LUTTO | 21/07/2015 | 07:55 Eugenio Bomboni non è più con noi. Ci lascia una persona unica: lo sport e il ciclismo sono stati i suoi motivi di vita. Si è sempre speso per un ciclismo mai disgiunto dalla società civile e per una democrazia che fosse a volte anche scomoda, però mai di facciata. Per mezzo secolo ha dato impulso al Gran Premio della Liberazione elevandolo a evento di inarrivabile valore simbolico. Lo ha portato con passione e impegno agli altissimi livelli di oggi riuscendo a imporre l’incondizionato rispetto per la corsa anche ai più ostinati. E’ stato il primo a intuire le potenzialità del ciclismo femminile con il suo Giro Donne e anche il Giro delle Regioni è stato da lui ideato quale espressione massima dell’integrazione tra i territori. Nessuno potrà mai dimenticare il suo tono burbero, il suo (da buon toscano) genuino “caratteraccio”, la sua cultura enciclopedica, la capacità di descrivere con parole appropriate e misurate non soltanto l’attività di organizzatore bensì ogni situazione affrontata con l’animo privo di condizionamenti di giornalista scrupoloso.
La salma verrà esposta presso la camera ardente dell’Ospedale Sant’Eugenio questa mattina dalle 10,30 alle 14. Il funerale verrà celebrato a Roma alle 15 nella Chiesa di Santa Maria della Consolazione al quartiere Tor de’ Cenci, via Aldo Della Rocca.
EUGENIO BOMBONI (Firenze, 27 gennaio 1930 – Roma, 19 luglio 2015) Con il giornalismo nel sangue, aveva cominciato già nei primi Anni cinquanta una collaborazione con la redazione toscana de "L'Unità". Fu apprezzato subito e tutta la sua carriera giornalistica si è svolta all’interno di quel giornale. Nel 1960, chiamato a lavorare a Roma, la svolta: conobbe Franco Di Stefano, Guido Costa ed Elio Rimedio: personaggi importanti del grande ciclismo di quei tempi. E, sempre con il fuoro sacro del giornalismo dentro, accettò volentieri di porre la propria competenza sportiva per organizzare corse ciclistiche, attività che lo portò negli Anni novanta anche alla presidenza Associazione Internazionale Organizzatori. Tra le principali corse organizzate, ricordiamo in primis il Gran Premio della Liberazione, tradizionale gara del 25 aprile disputata a Roma negli anni più recenti nel circuito delle Terme di Caracalla e riservata oggi alla categoria Under 23; il Giro delle Regioni, gara a tappe per squadre nazionali di sua creazione, ideata nel 1976, e la Coppa delle Nazioni, una cronometro a squadre Under-23 ed Elite. E’ stato promotore e organizzatore del Giro Donne; è stato il fondatore ed era presidente onorario del Velo Club Primavera Ciclistica. Tra i riconoscimenti nazionali, da non dimenticare la stella d'argento del CONI.
Il ciclismo perde un altro protagonista di quel "tempo che fu" che non si ripeterà.
Persona a suo modo geniale e "sregolata", nel senso che andava anche contro regole e modi di fare ritenuti dannosi per il movimento, si è sempre adoperato al massimo delle sue forze per lo sviluppo di uno sport che a suo modo definiva "maestro di vita".
Che dire, un saluto ad Eugenio Bomboni, persona assai per bene, che riposi in pace, e sentite condoglianze alla famiglia.
Ciao Eugenio!
21 luglio 2015 12:38glennpeter
Ciao Eugenio, Riposa in Pace.
Sentite Condoglianze alla famiglia Bomboni
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Che dire, un saluto ad Eugenio Bomboni, persona assai per bene, che riposi in pace, e sentite condoglianze alla famiglia.