Bartoli: Cunego? Meglio se non andava al Tour...

| 20/06/2006 | 00:00
''Cunego avrebbe fatto meglio ad affrontare il debutto al Tour in una stagione in cui non inseriva il Giro nel programma agonistico. Mi lascia perplesso la sua scelta''. Tra le tante opinioni favorevoli alla decisione del leader della Lampre-Fondital, solo l'ex-campione Michele Bartoli esprime un parere discordante. ''Se fossi stato al posto del suo tecnico Martinelli non avrei disegnato il 2006 su due grandi giri - ha spiegato Bartoli - Damiano e' giovane ma, oltre ad aver gia' vinto moltissimo in carriera, viene da mesi molto intensi e nella corsa rosa ha ottenuto meno rispetto alle aspettative. Spero si limiti a una presenza per prendere confidenza con la corsa francese e non comprometta con uno sforzo eccessivo le sue ottime possibilita' per il mondiale e il Giro di Lombardia dove si e' gia imposto nel 2004''. Le prestazioni al Giro, con una vittoria due anni fa e il quarto posto del maggio scorso, non sono sufficienti per il vincitore di due Coppe del Mondo a offrire al momento chance al Tour per Cunego: ''La massima corsa a tappe del mondo richiede una specializzazione estrema per la sintesi tra le difficolta' altimetriche e la capacita' di concentrazione che impone a chi ha ambizioni di vertice. Gilberto Simoni, per esempio, ha ottenuto, oltre alle due vittorie, tanti piazzamenti sul podio della corsa rosa ma al Tour non ha mai saputo prendere le misure non andando piu' in la, finora, di un successo di tappa''. Secondo Bartoli il corridore veronese dovra' seguire invece il percorso tracciato da Ivan Basso favorito, con Ullrich, per l'edizione al via il prossimo 1ø luglio: ''Ivan ha cancellato il Giro dai suoi programmi per quattro anni consecutivi: si e' dedicato al Tour completamente per scoprirne e scongiurarne ogni insidia, costruendosi fortissimo a cronometro. Nella corsa rosa stravinta quest'anno e' stata evidente l'impostazione da leader per il Tour. Damiano deve progredire ancora molto contro le lancette, e correttamente lo riconosce, per questo non deve illudersi di raccogliere risultati immediati Oltralpe''. Soprattutto il mondiale di Salisburgo a fine settembre non dovra' essere messo in secondo piano da Cunego: ''Dalla fine del Tour avra' un mese e mezzo di tempo per prepararlo- spiega Bartoli - un tempo adeguato a condizione che in Francia gestisca al meglio le energie''.
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