Marino Vigna, il maestro di bicicletta

INIZIATIVE | 07/06/2015 | 00:17
Marino Vigna è sinonimo pure e puro di ciclismo e biciclette con i suoi “giovanilissimi” settantasei anni. Linea fisica perfetta, milanese, classe 1938, dopo l’oro alle Olimpiadi di Roma 1960 nel quartetto dell’inseguimento su pista con Luigi Arienti, Franco Testa e Mario Vallotto, si cimenta in sette anni di buon professionismo.  Ottiene vittorie di tappa al Giro d’Italia, al Romandia, classiche come Milano-Torino, Tre Valli Varesine e Trofeo Laigueglia, il volante dell’ammiraglia Faema con un certo Eddy Merckx in squadra, commissario tecnico della nazionale azzurra su pista e altro, molto altro, in varie declinazioni, sempre nel ciclismo e fra le biciclette, si è finalmente riconosciuto e particolarmente, con stupore e piacere, nella definizione di “maestro di bicicletta”.
Non è un’autodefinizione o un’autoinvestitura ma è la qualifica che gli è stata attribuita da un suo giovane, giovanissimo, allievo delle scuole elementari di Ponte Sesto di Rozzano (prima cintura a sud di Milano), dove da anni Marino Vigna , “in gruppo” anche Rossella Galbiati, aiuta con corsi “on the road”, sul campo, in accordo con i dirigenti scolastici, i giovanissimi che s’avvicinano all’uso della bicicletta.  L’inizio sette anni fa con il preside Francesco Balice in tandem con il compianto Giuseppe Ardigò, presidente provinciale di Milano FCI. La continuità del progetto è assicurata dall’attuale preside, Danila Pinardi con Maria Teresa Daghetti che è l’insegnate in “prima linea” con Vigna e C. - E tutto questo accade non necessariamente per una preparazione all’agonismo ma per fare conoscere e utilizzare al meglio, in visione primaria di sicurezza, le due ruote. Con tanta e tanta pazienza, anche per disciplinare l’entusiasmo dei giovanissimi che vivono sempre con straordinario trasporto e partecipazione il piacere di pedalare, in modo ludico e in sicurezza, mettendo in pratica i consigli e gli insegnamenti del “maestro di bicicletta”.
Diritti d’autore della definizione per un suo giovanissimo allievo che incontrando per strada Vigna lo ha salutato con un caloroso e scoppiettante d’entusiasmo “Ciao Vigna”. La mamma, che teneva per mano il figlio, gli ha chiesto chi fosse quel signore che salutava. La risposta pronta, immediata, senza esitazioni, spontanea è stata “E’ il maestro di bicicletta”, con punto esclamativo nell’intonazione.
Immaginarsi la soddisfazione del buon Marino Vigna, colpito dalla definizione, vissuta come un attestato di merito per lui, figlio di un vecchio ciclista della Cagnola (quartiere di Milano nei pressi dell’Arco della Pace-Corso Sempione), da sempre impegnato fra biciclette e corridori, di ogni età, per i quali – specialmente in ambito d’associazionismo, lombardo e nazionale – costituisce una sorta di disponibile collegamento di vari ex, famosi o no.
Ed è sempre verso il ciclismo delle formazioni giovanili italiane che Marino Vigna mette ancora a disposizione – però con piede sempre più sollevato sull’acceleratore - la sua esperienza, competenza e conoscenza, nell’ambito Bianchi, per forniture dei gruppi sportivi.

g.f.

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COMMENTI
Marino
7 giugno 2015 11:49 mariobresciani
Sei l'orgoglio di tutti noi oltre che una grande persona.....e ne approfitto per salutarti, un abbraccio.
Mario

mi sembra impossibile
7 giugno 2015 13:33 canepari
che la Federazione e nella fattispecie la PISTA, non capiscano l'importanza di utilizzare delle capacità ed esperienze per far tornare grande il nostro movimento sugli anelli, ormai da decenni in balia di se stesso e mai in grado di competere. Esperienza e intelligenza binomio inscindibile.....

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