Riserve sciolte, depressioni vinte: Scarponi è qui, Scarponi è vivo e lotta in mezzo a noi. Aveva dato appuntamento alla sera della cronometro, per decidere se andarsene a casa, vittima degli ematomi che lo tormentano dalla caduta al Sud.
Sulla sua tenacia e sulla sua capacità di soffrire non sono mai esistiti dubbi. Il dubbio se mai riguardava l’opportunità di continuare a lavorare su un fisico debilitato senza alcuna possibilità di classifica, sempre pensando che fra poco più di un mese avrà il suo bell’impegno in Francia al seguito di Nibali.
La tentazione era forte, giustificata, legittima. Ma il vecchio Michele ha detto no. Resta al Giro. Mi piace pensare che a dargli la spallata decisiva, a spazzare via gli ultimi margini di incertezza, sia un suo giovanissimo compagno: Fabio Aru. Lo sappiamo tutti, il ragazzo è qui per studiare da grande, provando a testarsi sul serio nelle vesti di capitano. Per una figura come la sua, capitano alle prime armi, è fondamentale trovarsi vicino un compagno esperto, scafato, saggio. Ancora di più se questo tutor si chiama Scarponi, che di suo ci aggiunge pure una simpatia e una spensieratezza molto salutari, nei climi tesi dei grandi giri.
Magari non è così, ma è bello pensare che Aru abbia spinto quel qualcosa in più nella crono Barbaresco-Barolo anche per fornire a Scarponi una validissima ragione. Avesse preso sei minuti, fosse uscito fuori classifica, non so se Scarponi sarebbe ancora qui. Ma l’ipotesi non si pone: Aru ha corso una buona cronometro ed è rimasto in classifica. Per Scarponi, un segnale inequivocabile e irresistibile. Non si lascia solo un ragazzo così: se ha bisogno di un padrino, Scarponi farà volentieri il suo padrino. E ci giurerei che lo farà fino in fondo, senza invidie e senza giocare al risparmio: perché Scarponi è una vera persona di cuore.
Alle spalle di Uran si apre dunque un altro Giro. Alle sue calcagna c’è un nuovo avversario, in qualche modo molto più forte e molto più insidioso. E’ una strana creatura nata da fusione, la forza e l’entusiasmo di un ragazzino mescolati all’astuzia e all’eperienza di Scarponi. Magari Uran, o chi per lui, vincerà lo stesso. Ma certo non potrà sottovalutare questo nuovo avversario, imprevedibile e insidioso. La maglia rosa dovrà guardarsi tutti i giorni da ScarpAru.
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