GATTI & MISFATTI. NEL GIRO MAMMUTH DUE GIGANTI: GIBO E CONTADOR

GIRO D'ITALIA | 24/05/2015 | 18:35
di Cristiano Gatti    -      

Ma sì, stiamo sulla stringente attualità, su questo Giro 2015 che stronca le coronarie: sul palco del Processo parliamo subito della tappa alle Cascate del Toce, anno 2003. Pantani – seconda versione – che scatta, Simoni in maglia rosa che lo va a prendere e poi tira dritto a vincere. Da anni tutti addosso a Simoni, giudicato amabilmente una vera carogna, capace con quel gesto di soffocare sul nascere – forse, chissà - le residue velleità di riscossa per il Pirata in difficoltà. Dodici anni dopo, Simoni è qui a dare spiegazioni, una volta per tutte: ho fatto semplicemente quello che Pantani ha fatto a me nel 1999, proprio qui a Campiglio, prima del disastro Epo, io attacco e lui in maglia rosa viene a prendermi, perché vuole vincere tutto lui. Io quella cosa me la sono legata al dito – aggiunge sinceramente il Gibo – e la tappa del Toce è la logica conseguenza. Punto. E tanti complimenti a Simoni, che almeno non usa eufemismi e ipocrisie, preferendo raccontare la pura verità, una verità di ciclismo duro e sanguigno, come piace ai tifosi. Dunque basta, davvero basta con questa storia delle Cascate. Oltre tutto, mai più Simoni poteva allora immaginare di affossare così la tormentata ricostruzione di Pantani. Mica gli si può imputare la colpa di una rovina tanto grande. Chi lo fa è veramente un macellaio della psicologia, un marmista dei sentimenti. Fosse bastata una vittoria di tappa, per salvare il povero Marco…

Piuttosto, vediamo di mettere le cose a posto, di dire le cose come stanno: se sul traguardo del primo tappone alpino si sente la necessità di aprire le discussioni con le Cascate del Toce, significa che il Giro 2015 è già un fossile. Lo chiamerò Giro mammuth, per quanto già sembra finito, superato, estinto. Con la pietra tombale della megacrono di Valdobbiadene (sempre complimenti alla trovata del patron Mauro Vegni), Contador sta passando direttamente alla fase di scarico. Messa in vacanza la squadra - che per la verità sta in ferie da Sanremo - si diverte sui traguardi volanti, quindi si diverte a decidere pure le cose in casa dei rivali Astana: prego Landa, vai a vincere la tappa, tu Aru fermo qui, anzi dietro, così impari a farmi questi scattini irriguardosi. Subito a seguire, rulli sul traguardo. Scioltezza, ci vuole scioltezza in vista del Tour.

Signori, questo è ormai il Giro 2015. Un grande monologo spagnolo, di conseguenza una vera pizza. Per evidenti esigenze di cassetta, sui palchi Rai e sulla Gazzetta cercano valorosamente di dire che mancano ancora diversi tapponi, i più bei tapponi del Giro, dunque c’è tutto lo spazio per mettere in croce il padrone spagnolo. Il primo a ridere, in diretta tv, è proprio Aru: “Ué, qui continuiamo a discutere, ma il problema è che questo Contador è impossibile da staccare. Certo che io ci proverò, ma l’avete visto…”.

Gibo e la Zia Ale cercano di stimolare la nostra giovane bandiera, forza, prova a isolarlo da lontano, non sull’ultima salita. Aru scoppia di nuovo a ridere: “Intanto comincerò dalla giornata di riposo, perché ne ho proprio bisogno…”. Ci si diverte più nel dopogara che in gara, questa la realtà.

Se posso dire, questo Contador è il Nibali dell’ultimo Tour e conviene farsene una ragione. Siamo di fronte a una delle corse in cui un padrone troppo forte non ha rivali del suo livello. Il giorno che avrà una cotta atomica, Aru deve essere lì pronto a impallinarlo. Non ci sono altre possibilità. Gli sforzi disumani di immaginazione che il diesse Martinelli sta operando con la sua Astana sono encomiabili (ai saccenti che gliela menano sempre, chiedo cosa resterebbe di questa corsa senza l’Astana irriducibile e generosa di Martinelli). Ma purtroppo quando in gruppo c’è un despota bisogna anche accettare le musate.

