Simonetto: «Imbarazzo per chi subisce e scrive certe sentenze»

POLITICA | 10/02/2015 | 19:07
Riceviamo dal dottor Luigi Simonetto questa lettera atta a evidenziare alcune considerazioni in seguito ai due anni di squalifica che la Procura della Federazione Medici Sporivi del Coni ha deciso di comminargli quest'oggi. Ecco il testo della sua lettera:

Considero sia più che mai necessario rapportarsi ai fatti. I fatti, nel caso specifico, evidenziano senza dubbio alcuno che:

1.    Nell’ambito delle mie audizioni presso la Procura della FCI, relativamente al procedimento riguardante i medici inadempienti a quanto previsto dalle norme sulla tutela della salute, mi è stato fatto divieto di dare comunque a terzi notizia o informazione riguardo a tale procedimento

2.    La procura della FMSI ha inteso deferirmi alla Commissione di disciplina della stessa FMSI in quanto “non collaborativo” nell’ambito delle mie audizioni presso la stessa, relativamente allo stesso procedimento

3.    La Commissione di disciplina della FMSI ha recepito la richiesta della procura FMSI e ha emesso nei miei confronti una sentenza di sospensione da “tesserato della FMSI”

Appare del tutto superfluo, ad ogni persona dotata di buon senso, spendere parole di commento  al riguardo.

Vi sono sentenze che imbarazzano chi le subisce e vi sono sentenze che sono imbarazzanti per chi le emette.

I vari livelli del diritto sportivo sapranno, mi auguro, dare una oggettiva chiave di lettura degli eventi e ripristinare uno stato di diritto che questa sentenza, che definire “lunare” è ancora poco, ha dimenticato per strada. Provo tristezza per chi in tutte queste vicende ha lavorato mese dopo mese  per riuscire, in modo strumentale, a  “vendicarsi” dell’onta subita (sanzioni verso i medici inadempienti).
 
Un’altra bandiera politica (in questo caso è una ben misera “bandierina”) è stata piantata dalla dirigenza della FMSI; una delle tante, negli ultimi anni.

Luigi Simonetto
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COMMENTI
11 febbraio 2015 11:22 angelofrancini
Ma caro Simonetto, senza entrare nel merito del suo caso, quante "bandiere politiche" sono contenute nelle decisioni degli Organi FCI a danno dei tesserati per favorire altre "figure"?
Dalla Corte federale, il più alto Organo federale, a scendere di bandiere politiche é costellato ogni comunicato.
Bandiere che avrebbero dovuto mettere in dubbio anche l'elezione del Consiglio Federale avvenuta a Levico!!!!!
Vi sono più bandiere politiche in quei comunicati che quelle esposte all'ONU quando é in corso la riunione plenaria degli aderenti a quell'organismo.
Se le sentenze sono corrette per tutti noi poveri mortali le rispetti anche Lei e semmai parli alla fine dell'iter: lei ne ha la possibilità, mentre molti tesserati "volontari" non la hanno.

Il candidato Presidnte
12 febbraio 2015 16:03 cyrano
Ormai la critica al giudice è diventato sport nazionale, molto presto il CONI provvederà a creare un’apposita federazione.
Con questa lettera il dottor Simonetto pone una pesante ipoteca alla carica di Presidente Federale.
Non solo critica una sentenza senza che siano note le motivazioni, addirittura le anticipa, sollevando in questo modo i giudici dal compito di scriverle.
Inoltre il dottore, non si limita a definirsi vittima di una ingiustizia, e quindi non soggetto ad imbarazzo, ma definisce i giudici, meritevoli di imbarazzo per averlo condannato.

D’altra parte egli non è, a suo dire, vittima di un errore, ma di una vendetta, quindi i giudici non hanno commesso un semplice errore, ma un torto deliberato nei suoi confronti.

E non solo indica i colpevoli di tale crimine (i giudici), ma individua perfino i mandanti, ovvero i suoi colleghi inadempienti e probabilmente invidiosi.

Ora vorrei ricordare al Dott. Simonetto che i fatti sono tanti, non solo quelli che lui elenca, mi permetto di dire che anche la sua condanna è un fatto, come pure l’inattesa dismissione del programma origine, a suo dire, di tutta questa vicenda.
Il dottore mi scuserà se mi sono permesso di spendere parole di commento al riguardo, ciò è accaduto perché sono assolutamente privo di buon senso, così come tutti coloro che lo faranno; ma il dottore mi consentirà, anche coloro che lo hanno già fatto….

