
Consigliere regionale lombardo ma anche uno dei principali fautori del trittico
di Campionati italiani organizzati a Darfo Boario Terme. Fabio Perego a una corsa e mezza dal termine della due giorni
tricolore in Valcamonica (al pomeriggio il gran finale con gli allievi) fa il punto sulla situazione.
“E’ difficile dirlo in quanto sono coinvolto personalmente nell’organizzazione,
ma questo tricolore è un grande successo. 800 tra ragazzi e ragazze, gente che è
arrivata qui da tutta Italia, 3500 posti letto nella Valle occupati e non si
trova più posto per dormire. Oltre allo spettacolo che danno i ragazzi in
bicicletta, è sicuramente un successo di proporzioni importanti per la
Valcamonica e per tutto il movimento ciclistico. Sono oramai da tre anni che ho
il piacere e l’onore di collaborare con
l’Associazione Sportiva Boario, con Ezio
Maffi e tutto il suo staff; ho conosciuto gli amministratori locali dal sindaco Mondini agli altri, sono tutte
persone estremamente disponibili che si danno da fare quasi e anche più di noi.
Ci tengono a questa manifestazione e hanno capito l’importanza, il messaggio
che in questo caso lo sport sta portando, e ci sono vicini in maniera
eccezionale. Sono loro che continuano a chiedere e a spronarci”.
Sei da sempre nel ciclismo, prima come atleta e poi
in tanti ruoli diversi, però soprattutto in prima linea nel giovanile. Settore che
qui a Darfo Boario Terme si dimostra più vivo che mai nonostante i problemi che
purtroppo ancora gravitano nel ciclismo.
“Penso alle partenze degli esordienti donne e maschi del primo anno: fanno
tanta tenerezza, sembrano dei G7… non sono ancora esordienti. Li vedi talmente
contenti di essere presenti al Campionato italiano, organizzato in questo modo
ovvero a livello di italiano professionistico, nei loro occhi vedi la tensione
della gara ma anche la gioia. La sfilata di ieri sera dove vedi tutti i
partecipanti sfilare insieme regione per regione, vederli tutti insieme è
bellissimo. Non dimentichiamo che una volta finita la corsa e tolto il casco
sono sempre ragazzini di 13-14 anni che devono stare insieme e giocare. Vedere le emozioni a fine gara è talmente
bello, sono cose impagabili che ti fanno venire voglia di proseguire, di
insistere e lavorare per far crescere il ciclismo giovanile. Se vogliamo nel futuro avere ancora il
ciclismo dobbiamo concentrarci sui Giovanissimi, Esordienti e Allievi.
Questa deve essere la nostra missione”.
da Darfo Boario Terme Valerio Zeccato