Non c’è solo la gara dei ciclisti: c’è anche il
Giro dei bagni. Meglio chiarire subito: non è una corsa alla toilette.
Né un modo di passeggiare intorno al water. E’ una sfida vera, con tutto
ciò che serve: ha una classifica e soprattutto vive su una rivalità. E’
quella che oppone due validissimi inviati della Gazzetta, Claudio
Gregori e Marco Pastonesi, ed ha una regola molto semplice: vince chi
durante il Giro fa più bagni in mare. In casi eccezionali vale anche il
lago, ma non si va oltre: non sono presi in considerazione torrenti,
piscine, fossati, tinozze e pozzanghere.
Marco & Greg, che detta
così fa anche un po’ coppia da cabaret, la affrontano con la massima
serietà: cominciano a studiare il percorso balneare appena il Giro
(quello di ciclismo) rende noto il suo. Studiano spiagge e anfratti, si
informano se la spiaggia è di sabbia o ha gli scogli, telefonano ai
bagnini per capire quali siano i punti d’entrata in acqua migliori e il
grado di salinità del mare. In certi casi, si concedono sopralluoghi
invernali sui luoghi che ritengono più adatti: come ogni atleta che si
rispetti, la cura dei particolari può far la differenza. Arrivano
preparatissimi: l’esito di tutto ciò è che arrivano alle partenze di
tappa bagnatissimi.
E’ una sfida senza esclusione di colpi. Vale
tutto: i due si spiano, si filmano di nascosto con i cellulari, si
incollano alle caviglie dell’altro come farebbe Chiellini con Messi.
Ognuno cerca di dribblare l’avversario, provando ad andare al mare
quando l’altro è impegnato: in un’intervista, in un servizio, a
colazione o, ironia della sorte, in bagno. Si registrano anche casi in
cui uno dei due, per lasciare l’albergo inosservato, abbia fatto
convocare il collega alla reception oppure gli abbia fatto telefonare da
uno di quelli che non ti molla più. Entrambi diffidano del rivale:
appena uno chiede un po’ d’acqua, l’altro drizza le antenne. Di
questa gara esiste un segretissimo albo d’oro. ‘Un anno l’ho battuto 18
bagni a 16, approfittando di un paio di suoi impegni mattutini’,
racconta Greg, che detesta le tappe in Umbria ed evita di farsi mandare
al seguito del Giro di Svizzera. E’ un duello senza fine: fra i due c’è
stata bagarre persino nel giorno di riposo a Modena, che entrambi hanno
curiosamente trascorso in un albergo della vicina frazione di Villa
Bagno. Lì si è saputo che in un paese della Bassa era prevista una
sfilata in costume: tre minuti dopo i due sono comparsi nella hall,
asciugamano al collo e slip indosso.
La frase del giorno.«I
compagni mi chiamano Dom Dom perché faccio loro da navigatore». (Domenico
Pozzovivo, quarto in classifica, spiega che ruolo gli è stato dato in
un Paese di poeti e santi)
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