
Tadej Pogacar ha il Tour de France definitivamente nelle sue mani. Il campione del mondo ha dimostrato di essere il più forte, il più resistente e il più acuto, capace di attaccare, difendere e rispondere alle provocazioni dei suoi rivali. Ieri Pogacar è arrivato 32° sul traguardo della ventesima tappa e oggi a Parigi potrà celebrare il suo quarto successo alla Grande Boucle. «Se sento di avere la vittoria a portata di mano? Più o meno. Non voglio ancora dire nulla, voglio rimanere concentrato su quello che accadrà domani. Manca un giorno e voglio tagliare il traguardo a Parigi con tutta la squadra».
Quella di oggi con il passaggio a Montemartre è la tappa finale della corsa gialla e che celebrerà le Olimpiadi del 2024, dove la vittoria andò a Remco Evenepoel. Pogacar non sembra essere troppo interessato a vincere sull’ultimo traguardo del Tour, convinto che nella sua squadra ci siano altri corridori che meritano di tagliare il traguardo di quest’ultimo giorno di corsa.
«Cosa farò domani? È vero che abbiamo una buona squadra, ma non sarà come in una classica. La tappa sarà piuttosto breve e piuttosto impegnativa. Abbiamo Nils, Tim, Jhonatan Narvaez, e poi ci sono io. Siamo tutti abbastanza bravi per provare a fare qualcosa in questa tappa. Vedremo come ci sentiremo domani e come andrà il primo giro del circuito».
Ogni anno, al termine del Tour de France si tende a fare un confronto con l’anno precedente, ma questa volta Pogacar non vuole sentire confronti del genere.
«Non possiamo dire ogni anno che questo è il Tour più difficile di sempre o che questa è la gara più dura che abbiamo mai fatto. Onestamente so che il Tour di quest'anno è stato qualcosa di diverso, credo che forse solo un giorno siamo andati un po' piano. Se guardate i file di tutto il Tour, potete vedere che è stato davvero incredibile e davvero duro. Adesso siamo quasi alla fine e posso dire che tutti siamo andati al massimo dall'inizio alla fine e devo dire che questo è stato uno dei Tour più duri che abbia mai fatto. Mi sono divertito perché ero in buona forma e avevo buone gambe e adesso non vedo l’ora che arrivi domani».
Così come è accaduto a La Plagne venerdì, anche ieri a Pontarlier il campione del mondo era molto infreddolito e la sua conferenza stampa è durata veramente poco. Ora la maglia gialla del Tour de France, pensa solo a tagliare il traguardo di Parigi e a prendersi un periodo di vacanza, al termine del quale, deciderà se sarà al via della Vuelta di Spagna.
«Adesso penso a quando tornerò a casa: se starò bene nei prossimi giorni, pedalerò un po’ e poi mi fermerò a prendere un caffè lungo la strada e mi godrò l’estate a casa.».
Durante il Tour de France è stato emerso il caso del massaggiatore sloveno della Ineos David Rozman, allontanato per il coinvolgimento nell’inchiesta Aderlass, ma Pogacar ha detto di non aver mai parlato con lui e di non conoscerlo.
«Non so nulla di questo caso, ho letto qualcosa e sentito qualcosa ma nulla di più. Non è bello sentire queste cose, ma non lo conosco, so che è stato in Sky e Ineos per un bel po' di tempo, ma non so molto di questa situazione, quindi non posso dire altro».
Per quanto riguarda la Vuelta di Spagna, Pogacar vorrebbe partecipare, perché se dovesse vincere, all’età di 26 anni avrebbe vinto tutti e tre i grandi giri, portando a casa per due volte due grandi giri nella stessa stagione.
«Non ho detto che parteciperò quest’anno. Forse decideremo un paio di giorni dopo il Tour, quando tutto sarà calmo e le teste saranno lucide, e poi potremo prendere decisioni per le prossime gare. Penso che sarà difficile decidere. Certo mi piacerebbe andare alla Vuelta perché faccio il Tour ogni anno e mi piacerebbe anche partecipare alla Vuelta un giorno, quindi... vedremo nei prossimi giorni».