Se devo essere sincero fino in fondo, comincio a pensare che Aru da qui in poi difenderà il suo secondo posto. Non una cosa di ripiego, mica un contentino: dopo il terzo posto dell’anno scorso, questo secondo dietro a Contador – e sottolineo Contador – sono a 24 anni un bilancio da farci una baldoria. Altro che storie. Però nel frattempo non raccontiamoci le favole: al momento, Contador non è di un altro pianeta, è di un’altra galassia. Se non gli cade un vaso di gerani in testa, da qui a Milano può solo guadagnare.
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COMMENTI
Pantani Simoni
24 maggio 2015 20:48 trame
Anni luce di differenze su tutti i piani sia sportivi che di intelligenza ...

IMBARAZZANTE
24 maggio 2015 20:58 jaguar
Per avere al Giro un campione bisogna accontentarlo e disegnare un giro che gli”garba”....E' stato sempre così dalla notte dei tempi.
Quindi si fa un inizio bello pimpante tanto da cuocere a fuoco lento i possibili avversari e poi prima della terza settimana una cronometro monstre ed il giochino è fatto.
A chi poteva far male una conometro così ? ma è chiaro ad Aru che cronoman non è, è campione ma si deve fare le ossa, ed una conometro così che mai in vita sua l’ha fatta non avrebbe mai potuta digerirla…ha fatto male a gente come Uran figuriamoci ad Aru.
E bravo Vegni inginocchiato dinanzi al Campione e chi se ne frega di quello di casa nostra…..Ma non solo lui…ce n’è anche per Nibali
Infatti Contador che vuole fare l’accoppiata Giro Tour che cosa poteva chiedere di più?
Ora nella terza settimana se ne va in carrozza portato dagli altri ed il primo dei rivali (ormai disinnescati) che osa muoversi fa un piccolo scattino e li rimette a cuccia.
In poche parole lui non ha fatto un Giro canonico (tre settimane) ma ne ha fatto uno di due con una terza settimana di comodo scarico e di preparazione eccezionale per il prossimo Tour ….quindi il piacere è completo ed il povero (si fa per dire) Nibali anche lui si troverà a combattere con un Contador ben riposato e pimpante e questo grazie a quell’invezione imbarazzante di Vegni… che si sta prendendo un sacco di lodi ma l’altranno ha fatto tutto quel casino per favorire Quintana ed oggi un'altro per favorire Contador che non ne aveva di certo bisogno di regali così visto che è gran campione già di suo…….siamo veramente italiani!!!!!!


CRISI DI ZUCCHERI?
24 maggio 2015 22:25 memeo68
Ma non era stata una semplice crisi di zuccheri? Ahhahahahahaha
Caro Aru, vedi di difenderti coi denti su Mortirolo e Colle delle Finestre perchè vedo, purtroppo, il rischio che tu possa saltare per aria. Tieniti la squadra intorno ma non per portare in carrozza quel fenomeno paranormale di Alberto. Quanto a pappagallo De Stefano e simpatia Simoni............ricorderemo le caramelle della zia, i certificati medici fasulli,i suoi fidi Mayo, Piepoli, Ricco'........ed a Cascata del Toce fu Pellizotti ad andare su Pantani e poi lui dopo, quindi i sassolini se li può mettere tutti in quel posto là

Crono
24 maggio 2015 23:20 cocco88
Basta con questa crono... Le crono c sono state e ci saranno sempre... Al momento contador è più forte di aru ...qst è la realtà ...aru prenda qst secondo posto come un passo avanti...non si batte un fuoriclasse da un momento all altro...

Clamoroso:Gatti contro Stagi!
24 maggio 2015 23:44 pickett
Già,perchè tra quanti rimproverarono Simoni per essere andato a riprendere Pantani c\'é proprio il grande capo,a cui Gatti qualche giorno fa ha dedicato dei gran salamelecchi.Come la mettiamo?Per essere precisi,Stagi accusò Simoni nel corso di una trasmissione televisiva condotta dall\'ex pro Danilo Gioia,su un\'emittente locale di cui mi sfugge il nome.Controllare per credere.Comunque confermo che a riprendere Pantani non andò Simoni,ma Pellizzotti.Pantani,quando era in auge,non faceva regali a nessuno(eccetto a Forconi al Trentino,per ovvi motivi)e quando cadde in disgrazia nessuno li fece a lui,tutto qui.

@jaguar
25 maggio 2015 00:29 Flop94
Jaguar ma delle scie chimiche ne vogliamo parlare?!??

crono falsa
25 maggio 2015 07:44 lukabullo
Se a Milano si arriva con questo distacco, vuol dire che la crono ha nettamente sbilanciato il giro verso Contador, una crono zerbino a favore dello spagnolo. Vanno bene le prove contro il tempo, ma non di 60km!!! Assurda!

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