
Quando nasce questo progetto?
«La nostra squadra esiste ormai da 15 anni, finora avevamo sempre svolto attività a livello amatoriale grazie alla passione di Antonio e Martino Convertini, che non ci hanno mai fatto mancare il loro appoggio con la loro azienda di autotrasporti. Il Team è cresciuto man mano fino a che ci siamo imposti nelle granfondo italiane più blasonate e abbiamo vinto un titolo mondiale. Raggiunti questi risultati gli stimoli sono venuti a mancare, il ciclismo amatoriale non ci divertiva più, così abbiamo deciso di dare un senso profondo al nostro impegno e di concretizzare la nostra volontà di insegnare ai ragazzi, di farli diventare degli ometti tramite la disciplina del ciclismo. L’ex prof Michele Laddomada, direttore sportivo della squadra, è il vero motore di questo vivaio che ha assorbito il 90% degli atleti del GS Le Grottaglie, impegnato nelle categorie Esordienti e Allievi».
Vi siete già tolti qualche piccola soddisfazione…
«È proprio così. Alessandro Monaco, in lizza per l’Oscar tuttoBICI Allievi 2014, è stato selezionato dalla Nazionale per il progetto talento legato alla multidisciplinarietà, così il mese scorso è stato a Montichiari per fare dei test in ottica azzurra. Un grazie va anche a suo padre, l’avvocato Giovanni Monaco, vicepresidente federale regionale, che con una sua battuta ci ha dato lo stimolo per lasciare il mondo amatoriale, ormai davvero troppo sporco e chiuso in se stesso per i nostri gusti, e passare agli juniores. Colgo l’occasione per ringraziare anche Paolo Pentassuglia, la “chioccia” dei ragazzi, che dà anima e corpo per questo gruppo per puro amore per lo sport e per il nostro territorio, senza alcun scopo di lucro come tutti noi, e Mimmo Orlando, che affianca nello staff tecnico Laddomada con grande passione».
Quanto è difficile praticare ciclismo al sud Italia?
«Le realtà locali rivolte ai giovani in zona sono poche, i sacrifici da affrontare sono tanti, le trasferte sono impegnative sia a livello economico che logistico. Per la posizione geografica in cui ci troviamo noi siamo fortunati perché possiamo disporre di un budget importante rispetto alla media. Ci siamo posti come obiettivo di ben figurare nel calendario nazionale e internazionale. Tra i nostri 11 atleti, 8 pugliesi e 3 lucani, abbiamo radunato i migliori ragazzi del sud. Abbiamo cercato di mettere in piedi un vivaio di talenti. Oltre a Monaco che è la nostra punta di diamante, voglio citare Giovanni Loiscio e Giovanni Palmisano, che hanno già raccolto risultati di rilievo, ma anche tutti gli altri sono certo ci regaleranno delle belle soddisfazioni. Vogliamo mettere nelle condizioni migliori i nostri talenti perché possano fronteggiarsi con gli altri ragazzi del nord e centro Italia, speriamo la Federazione ci dia una mano organizzando più gare al sud, ne parlavo proprio pochi giorni fa a Montichiari con il CT Rino De Candido. Un altro limite del ciclismo in meridione è che spesso il livello delle squadre è troppo amatoriale, nel nostro piccolo con l’esperienza di Michele, la mia e di chi lavora con noi vorremmo rappresentare la scintilla perché crescano realtà più professionali che possano far maturare giovani promettenti nel migliore dei modi».
Giulia De Maio