POLEMICA. Bartoli e Casagrande contro Evans e Matthews

GIRO D'ITALIA | 16/05/2014 | 09:01
Non potevano che essere le cadute, l’argomento trattato nella puntata “Velodrome, opinioni a confronto”. Cadute che insieme alla pioggia che puntualmente ama presentarsi nei momenti più critici, sta condizionando e falcidiando la corsa rosa.    Il traguardo di Montecassino non era certo da interpretare come una sorta di spauracchio. Le dolci pendenze alla fine non avrebbero procurato più di tanta selezione. A fronte però di una prima settimana relegata ad essere quasi integralmente lo show delle ruote veloci, anche l’arrivo posta sull’ermo reso famoso da San Benedetto da Norcia, avrebbe potuto offrire spunti di interesse.Spunti che in effetti ha offerto. Portando però alle cronache un bilancio di guerra, dove i contusi, i feriti e i ritirati, hanno messo in secondo piano la cronaca sportiva. La quale, dopo la sesta tappa, pone alla ribalta  una maglia rosa resa ancor più rosa dal perentorio successo di tappa. Oltre a lanciare Cadel Evans, uno dei più accreditati al successo finale, nelle zone alte della generale.  Dopo aver inflitto secondi pesanti ai suoi principali avversari e dopo aver suscitato punti di discussione per il suo atteggiamento che in molti hanno ritenuto al di fuori dei canoni della sportività.Un metro di giudizio sul quale hanno dato l’impressione di trovarsi concordi anche i due ospiti intervenuti in collegamento telefonico nel corso della puntata di “Velodrome, opinioni a confronto”. «In effetti mi sarei aspettato una reazione di versa da parte di chi nel momento critico si è trovato a condurre davanti, indenne da cadute e incidenti – ha commentato Michele Bartoli -. Con questo, non mi sento assolutamente di condannare chi ha invece deciso di spingere sui pedali proprio in quel momento critico. Ovvio che il Giro è ancora lungo e non è detto che indispettendo qualcuno, Evans debba alla fine fare attenzione a chi nel gruppo, volesse tramare “vendette” nei suoi confronti».La stessa falsariga sulla quale si è poi espresso anche Francesco Casagrande, il secondo ospite intervenuto: «Approfittando della situazione Cadel Evans si è messo in tasca dei secondi importanti che nel bene o nel male influiranno in termini di classifica generale. Secondo me l’atteggiamento dei battistrada non è stato corretto. Sarebbe stato meglio si fossero rialzati, tenuto conto che la caduta aveva coinvolto molti corridori». http://www.velobike.it/bartoli-e-casagrande-criticano-latteggiamento-di-evans-e-della-maglia-rosa/Argomenti che sicuramente terranno banco anche nei prossimi giorni e che inevitabilmente saranno affrontati anche nel corso della diretta streaming di “Velodrome, opinioni a confronto” che oggi prevede la presenza in Studio di Alberto Bettiol, uno dei nostri giovani più promettenti, in forza al team Cannondale. Oltre ad Angelo Furlan, ex velocista veneto, vincitore di tappe alla Vuelta, che sarà in collegamento telefonico.
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COMMENTI
Scorrettezza........ ma senti
16 maggio 2014 10:10 venetacyclismo
Da quale due bocche viene pronunciata questa parola .......esame di coscienza .

che barba..
16 maggio 2014 10:32 gibu2000
e se piove bisogna andare piano
e se uno cade bisogna aspettare
se cadono in tanti guai ...
a 10 km dall'arrivo secondo me si va a manetta e basta ....

Pur rispettando le opinioni altrui,
16 maggio 2014 11:33 Fra74
mi pare che il Sig. BARTOLI MICHELE, da me apprezzato come ciclista, oggi abbia un ruolo di collaboratore con la LAMPRE MERIDA, pertanto, presumo che la Sua valutazione non possa essere considerata del tutto imparziale, neutra, obiettiva, dato che il Sig. ULISSI DIEGO è rimasto rallentato, suo malgrado, dalla caduta...pertanto...avrei apprezzato il fatto che, sottolineando questo Suo ruolo, avesse espresso la Sua opinione a riguardo. Si, tutto qui.
Francesco Conti-Jesi (AN).

Canguri o carogne?
16 maggio 2014 14:12 poverociclismo
Non so dove sia la ragione, se Evans (che rispetto per le qualità sempre dimostrate) e Matthews (che mi sembra in salita vada troppo sopra le righe) dovevano attaccare o aspettare, in passato gli sceriffi hanno bloccato il gruppo per Armstrong in difficoltà ed anche i Radioshack di Cancellara hanno fatto qualcosa di simile. Ci vorrebbe un codice fra gentiluomini con comportamento sempre uniforme. Certo che l'immagine dei due canguri accaniti contro chi era stato attardato dalla caduta non li hanno messi in buona luce (sembra che siano capaci solo di vincere così) e mi auguro che a parti invertite sia riservata a loro lo stesso trattamento dagli altri (e magari anche con gli interessi!!!!). Non auguro del male a nessuno, ma se accadesse non sarei certo dispiaciuto!!!
PS sono un vecchio appassionato di ciclismo e non sono minimamente legato ad alcun gruppo sportivo, quindi dico quel che penso in libertà, nel giusto o sbagliando

Polemica Evans Matthews
16 maggio 2014 15:38 fulvio54

Non mi sembra il caso di alzare un polverone questo e' il ciclismo ieri le dea bendata ha favorito i due australiani scampati alle cadute domani magari miglior sorte tocchera' a Scarponi, Uran e qualche altro. Del resto sono d'accordo con Valerio Piva " la corsa e' corsa!" come disse qualche tempo fa
un grande intenditore di ciclismo che risponde al nome di Beppe Conti.

cadute
16 maggio 2014 16:09 siluro1946
La polemica rispecchia l'opportunismo italico. ben evidenziato anche dai nostri governanti ove lo stesso fatto o scelta, a seconda della posizione che si occupa in quel momento ha una diversa ed opposta valutazione. La corsa è corsa, sempre!

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