CONTADOR: «Avrei voluto vincere in onore di Pantani». AUDIO
GIRO D'ITALIA | 24/05/2015 | 16:58 Alberto Contador parla così al termine della tappa di Madonna di Campiglio: «Oggi è stato un giorno difficile, l'Astana si è dimostrata molto forte, hanno fatto una sorta di cronosquadre. Mi sarebbe piaciuto vincere su questo traguardo pensando a Pantani che è stata un'ispirazione per me e con questo pubblico magnifico ma ci sono stati troppi attacchi nel finale e Landa ha avuto la meglio. Mikel sta facendo una gran corsa, gli faccio i complimenti e gli auguri per il futuro della sua carriera».
In conferenza, Contador si è così espresso:
C’è stima reciproca tra te e Aru, ma hai fatto la volata per il traguardo intermedio perché lui ti aveva sprintato in faccia e quindi ora non gli regali nulla?
«No, non è per niente per quello. Per gli sprint, è sempre meglio guadagnare tempo per le tappe successive. Non ho usato energie che mi sarebbero servite più tardi. Mancano ancora diversi giorni e può succedere di tutto, cadute, problemi meccanici o crisi ed è sempre meglio mettere da parte secondi».
Volevi vedere titoli sui giornali come “Contador vince per Pantani”, cosa significava per te il Pirata?
«A tutti piacerebbe vincere al Giro e specialmente su una salita mitica come quella per Madonna di Campiglio. Ma oggi è stata una tappa complessa da controllare, la salita era difficile e aveva una pendenza che non mi permetteva di fare differenza. Ha vinto Landa che era più forte. Pantani era un’ispirazione, ho iniziato il ciclismo in ritardo e mi ricordo di averlo seguito in alcune tappe e poi uscivo in bici e imitavo il suo stile».
Sei preoccupato che l’Astana abbia due corridori in classifica vicini?
«Rispetto gli altri, ma sono contento per la mia condizione. Landa oggi è andato più forte di Aru e si è visto. Ma come ho detto già più volte bisogna analizzare giorno dopo giorno per decidere se difendersi o attaccare a seconda delle gambe».
Sei preoccupato che Basso non è al meglio e sei rimasto solo a parte Rogers che poi si è staccato anche lui?
«Abbiamo tanto Giro davanti a noi, ognuno ha momenti di buona o cattiva condizione».
Landa può essere da controllare per la classifica o è sempre solo Aru?
«Sì, bisogna prenderlo in considerazione, ora è quarto ed è a una certa distanza, ma non dobbiamo dimenticare che ci saranno salite molto dure da qui alla fine. Ha dimostrato di essere un po’ più in forma di Aru in questo momento, Fabio era un po’ al limite dopo l’attacco che ha tentato».
Martinelli dice che puoi vincere Giro, Tour e Vuelta.
«È molto ottimista (ride): è facile parlare, ma io non dò per scontato nemmeno questo Giro. Ho corso tanti grandi giri per vincerli e so che possono influire tanti fattori anche di sfortuna oltre che crisi improvvise, in più c’è poco tempo per recuperare tra una competizione e l’altra e non è affatto semplice. Ora darò il massimo per vincere questo Giro e solo dopo un periodo di riposo penserò al Tour de France, perché lo sforzo non è solo fisico, ma anche mentale. Ma in generale anche la Vuelta sarebbe troppo».
Come stanno le gambe dopo la crono e oggi?
«Ieri era meglio di oggi: a crono mi sono espresso al limite e al massimo, sono contento della mia condizione di oggi».
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