Ballerini: serve lealtà per gli scommettitori

| 29/05/2006 | 00:00
L'accusa a Basso di aver chiesto soldi per lasciargli la vittoria portera' Gilberto Simoni davanti alla Procura Federale lunedi' prossimo. ''Non e' la prima volta che vado in federazione, non c'e' bisogno di conferma di quello che ho detto'' ha insistito ancora lo scalatore. La maglia rosa, anche su indicazione della sua squadra, ha deciso di non parlare piu' sull'argomento. Il mondo del ciclismo si chiede chi abbia detto la verita', senza pero' mettere in discussione il principio degli 'accordi di corsa' o 'gesti di cavalleria' (leggendari quelli di Indurain al Tour, Bugno al Giro o di Armstrong al Mont Ventoux con Pantani, che lo prese malissimo) da sempre esistiti nel mondo delle due ruote. E' invece il ct della nazionale, Franco Ballerini, a mettere a fuoco un aspetto non secondario del problema. ''Vero che di accordi ce ne sono sempre stati, ma le cose cambiano - afferma Ballerini - Oggi ci sono le scommesse, si puo' puntare sul vincitore di tappa. Sicuramente non e' giusto che certe cose succedano. Proprio il fatto che ci siano le scommesse, impone che si debba permettere allo scommettitore di fare una puntata logica. E' vero che in una corsa a tappe ci possa stare un po' di cavalleria, ma oggi e' un po' meno accettabile''. Cio' non toglie che il ciclismo sia molto diverso dagli sport di squadra e che per sua stessa natura imponga agli avversari di andare d'accordo per raggiungere un obiettivo comune. E' il principio stesso della 'fuga': per prendere vantaggio sugli inseguitori, un gruppo di avversari deve lavorare insieme. Ed infatti Ballerini osserva: ''E' chiaro che nel ciclismo bisogna avere interessi comuni per raggiungere un obiettivo. E' l'essenza stessa di questo sport, in cui la tattica conta almeno quanto la forza''. Sul caso specifico Ballerini quindi aggiunge: ''Ci sta che si siano messi d'accordo per fare il Mortirolo e la valle prima dell'arrivo. Ma era palese che il piu' forte fosse Basso. Non trovo quindi giusto che Basso, come pretendeva Simoni, si dovesse scusare per aver vinto. Senza contare che dopo un calo cosi' vistoso come quello di Simoni, non sarebbe stato bello vedere la maglia rosa che lo aspettava per portarselo dietro''. «La storia di Basso rimane assolutamente bellissima, questa polemica non può rovinare la sua grande vittoria. Sono molto contento che l'esito della tappa dell'Aprica sia stato questo, un Basso straordinario che valorizza l'evento: a vedere il Mortirolo pieno di tifosi ad attendere per vederli passare, se Basso avesse aspettato Simoni avrebbe sciupato l'evento». Il ct della nazionale di ciclismo Franco Ballerini, a 'Repubblica RadioTv' interviene nella polemica Basso-Simoni Per Ballerini i ciclisti dovrebbero finirla con l'abitudine di prendere accordi sull'esito finale di fughe o volate ristrette. «Certi accordi potevano essere normali prima, oggi non lo devono essere più. Ci poteva stare casomai per Basso di lottare fino a 300 metri dall'arrivo e poi non fare la volata, comunque sbagliando secondo me -spiega il ct-, ma un Simoni che si stacca a 3 chilometri dall'arrivo non crea i presupposti neanche per questo». Il trionfo di Basso secondo Ballerini non è molto indicativo per il Mondiale di settembre. «Chi vince un grande Giro non sempre può essere adatto al percorso Mondiale. E poi si corre a settembre, dipende anche dalle scelte e dai programmi che fa un ciclista da corsa a tappe. Ma ci sono anche atleti che al Giro hanno fatto da supporto ai campioni, che possono essere interessanti per il Mondiale: per esempio Bettini, che ha sempre un posto importante in nazionale e che ho visto scoppiettante al Giro».
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