DIARIO COLPACK. Il racconto del "Triplete"

DILETTANTI | 08/05/2014 | 08:55
Ciao a tutti popolo che pedala! Vi scriviamo dalla Vuelta al Bidasoa in Spagna per raccontarvi di una giornata memorabile per il risultato, ma che a dir la verità non era proprio iniziata nel modo migliore ma……partiamo dall’inizio.
Siamo venuti in Spagna con 7 baldi giovani Under 23 per fare esperienza (cosi dicono i saggi del ciclismo), ma sopratutto per confrontarci con le altre nazioni sui percorsi che sono più adatti alle nostre caratteristiche, per intenderci percorsi misti e possibilmente con delle salite.
In corsa ci sono gli Spagnali, due squadre Francesi, una squadra Belga ed i nostri vicini (perché abitano ad Albino) i russi della Lokosphinx che abbiamo avuto il dispiacere di incontrare al Trofeo Liberazione (1° classificato e noi 2°  ). Insomma 147 atleti che sanno di che cosa stiamo parlando……..velocità, salita e tanto sudore. In Spagna i percorsi sono belli ma impegnativi, proprio perché la pianura sembra quasi non esistere….salita e discesa, strappo e strappetto, sali e scendi e per dirvela tutta, stamattina, prima della partenza siamo andati in ricognizione per studiare gli ultimi 2 km, per immaginarci un bel arrivo in volata …..sognavamo dai, tutti insieme eravamo li a disegnare quell’ultima curva per poter entrare nelle prime posizioni. E cosi tutti al via nella grande Fiera di Irun e dopo le foto di rito ecco che ci ritroviamo a prendere in giro il Ds Valoti perché al sorteggio non è stato molto fortunato……ammiraglia N° 18 su 21….ahi ahi ahi…..abbiamo detto ai ragazzi che domani avremmo voluto partire con un numero migliore e perciò siamo stati accontentati. La gara parte ed ecco che inizia il momento no della giornata…fora a 20 km dalla partenza Senni Manuel , si cambia subito la ruota e lui da solo rientra con fatica nel gruppo e proprio quando si accoda, si deve rifermare e cambiare ancora la bici con quella di scorta perché c’è un problema tecnico più grave. Senni rientra con la bici di scorta e noi gli sistemiamo la sua e dopo circa 30 km è tutto ok per lui, cambia la bici e si sistema nella pancia del gruppo. Durante la gara ci sono vari attacchi e dei nostri si inseriscono prima Filosi, poi Ravasi che fa un terzo posto al secondo GPM e poi anche Masnada…..ma qui in Spagna le fughe non prendono piede e le varie squadre sono molto attente a non far superare il minuto ad ogni attacco. Nel finale però si verifica una fuga di nove uomini molto pericolosa perché mancano solo 40 km all’arrivo, manchiamo noi e allora che si fa?
Il nostro Ds che da quando ha messo le trombe in ammiraglia si fa sentire molto bene dai suoi , “suona le trombe” e mette a tirare i nostri ragazzi che esattamente a 25 km dall’arrivo chiudono il gap. E qua c’è l’altro momento no che colpisce il nostro Manuel Senni…..appena presi i fuggitivi, Senni scatta e guadagna subito 25 secondi, il cambio ruote si posiziona dietro di lui e……e che cavolo lui fora, cambia la ruota, rientra in gruppo e proprio davanti a lui si ammassano almeno una 50 di atleti. Nulla di grave per nessuno, ma Senni ha problemi alla bici e la cambia con Ravasi che aspetta il nostro aiuto e rimane staccato dal gruppo e mentre i vari gruppetti tentano il rientro negli ultimi 5 km il giudice decide di fare un baragge e perciò Manuel perderà secondi preziosi per la classifica. Insomma per lui oggi una giornata no, ma sta bene e contiamo su di lui per le prossime tappe più dure.
Mentre noi lottiamo con i rientri a 10 km dall’arrivo nei famosi su e giù spagnoli ecco che il nostro Iuri Filosi tenta un attacco che inizialmente è a due, ma lui non ci sta e sa benissimo che deve arrivare solo e per lo meno provarci…… all’ultimo km sentiamo l’ultima parola di radio corsa ….. “El numero setenta y tres tiene siete segundos por delante del grupo” e poi.. il vuoto. Attimi di vuoto immensi dove ti immagini di tutto e ripensi ai progetti del mattino e mentre sei lì immobile in ammiraglia ecco che il nostro massaggiatore Emiliano Noris ci chiama al telefono e ci dice……. Primo, Secondo e Terzo ……e che cavolo , un sogno che diventa realtà man mano che vado a piedi verso l’arrivo.
Eh già ragazzi perché trovarsi a 700 metri dall’arrivo in fila con la macchina N° 18 e dover passare tutte le ammiraglie che non sanno nulla e non poter esultare non è una cosa da tutti i giorni. Mi hanno insegnato ad avere rispetto degli avversari e con un podio cosi me ne sono andata quatta quatta verso l’arrivo per fare un po’ di foto sotto il podio e vedere il sorriso di Filosi, Martinelli e Troia.
La cosa bella di oggi è che abbiamo avuto il piacere di avere come ospite in hotel il nostro sponsor Ambrogio che ha molte sedi in tutta Europa gestite direttamente da uno della loro famiglia. Loro si occupano di trasporti in tutto il mondo e lui abita proprio ad Irun, sede d’arrivo di questa tappa ed è presente sulle nostre maglie perché Colpack con il suo lavoro è direttamente in contatto con la sede di Varese. Una grande ditta che è vicina al nostro sport e che abbiamo avuto il piacere di onorare con un podio, anzi no con un tris-podio. Pochi minuti fa ho visto il filmato dall’arrivo ed è uno spettacolo, lo potete trovare su facebook (Colpack Dilettanti) o su Twitter (team colpack)…….ho visto molte gare nella mia vita, ma questa mi mancava nella mia squadra. Il primo, Iuri Filosi, che arriva da solo, il secondo, Davide Martinelli, che si avvantaggia in volata e rallenta e poi si gira e dà una svegliata al terzo Oliviero Troia che rilancia e sale sul podio……che dire……grazie ragazzi e domani… come diceva Rossella in un famoso film…..è un altro giorno e io aggiungo…..sperem  Rossella Dileo
Le foto dell’arrivo e del podio con la maglia da leader di Iuri Fiosi: specificare credits - Eva Pascual Fotografia Nell’ultima foto i ragazzi della Colpack con lo sponsor Ambrogio in vista questa sera al loro hotel.

Rossella Di Leo
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COMMENTI
Chi ben comincia!
8 maggio 2014 11:28 radiocorsa
Non mi riferisco, come si dovrebbe, al tripodio o tripudio dell’arrivo ma alla “sfiga” di Manuel Senni, potresti far domanda per entrare nel “Guinness World Record”, avresti buone probabilità che ti venga riconosciuto il record di gara. Caro Manuel quello che ti è accaduto ti dovrebbe far riflettere come possono essere le tue condizioni sia fisiche che mentali, ”ottime”, infatti se cosi non fosse col cavolo che saresti finito a 47’’ dai primi, disperazione, sconforto, poca lucidità, errori di valutazione in questi frangenti sono dietro l’angolo ma quello che ti ha visto protagonista dovrebbe, una volta sbollita la rabbia, renderti consapevole della tua crescita come corridore.
Anche Juri Filosi, oggi gioisce ma a Negrar quanto pianto e rimpianto, da casi così si matura nel lavoro e nella vita.
Grazie a Rossella Di Leo per il diario.
Un abbraccio a tutta la squadra.

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