Ivano Fanini racconta: ho scovato il nuovo Cipollini

| 10/07/2006 | 00:00
E’ nato a Lucca un nuovo Cipollini, si chiama Francesco Marchini, ha 12 anni, vive a Marlia, porta i colori di Amore & Vita – McDonald’s Pedali Lunatesi e nella sua giovane carriera vanta già un palmarès di 65 vittorie. Come per ogni futuro campione che si rispetti anche Francesco proviene da una famiglia dove il ciclismo è sempre stato il pane quotidiano. Infatti a partire dal nonno per poi passare allo zio fino al papà, tutti hanno corso in bicicletta. Nonostante la grande passione però, nessuno di essi era mai stato un vero atleta vincente. Nessuno tranne Francesco che, cresciuto a pane e ciclismo, ha deciso nel 2003 di concretizzare questa passione diventando a sua volta un corridore. Quest’anno ha già colto ben sette successi, l’ultimo ed indubbiamente il più importante di questa stagione, proprio domenica scorsa a Livorno dove si è laureato per la quarta volta consecutiva campione regionale. Oltre a questi titoli, Francesco vanta anche la conquista di tre titoli iridati per giovanissimi e le vittorie della classifiche finali del meeting nazionale (l’evento più importante presente nel calendario italiano) della sua categoria. Ivano Fanini che di velocisti se ne intende, visto che ha messo in bicicletta e lanciato nel ciclismo lo sprinter più forte di tutti i tempi, ovvero Mario Cipollini, stravede per questo ‘campioncino’ tanto da seguirlo in quasi tutte le competizioni a cui prende parte. “Quando vedo correre Francesco mi sembra di rivivere i momenti passati con Bartoli e Cipollini da bambini – spiega il patron di Amore & Vita McDonald’s –, provo le stesse emozioni e mi rendo conto che questo giovane atleta ha dentro di sé il potenziale per seguire proprio le orme di questi due grandi campioni. Ogni volta che si presenta ad un appuntamento lo fa per vincere e quasi sempre gli riesce proprio come ai fuoriclasse. L’ho anche visto arrivare secondo in qualche occasione ma anche in quei momenti ho notato in lui (e nella sua famiglia) la mentalità giusta per fare in futuro tanta strada. Secondo me infatti, è un bene che un ragazzo così giovane non si abitui sempre e solo a vincere, perché questo potrebbe diventare un problema nei prossimi anni dove imporsi non sarà sempre facile. Lui invece è un ragazzo speciale sotto tutti i punti di vista ed è appoggiato da una famiglia altrettanto speciale che nonostante la forte passione per questo sport non gli crea assolutamente nessun tipo di pressione. Sono pronto a scommettere su Francesco, sono più che certo che andrà lontano e sono felice che il Presidente Ferruccio Tesi e tutto lo staff mi abbiano spinto a fondare assieme a loro il gruppo Amore & Vita – McDonald’s Lunatesi. Soprattutto grazie al loro lavoro oggi abbiamo già 25 piccoli atleti dai 7 ai 12 anni, siamo considerati uno dei gruppi sportivi più forti in Italia ma contiamo di migliorarci e di crescere come numero di atleti nel corso dei prossimi anni. L’anno prossimo Francesco Marchini passerà dalla categoria giovanissimi agli esordienti e noi pur di tenerlo tra le nostre file siamo pronti ad allestire anche una formazione di questa categoria (che adesso non abbiamo). Francesco è già corteggiato da numerose società ma noi, anche se non sarà facile, contiamo di tenerlo, per farlo magari passare un giorno professionista nel nostro team. Questo è già successo in passato, con atleti come Bartoli, Cipollini, Tafi e Sorensen che poi sono diventati campioni e sono più che sicuro che possa accadere anche a lui. E’ molto bello per me essere ritornato con i giovanissimi, è proprio qui che si vede lo sport pulito, fatto da veri valori come la passione. Al giorno d’oggi nelle altre categorie (già a partire dagli juniores) questo purtroppo non avviene più, perché tutto ruota intorno al business. Comunque credo che ripartendo da queste basi in futuro si possa tornare ad ammirare un ciclismo diverso, sicuramente più bello e più veritiero, pulito come quello che si ammira tra questi bambini. Io continuerò a lottare e a lavorare affinché un giorno si possa realizzare questo progetto. Lo farò soprattutto in un momento delicato come questo, dove il ciclismo è coinvolto, dopo le denunce fatte dal mio ex corridore Jesus Manzano (che è stato rovinato e costretto al ritiro proprio dal medico spagnolo Fuentes), in uno scandalo doping internazionale senza eguali. Mi batterò affinché vengano fatte leggi concrete, severe e soprattutto uguali in tutti i paesi. Leggi che puniscano con la squalifica a vita chi bara, così che futuri campioni come Francesco Marchini possano continuare a gareggiare sereni, inseguendo i propri sogni senza mettere a repentaglio la loro salute e i genitori possano spronare senza timore i propri figli ad iniziare con questo sport. Proprio come trent’anni fa quando sotto le file dei miei team avevo più di cento giovanissimi”.
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