MERCATO | 06/03/2014 | 11:46 Quando si parla di mercato il condizionale è sempre d'obbligo ma sembra sia stato compiuto un passo avanti importante verso la conclusione di una delle trattative più importanti dell'anno, a conferma dell'anticipazione che ci avevamo dato circa un mese fa: si va infatti verso un accordo a tre Tinkov-Sagan-Cannondale per la prossima stagione. Come scrive La Gazzetta dello Sport oggi è un accordo che va bene a tutti: a Tinkov perché trova un secondo sponsor, al posto di Saxo Bank che uscirà a fine stagione, e un uomo da classiche; alla Cannondale perché non sarà più costretta a gestire la squadra e i costi in prima persona e perché trova quel corridore da grandi giri - Contador - che cercava strappandolo alal concorrenza di Specialized; a Sagan perché vede accolte le sue richieste (cosa che non è accaduta nella trattativa con Astana, per esempio, e nemmeno in quella con Alosnso, stando alle parole di Bettini) e si troverà in una super squadra. Restano ovviamente alcuni problemi non piccoli da risolvere, come il contratto personale di Contador con Specialized. Cannondale porterebbe nel nuovo team anche gli 8 corridori che hanno un contratto per il 2015 vale a dire Moser, Viviani, Marangoni, Koren e i neo Villella, Formolo, Bettiol e Mohoric. Resta sul piatto la licenza WorldTour della quale Cannondale è proprietaria: è probabile che sia messa in vendita, interssa ad Alonso, interessa ad Amadio, interessa a Heulot, interessa...
Ma ci rendiamo conto che l'Italia sta perdendo uno degli ultimi pezzi di ciclismo che le restano? Con la Lampre che a fine stagione dovrebbe uscire e la Cannondale che smobilizza, cosa resta della grande tradizione italiana del ciclismo? La risposta è semplice: IL NULLA!
Cosa stiamo facendo per avvicinare nuovi sponsor? Risposta altrettanto scontata: IL NULLA!
Pensiamo che il settore possa guardare al futuro con due professional senza risorse, una che guarda molto a ciclisti stranieri ed una serie di Continental di nessun spessore economico e tecnico?
Io al posto dei vertici federali mi comincerei a preoccupare, ovviamente questo vale per me ma, non di certo per loro!
Caro Bastiano
6 marzo 2014 17:35discesista
Questa è la realtà purtroppo. Che dal mio punto di vista non è destinata a cambiare a breve a meno che non si cambi il modo di gestire il movimento. Ma deve cambiare RADICALMENTE e non solo istituendo queste pseudo continental con, tra l'altro, regolamenti prettamente italiani. Io ho avuto la fortuna di vedere com'è il ciclismo anche fuori dai nostri confini, e mi sono convinto che oggi se si vuole investire sul proprio futuro in questo mondo bisogna guardare all'estero.
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