LE PAGELLE DI STAGI. Bauer il migliore, Sagan dormiglione

TOUR DE FRANCE | 20/07/2014 | 19:46
di Pier Augusto Stagi

Chiedano chi era Bitossi, per capire cosa significa gettare alle ortiche una grande occasione. Per Franco quella della vita, che probabilmente l’avrebbe cambiata, sicuramente arricchita. Una maglia iridata è sempre una maglia iridata, e fino a pochi metri da quel traguardo di Gap, in quella estate del 1972, sembrava cosa fatta, cosa sua. Poi la vista che si appanna, le gambe che si fanno dure e pesanti come piombo, la respirazione che si fa affannata e quel gruppo - alle sue spalle - che rinviene a doppia velocità. È Marino Basso che ne approfitta: gesto fratricida. Uno battuto e abbattuto, l’altro garrulo e felice per la sua impresa mondiale. Oggi la stessa emozione, lo stesso copione: dopo una fuga di 222 chilometri, il neozelandese Jack Bauer e il campione di svizzero Martin Elmiger vedono sfumare il loro sogno a soli 50 metri dal traguardo. Travolti, aspirati, divorati dal gruppo lanciato a folle velocità. Bastavano 50 metri, per toccare il cielo con un dito, un cielo che ha riversato sulla corsa una quantità tropicale di pioggia, con una violenza pari a quella che ha messo in mostra il gruppo nell’andare a riprendere i due protagonisti di giornata. Voto alla tappa: 8.

Jack BAUER. 10. Il neozelandese perde anche il premio della combattività, che finisce invece al compagno di avventura Elmiger (voto 8: ha già avuto il numero rosso come premio di consolazione). Non si capisce perché non abbiano dato almeno un ex-equo. Povero Jack, perde tutto. Non viene considerato, come se fosse invisibile. Per noi no.

Alexander KRISTOFF. 8. Pilotato ancora una volta negli ultimi 6 km in maniera magistrale da Luca Paolini (voto 8). Prende la ruota del corridore azzurro e vince una volata imperiosa senza storia.

Peter SAGAN. 5. Ancora piazzato. Ancora lì come nessuno. È troppo dietro nel momento in cui parte deciso Kristoff: certi errori si pagano.

Alessandro PETACCHI. 8. Sono di parte e lo dico. Ma dico anche che lo spezzino pilota alla grandissima Renshaw (voto 5), che però non entra mai nel vivo della volata. Provare una volta con il Peta no?

Daniele BENNATI. 7. Non gliene va bene una. Si lancia in una progressione fuori dal gruppo ai 2 km e gli scoppia il tubolare della ruota anteriore. Che dire?...

Tony MARTIN. 5. Gli do’ l’insufficienza perché è troppo forte. Sì, nel finale sgasa come il Valentino Rossi dei giorni belli. Progressioni talmente violente e decise da seminare il gruppo e i suoi compagni. Sbaglia solo perché fa del male alle gambe dei suoi. Azione troppo decisa e plateale: se vuole essere più utile si deve mettere al servizio della squadra. Non demolirla.

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COMMENTI
mah !
20 luglio 2014 20:22 effepi
8 a Petacchi , 7 a Bennati e 5 a Sagan . mah ! qualcosa non mi quadra , ma non sono un giornalista , quindi ............

Mi permetto di dissentire...
20 luglio 2014 20:49 XMarcoClaX
Senza gli scatti di martin il gruppo non avrebbe ripreso i due...almeno ha dato una chance ai suoi...

visto le assenze tra i primi dei velocisti puri forse la volata l'avrebbe dovuta fare trentin...tra i primi 5 sarebbe arrivato sicuro

Uhm,
21 luglio 2014 11:24 Fra74
ad averne di PETER SAGAN che ancora sono in corsa ed a lottare là davanti: Dott. Stagi, non oso immaginare cosa avrebbe scritto di SAGAN se, tante volte, gli fosse andata bene ed avesse vinto 3 tappe come KITTEL: figli & figliastri?!? (sempre con affetto!!!!)...

Poi, mi scusi, ma il Sig. PETACCHI non è colui che, in passato, ebbe a che fare con il salbutamolo tipo, oggi, DIEGO ULISSI?!? Suvvia, lo so che non ha memoria corta, nè cortissima...

Francesco Conti-Jesi (AN).

Per fra74
21 luglio 2014 22:59 Berto65
Ma lei lo sà che cosé il salbutamolo? Lo sa che non migliora le prestazioni atletiche? Ovviamente no. Quindi mi chiedo,perché deve e vuole parlare di queste cose?

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