APPENNINO. Presentata la nuova edizione del Giro

PROFESSIONISTI | 17/04/2015 | 16:20
Ritrovo al Retail Park di Serravalle, via ufficiale davanti al Museo dei Campionissimi a Novi Ligure. Arrivo a Pontedecimo in via Semini. Solamente chi ne avrà ancora nel rettilineo finale di 1300 metri, dopo ben sette Gran Premi della Montagna e 192 chilometri nelle gambe, potrà aggiudicarsi il 76esimo Giro dell'Appennino Tre Colli Cup - Memorial Alfredo Martini.
Quattordici le squadre al via domenica 26 aprile. Nomi come sempre top secret fino a poche ore dal via. Ma già una certezza: al via ci sarà la selezione azzurra diretta dal commissario tecnico Davide Cassani.

In attesa delle dediche del vincitore, il Pontedecimo Ciclismo le sue dediche le ha già fatte. Come sempre guardando al futuro ma senza dimenticare il passato. Glorioso, sempre.
Quest'anno la prima dedica sarà per Alfredo Martini, indimenticato ct della nazionale ma anche vincitore di un difficilissimo Circuito dell’Appennino nel 1947. Difficilissimo perché per la prima volta LA CORSA superava i duecento chilometri, difficilissimo perché prevedeva l’ascesa della Bocchetta, allora ancora sterrata, difficilissimo per gli avversari.
A lui sarà dedicata la mostra fotografica " ALFREDO MARTINI: MAESTRO DI SPORT E DI VITA. Alfredo Martini e il Giro dell'Appennino, aspettando il Giro d'Italia", in programma a Palazzo Tursi dal 1° al 10 maggio.

Il primo “Appennino d’Oro” fu assegnato, nel 1998, proprio ad Alfredo Martini. Quest'anno invece sarà consegnato a Gilberto Simoni che ha vinto l'Appennino negli anni e detiene il record della scalata della Bocchetta. Nel 2003 infatti Simoni stabilì il nuovo record della scalata della Bocchetta in 21’54”, migliorando di 2” il tempo di Pantani stabilito nel 1995. Sono passati 12 anni. Il Giro dell'Appennino è sempre lì. Forse è giunto il momento di battere quel record sulla Bocchetta.

Proprio sulla Bocchetta quest’anno al Giro dell’Appennino, a dare spettacolo prima del passaggio dei corridori, ci sarà una grande sfida dell’acrobata Simone Temperato in arte Magico Tempe che cercherà di scalare la dura salita del Passo pedalando con una sola ruota cercando di battere il suo precedente primato di scalata stabilito nell’edizione 2010 dove il ciclista acrobata di Bassano del Grappa era riuscito a giungere in cima alla vetta in un tempo record di 40’ e 17’’.
Simone sarà scortato lungo la sua ascesa da cinque Fiat 500 del Club Italia di Garlenda (sede mondiale delle Fiat 500) e lo spettacolo sicuramente sarà unico. Sulla vetta Simone porgerà nel monumento un mazzo di garofani rossi (il colore dell’U.S. Pontedecimo Ciclismo che organizza il Giro dell’Appennino dal 1934) in memoria di Giorgio Delfino, un grande appassionato di ciclismo venuto a mancare alcuni anni fa, una persona speciale che è stato l’ideatore dei “Marmi” sulla Bocchetta e l’artefice e organizzatore della scalata di Simone nel 2010 per questo lo vuole ricordare con un’altra sua performance in bicicletta. La partenza è fissata da inizio salita verso le 13.30.

La gara si correrà domenica 26 aprile 2015, nel settantesimo anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo, nel giorno esatto che gli ultimi soldati tedeschi si arresero ai partigiani, con Genova unica città che si liberò grazie all’insurrezione dei propri cittadini e senza l’ausilio dell’esercito alleato, per questo insignita della Medaglia d’Oro al Valore Militare e alla Resistenza.

"In ossequio a questa ricorrenza avevamo previsto l’arrivo in centro città che avrebbe assicurato maggior risalto a tutta la manifestazione - spiega il presidente del Pontedecimo Ciclismo, Ivano Carrozzino -. Non è stato purtroppo possibile per i troppi maggiori oneri richiesti per i servizi aggiuntivi che un tale arrivo necessita. Forse un minimo di sensibilità in più delle controparti non avrebbe guastato. A volte si ha netta la sensazione che iniziative storiche, che comunque promuovono il territorio, siano accolte con fastidio da chi dovrebbe invece incoraggiarle".

Sarebbe stata l’ideale prosecuzione della celebrazione dei Martiri della Benedicta, ricordati lo scorso anno, quando nel Comitato d’Onore di quel Giro dell’Appennino erano presenti quale Presidente Ennio Odino, unico sopravvissuto alla strage, e Gianni Ponta, Vice Presidente Provinciale dell’ANPI, cioè i partigiani Crick e Gianni, recentemente scomparsi.
L’arrivo ritorna quindi in Valpolcevera, a Pontedecimo, in via Semini a fianco del Mercato dei Fiori, unica posizione del paese a presentare margini di sicurezza conformi alle regole internazionali per la categoria in cui è inserita la nostra corsa. Pontedecimo avrà la possibilità di assistere al passaggio dei corridori per ben tre volte.

I corridori si disputeranno la vittoria dopo 192 km. di corsa, iniziando nella provincia di Alessandria con l’unico discreto tratto in pianura, tanto per scaldare i muscoli e per dare la possibilità ai più volenterosi di attuare qualche fuga a caccia di T.V. e di notorietà, grazie alle riprese della RAI. Seguiranno le salite della Castagnola, Giovi, Sant’Olcese, per l’avvicinamento alla Bocchetta che, come al solito, provocherà la selezione spesso decisiva per l’esito della gara. Per i corridori professionisti i Gran Premi della Montagna saranno sette: Castagnola due volte al km 82 e al km 167, Passo dei Giovi al km 92, al 132 e al Km. 177, Crocetta d'Orero al Km. 121. La Bocchetta invece arriverà al km 152: ne mancheranno 39 al traguardo.
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