LANDA: «La Astana meritava questa vittoria». AUDIO
GIRO D'ITALIA | 24/05/2015 | 16:58 Il giovane basco Mikel Landa oggi ha vinto a Madonna di Campiglio e racconta così la sua gioia: «Oggi la Astana ha svolto un lavoro impeccabile, la squadra meritava questa vittoria, importantissima sia per me che per il team. Nel finale eravamo in 3, in superiorità numerica, non potevamo farcela sfuggire. Le gerarchie in squadra non cambiano, noi siamo qui al Giro per vincere la maglia rosa con Aru che è indiscutibilmente il nostro capitano. Il podio di Milano? Mi piacerebbe salirci, ma se dovrò mollare in qualche tappa per Fabio lo farò senza problemi».
In conferenza, ha approfondito le tematiche espresse in TV:
Quando chiederai di diventare capitano, alla Vuelta?
«Non lo so, forse sì, ma prima vediamo quale sarà la mia condizione alla Vuelta, sempre che la faccia».
Hai parlato con Contador prima dello sprint?
«No, eravamo in tre con Aru e abbiamo solo provato a scattare vicendevolmente».
Se perdi un po’ di peso andrai meglio?
«Non sono d’accordo, sono venuto qui più fresco che mai ed è il momento perfetto per me dopo tanto lavoro per essere in queste condizioni».
Qual è il tuo ricordo di Pantani quando vinse qui? Avevi nove anni.
«Quando era vivo non mi ricordo, ho solo rivisto le immagini più tardi quando sono cresciuto e mi sono interessato al ciclismo e alla sua storia. Mi sono divertito a rivedere le sue tappe».
Quali sono state le tattiche della squadra, far staccare Contador? Correte per il secondo posto?
«Volevamo fare la gara, provare a vincere soprattutto con Fabio, ma nel finale eravamo in tre con Alberto e oggi ero un pochino più forte per l’arrivo allo sprint e mi è andata bene. Noi corriamo sempre per il primo posto, manca ancora molto e stiamo aspettando il giorno di riposo per organizzarci per vedere cosa si può fare l’ultima settimana. Aru in questi ultimi giorni è ritornato quello di inizio Giro».
Sei stato il più forte oggi in salita.
«Volevo vincere almeno una tappa e mi dà un sollievo e mi rilassa raggiungere gli obiettivi. Spero di mantere questa condizione fino a fine Giro, non ho mai avuto una giornata storta. Siamo qui per far vincere Aru».
Nel giorno di riposo dovrete parlare di tutti gli scenari e come sta Fabio. C’è la possibilità che se Aru va in crisi tu abbia libertà di azione? Ti senti di poter staccare Contador?
«Mi sento benissimo, ma per guadagnare 5 minuti ad Alberto devi essere un campionissimo. Mai dire mai, certo, ma è quasi impossibile, è più facile difendere la posizione di Aru e permettere a lui di provare ad attaccarlo visto che è più vicino in classifica».
La leadership del Giro potrebbe andare a tuo favore se Aru va in crisi?
«Nel caso in cui andasse in crisi mi prenderei la responsabilità della leadership, ma secondo me lui è in grado di difendere il secondo posto anche se non è stato forte quanto Contador. In più siamo in Italia e lui è italiano quindi è giusto sia il capitano».
Hai parlato con Fabio dopo il podio, dovevate chiarire qualcosa?
«Abbiamo solo parlato della gara, la nostra intenzione era quella di vincere con lui, ma alla fine stavo meglio io e ho giocato le mie carte. Non c’è nessun problema tra noi, arriviamo sempre a tutta, ma a cena parleremo, ma non c’è niente da chiarire».
Quando Aru potrebbe attaccare?
«Lui è giovane e forte, non ha quasi mai avuto giorni di crisi come abbiamo potuto appurare l’anno scorso. Mancano diversi arrivi in salita, noi dobbiamo essere li e se c’è la gamba provare».
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