Alibi maldestro
12 febbraio 2015 22:31 ruotone
Perché si deve assistere a questo piagnisteo con una così vigorosa difesa da parte della Fci. Cosa sarà successo? Qualcuno è andato a battere i pugni e fare i capricci sulla scrivania del boss dicendogli "o mi difendi o ...".

La cosa più assurda, oltre a quelle ben evidenziate da Cyrano, è che l'alibi per cui gli "è stato fatto divieto di dare comunque a terzi notizia o informazione riguardo a tale procedimento" viene smentito dagli stessi che hanno addirittura mostrato la documentazione, ovvero dalla segreteria e dal vertice della Fci che hanno mostrato la documentazione in allegato all'indecente (e giuridicamente illegittimo) comunicato in supporto del dott. Simonetto.

Se al dott. Simonetto era stato fatto divieto dal procuratore Grauso di dare notizie a terzi, perché quella documentazione era in possesso dei vertici federali, che in questo aspetto sono anch'essi "terzi" in ragione della indipendenza degli organi inquirenti e di giustizia?
Quello che doveva essere un alibi si è trasformato in un tremendo boomerang per la Federazione e per la già flebile difesa del Dott. Simonetto, al quale si consiglia di dimettersi dall'incarico federale con quel briciolo di dignità rimasta, esattamente come si pretende dai tanti tesserati e ciclisti squalificati, fatti poi oggetto della gogna mediatica orchestrata vergognosamente dalla propaganda di questo impresentabile vertice politico-affaristico che governa la Federciclismo.
Perché quella deposizione di fronte al procuratore Grauso si scopre essere adesso (e probabilmente lo era anche prima) nella disponibilità dei vertici federali?
Questo dimostra che il processo federale intentato ai medici sportivi era solo e soltanto un atto politico col chiaro e spudorato intento vessatorio verso quella categoria non piegata ai voleri dell'oligarchia federale.
L'esigenza di fare la voce grossa con un comunicato roboante ED ILLEGITTIMO per difendere "l'anello debole" ha fatto perdere di vista questo piccolo ma determinante particolare al vertice federale che con questo ha demolito anche quel barlume di difesa possibile.

Caro dott.Simonetto, eviti queste contumelie verso un legittimo ed imparziale organo di giustizia e provveda a difendersi parlando nelle sedi competenti, silenziando invece le pubbliche trombe, ma soprattutto offrendo tutte le risposte che la giustizia le richiede.
Risponda in tutto e per tutto quello che è stato il suo ruolo in questi anni nella Commissione Tutela Salute con diversi giganteschi conflitti di interesse, non dimenticando il suo ruolo nella Commissione Ministeriale Vigilanza Doping dove fu nominato dal collega del San Raffaele Fazio, poi munifico di denaro pubblico verso iniziative da lei e dal suo gruppo avviate, decisamente discutibili sul piano scientifico.
Pensi a se stesso ed alla sua difesa, perché a breve (come lei già sa) sarà abbandonato e scaricato dai compagni di avventura. Lei sa bene che è ciò che l'aspetta, perché altrimenti sarà il Coni a scaricare il vertice di Federciclismo per non finire a sua volta tirato dentro. E tutti sanno che ci sono parecchi elementi perchè questa vicenda sia ancor più deflagrante di quella che è partita dal caso Schwazer.

Caro vertice federale, mettetevi il cuore in pace: il mondo del ciclismo si sta riorganizzando e non è più disposto a subire le vostre scorribande propagandistiche sul doping, finalizzate solo ed unicamente al rafforzamento di un potere che ormai sta mostrando il suo vero volto ed i suoi effettivi interessi economici, che stanno peraltro depotenziando la tradizione ed il radicamento di questo sport.
La festa è finita, adesso è il momento dei consuntivi.

Un vero insulto alla giustizia!
13 febbraio 2015 10:44 JBFletcher
Un vero insulto alla giustizia! Chiunque avesse scritto cose del genere sulla procura federciclismo o sul presidente, sarebbe stato immediatamente deferito.

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