MARTINELLO. «Jaja e Vasseur, che errore»

TOUR DE FRANCE | 21/07/2015 | 12:54
I giornalisti? Brava gente. Molto peggio i corridori. A dirlo, o a farlo capire, è Chris Froome, il grande sospettato, l’uomo che corre in gruppo con la maglia gialla e un punto interrogativo che lo accompagna da settimane sulle strade di Francia. Troppo forte per essere tutta farina del suo sacco. Troppo ampio il divario tra lui e il resto del gruppo. A dirlo a chiare lettere e a ripeterlo fino all’ossesso dai teleschermi di France 2, non sono giornalisti, ma due ex corridori: Laurent Jalabert e Cèdric Vasseur, oggi seconda voce della tivù francese e inviato in moto per la stessa emittente di Stato. I due opinionisti non sono stati assolutamente teneri con la maglia gialla. Da La Pierre Saint Martin, prima tappa pirenaica conquistata dal corridore britannico con superiorità devastante, hanno messo il disco. «Sono a disagio a commentare quanto sto vedendo», ha ripetuto più volte Jalabert. «Quello che sta facendo Froome va contro ogni logica», gli fa eco  Vasseur.

«Poi, se uno scellerato, prepara un secchiello pieno di urina, e attende sotto il sole la maglia gialla per ricoprirlo di improperi e gli tira il suo liquido organico in faccia non dobbiamo domandarci come mai certe cose accadono, perché noi abbiamo una responsabilità e soprattutto abbiamo il dovere di raccontare il vero, non instillare il dubbio». A dirlo è Silvio Martinello, 52 anni, ex collega di Jalabert e Vasseur, vincitore di tappe al Giro (quattro giorni in maglia rosa) e alla Vuelta, ma mai al Tour, in compenso autentico fuoriclasse della pista tanto da vincere un oro olimpico ad Atlanta, oltre a cinque titoli mondiali e 28 “Sei giorni”, da tredici anni opinionista Rai e da due seconda voce della tv di Stato, in coppia con Francesco Pancani.

«Quando erano corridori li ho sentiti con le mie orecchie che si lamentavano dei giornalisti, dei loro giudizi “tranchant” e della loro superficialità. Bene, premesso che i giornalisti sono tanti e ognuno risponde di quello che fa, io resto basito a sentire dei commenti così duri da due ex colleghi e arrivo a dire che sono due  irresponsabili. Io non ho avuto modo di sentire i loro commenti, ma quando è esplosa la polemica e le agenzie hanno cominciato a rilanciare le loro opinioni, sono andato a risentirmele in rete. Non credevo alle mie orecchie».

Silvio Martinello non ha problemi a dire che la mano sul fuoco non la metterebbe per nessuno, ma assicura in ogni caso che oggi la musica è radicalmente cambiata. «Io ho la fedina sportiva pulita, ma ho corso in un determinato momento storico del ciclismo e questo va detto se non ricordato anche ai miei due cari ex colleghi. Oggi i controlli sono massicci, barare non dico che sia impossibile, ma molto difficile. Non si può sposare l’assioma: chi va forte è dopato. Questi sono commenti inopportuni e volgari. Dietro a Froome c’è lavoro, organizzazione e ricerca. Chris va forte da mesi: ha vinto la Vuelta Andalucia, terzo al Romandia, primo al Delfinato. Non trovo giusto che Froome si debba difendere, saranno le autorità competenti a dire se questo corridore è pulito e credibile e fino a prova contraria per me resta pulito e credibile. Non crediamo a questo sport? Pensiamo che siano tutti dopati? Allora andiamo a casa. Ad incominciare da Jalabert e Vasseur».

da Il Giornale a firma di Pier Augusto Stagi
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COMMENTI
Froome
21 luglio 2015 13:36 andy48
Il commento di Martinello non fa una piega. Basta dare voce a illazioni e sospetti senza alcuna prova, un po' di autocensura non farebbe male a certi media.

Martinello ha ragione ma solo in parte...
21 luglio 2015 13:56 The rider
Sono completamente d'accordo sul fatto che la caccia alle streghe sia sbagliata, ma siccome in passato ne abbiamo viste talmente tante, MA TANTE, si fa in fretta a pensare male, e "purtroppo" io sono tra questi!
In quanto a Martinello, visto che Savoldelli è stato allontanato dalla Rai per avere semplicemente detto quello che pensava, io penso che se Martinello vuole tenersi il posto allora fa bene a dire certe cose.
Pontimau.

Fateci caso
21 luglio 2015 14:28 pickett
Martinello,che è una persona estremamente intelligente e riflessiva,e soppesa le parole col bilancino del farmacista,non dice:"Non mi sono mai dopato".No.Dice:"Ho la fedina sportiva pulita".Cosa significa?Che non si è mai dopato o che non lo hanno mai beccato,alla pari di tantissimi altri corridori della sua epoca?Anche Al Capone,dopo aver ammazzato un sacco di gente,aveva la fedina penale immacolata,poi finì dentro per evasione fiscale...

Il paragone Martinello-Savoldelli
21 luglio 2015 14:58 Bartoli64
Sono completamente d’accordo con il commento postato dall’amico The Rider, con un piccolo distinguo da fare però.

Credo che l’allontanamento di Savoldelli dalla Rai investa anche altri aspetti che non alcune incaute dichiarazioni rilasciate dal “Falco” bergamasco in tema di doping e sul suo trascorso nel team di Armstrong.

