solo quando il gruppo procede ai 25 km/h perché ai 35 l’aria in faccia comincia ad essere troppa e allora decide che è meglio andarsi a riparare dietro i qli degli altri (come d’altronde ha fatto per tutto il Tour).

Veramente indisponente…

Bartoli64

P.S. 6 alla Maglia Verde di Peter Sagan perché non riesce neppure a vincere uno “straccio di tappa”(!?)

Caro Direttore, a parte il fatto che la maglia della classifica a punti è seconda per importanza solo a quella gialla, ma Lei sa che il talento slovacco l’ha vinta per la 4^ volta consecutiva e che al Tour proprio NON esistono “stracci” di tappe, giacché ognuna è combattuta come una Classica dai migliori corridori del mondo?

Pagelle
27 luglio 2015 09:38 cimo
devo dire anche io come altri che la partigianeria dei giornalisti è davvero insopportabile sia del direttore di questa testata che di tutti quelli della rai, Nibali sta diventando insopportabile anche grazie a telecronache penose cui abbiamo assistito in queste settimane, ieri si è toccato il vertice (o il fondo?) con ore ed ore a trovare tutte le giustificazioni possibili.
Un voto sottozero lo darei infine a Fabretti quando ieri si è commosso per il messaggio di renzi.....ma per favore.....

Qualche punteggio è da rivedere.
27 luglio 2015 09:43 Bastiano
Credo che il punteggio di Sagan, sia oggettivamente basso, il ragazzo ha mostrato classe, creatività e grande spirito da combattente, per me un 8 pieno.
Una parola l'avrei spesa anche per il grande Bluf del ciclismo italiano della Lampre, non lo nomino perchè anche mettere il suo nome sarebbe un riconoscimento troppo alto.
Qualche dubbio mi è venuto nel vedere certi gregari che risorgono tutte le volte che serve al capitano, forse nella lotta al doping, c'è ancora qualche frontiera di superare per poter parlare di ciclismo pulito.

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