CASO PANTANI. Escluso l'omicidio, si va verso l'archiviazione

GIUSTIZIA | 09/03/2015 | 12:26
Marco Pantani non è stato ucciso. Ma la causa principla della sua morte sarebbero stati pasticche di antidepressivi assunte in quantita e dosaggio troppo elevato. E la cocaina viene considerata una concausa. Sono queste le conclusioni che emergono dalla perizia dell'Istituto di Medicina legale di Verona, firmato dal professor Franco Tagliaro. Quest'ultimo è riuscito ad esaminare anche i campioni di sangue e urine del corridore, che inizialmente erano stati dati per dispersi. È stato così possibile effettuare una cromatografia liquida, vale a dire l'esame che permette di individuare la composizione della miscela letale, e una spettrometria di massa, esame che permette di individuare eventuali sostanze sconosciute ed il loro peso.
In quei giorni, si legge nella relazione presentata al pm Paolo Giovagnoli, Pantani ha assunto farmaci in quantità smodata, in particolare Venlafaxina e Trimipramina. E cocaina, certo, ma in misura minore rispetto a quanto si era ritenuto fino ad ora.  Ovviamente la relazione non può sbilanciarsi circa una volontà suicida o su un errore di valutazione nell'assunzione delle dosi, ma ribadisce che non sono stati trovati elementi tali da far pensare ad un'assunzione coatta.
E l'archiviazione definitiva del caso è sempre più vicina.
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COMMENTI
Siamo alle solite.
9 marzo 2015 18:05 Bastiano
Si sono spesi soldi e tempo di magistrati, per il nulla.
Pantani è stato un grande campione che ha sbagliato alcune cose nella sua vita, lasciamolo in pace e non cerchiamo di scrivere forzatamente la storia che più ci piacerebbe!!!

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