A questo aggiungasi pure che - professionalmente parlando - il paragone tra Martinello e Savoldelli non è neppure proponibile, tanto è maggiore la capacità tecnica dell’ex corridore padovano.

Martinello sarà pure uno che pesa e misura le parole con il bilancino del farmacista, anche se a mio avviso è stato talvolta anche un po’ troppo “sindacalista” con certi colleghi o con certi episodi che hanno riguardato il doping , ma come commentatore-opinionista è tra i più bravi al mondo (il migliore se poi si deve analizzare un ultimo km. o una volata) e questo in Rai lo sanno bene.

Bartoli64

Dispiace
21 luglio 2015 15:42 cimo
dispiace sentire certi discorsi da due corridori che hanno corso nell'epoca più chaicchierata, per usare un eufemismo, del ciclismo mondiale.
Il signor Jalabert me lo ricordo in prima persona salire la salita di Oropa che sembrava totò al giro.....quindi certe critiche potrebbero risparmiarsele.....anche il sig. Vasseur maglia gialla insperata al tour sempre di quegli anni...

Francesi
21 luglio 2015 17:08 marcog
secondo me il problema non è che Froome vada troppo forte, è che Froome non è francese! I nostri beneamati cugini non sono come noi italiani che se abbiamo un colpo di fortuna ad avere un corridore che va siamo i primi a dubitarne, loro dubitano di tutti quelli fuori dai loro confini nazionali. Vorrei vedere se quello che fa certi numeri invece di chiamarsi Froome si chiamasse Bardet o Pinot o altro..... sono sicuro che Jajà userebbe altri termini e sarebbe felicissimo di commentare le prodezze.

caro martinello
21 luglio 2015 21:43 servis68
Sulla capacità di commentatore niente da dire...su questa dichiarazione invece c\'é molto da ridere: non metti la mano sul fuoco per nessuno (giustamente sennò te la bruci) e però froome va forte perché é frutto del lavoro...e allora metticela la mano se sei così convinto....I controlli sono massicci? É da qualche anno che lo sono, eppure Armstrong ha potuto vincere indisturbato 7 tour da dopato...e a proposito di Armstrong, il froome che frulla le gambe ricorda proprio il modo di correre del texano...e magari un gerain Thomas potrebbe ricordare un hincapie giovane....l\'assioma non é chi va forte é dopato, ma chi va COSÍ FORTE lo é...e ultima cosa: ricordare ai due ex colleghi che correvano in in determinato momento storico (pieno di doping) sta come a significare che loro dovrebbero star zitti per primi...invece dire pubblicamente quello che pensano (assumendosi I rischi del caso) é sicuramente una scelta più coraggiosa di quella di far finta di nulla

bravo martinello
21 luglio 2015 22:24 pianezze
D\'accordissimo con il commento di maertens.kelly e marcog, silvio è da giorni che lo ribadisce nelle dirette tv, quei 2 signori francesi dovrebbero prima di parlare in tv davanti a milioni di spettatori collegare il cervello xchè sennò succedono cose come il lancio del sacchetto a froome e sperando di non vedere spargere x strade puntine come anni fa

martinello mediocre
22 luglio 2015 10:18 Sagano
Martinello penso che sia fin troppo moderato ed in alcuni casi ipocrita nelle sue analisi, e lo penso da sempre. Anche con la vicenda doping non si è mai voluto esporre per timore di scontrarsi con forze capaci di travolgerlo. Che Froome faccia sorgere dei dubbi ed anche grossi è evidente, perchè è un corridore costruito che raggiunge prestazioni eccezionali solo in determinate parti di stagioni.Personalmente analizzerei più criticamente le prestazioni del team Sky ,vedi Thomas , che sta facendo in salita cose mai viste.Sul paragone con Savoldelli, mi tengo il Falco tutta la vita,molto piu penetranti e centrati i suoi giudizi sui corridori,senza parlare di Cassani.Insomma la Rai ha fatto un passo indietro secondo me

Quel furbacchione di Silvio
22 luglio 2015 11:43 memeo68
Martinello è una persona intelligente e molto furba, competente in materia oltre la media,diplomatico fino quasi alla nausea e, soprattutto, sa vendersi benissimo. E' il commentatore "aziendalista" di cui la Rai non farà mai più a meno perchè nessuno come lui sa difendere il prodotto Tour (deciso e quindi scaduto già dopo pochi giorni), sa far credere di un Nibali ancora da podio per attirare spettatori(magari fosse così). A me non interessa se assolve o condanna Froome e la Sky, a me piaciono i corridori come Bettini ieri, Sagan oggi, che buttano il cuore fino oltre il traguardo per poi magari arrivare sempre secondi ma che almeno non sono costruiti in laboratorio o forse (speriamo di no)in camera iperbarica

Attenzione
22 luglio 2015 18:01 spaccabici
Ragazzi, dati alla mano, Froome va molto più piano di Armstrong, Hincapie e dello stesso Jalabert. I signori di una volta facevano salite di venti chilometri a più di 7 w/kg di media!!! Il miglior Froome e il miglior Nibali arrivano a malapena a 6,5 w/kg di picco massimo. Va più forte degli altri. Punto e basta. Non sto dicendo che sia pulito, come Martinello non metto la mano sul fuoco per nessuno. Ma i dati dicono che i dopatoni andavano nettamente più forti del Froome di oggi. I paragoni con Armstrong (fatti cognizione di causa) non dimostrano nessun uso di doping, anzi sembrerebbero dimostrare il contrario.

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