LE IENE. Domani sera interviste al professor Tredici e Feltrin

DOPING | 28/01/2014 | 16:53

Mercoledì 29 gennaio 2014, in diretta alle ore 21.10, secondo appuntamento con il doping a “Le Iene show”.


 


Enrico Lucci intervista il Professor Giovanni Tredici, Responsabile Medico del Giro d’Italia e Stefano Feltrin, Lega Ciclismo, in merito alle dichiarazioni sul doping nel ciclismo rilasciate settimana scorsa alle Iene da Danilo Di Luca, che hanno scatenato molte polemiche nel mondo del ciclismo.

 

A seguire alcuni stralci dell’ intervista al Professor Giovanni Tredici, da 30 anni medico del Giro d’Italia.

 

Professor Giovanni Tredici: Non deve passare assolutamente il concetto che il doping sia privo di rischi. Il doping è pericoloso.


Lucci: Perché è pericoloso il doping?

Professor  Giovanni Tredici: Perché altera gli equilibri tra cellula e cellula tra organi e organi. Può provocare dei danni irreversibili e si vedono a distanza di tempo.


Lucci: Quali?

Professor  Giovanni Tredici: Le neoplasie, i tumori.


Lucci: Secondo lei c’è qualcuno che vince senza essersi dopato?

Professor  Giovanni Tredici: Io sono convinto di sì,  il campione nasce campione.


Lucci: Lei ha fatto 30 anni di Giro d’Italia.  Non ha visto la situazione raccontata da Di Luca? 

Professor  Giovanni Tredici: Non è tutto cosi come dice Di Luca.


Lucci: Se lei vedesse cose strane, buste di sangue, fiale, cose che non vanno bene, lei denuncerebbe?

Professor  Giovanni Tredici: Non è compito del medico. 


Lucci: Ma se lei vedesse queste cose non le denuncerebbe?

Professor  Giovanni Tredici: No,  perché il medico è tenuto ad una privacy.


Lucci:  E’ come il prete che sa il peccato…

Professor  Giovanni Tredici: Sì, certo. Il mio compito è un altro. Devo convincerlo a non doparsi.


Lucci: Sì, però lei verrebbe a conoscenza di un illecito. Non dovrebbe denunciarlo?

Professor  Giovanni Tredici: Io non posso e non devo.


Lucci: E le sono capitati casi simili in cui s’è accorto che qualcuno si dopava?

Professor Giovanni Tredici:  Non rispondo a una domanda del genere perché non è corretta.


Lucci: E non ce lo dice se le è capitato qualche caso?

Professor  Giovanni Tredici:  No, non lo dico.

 

A seguire alcuni passaggi dell’ intervista a Stefano Feltrin, Lega Ciclismo:

 

Enrico Lucci:  Secondo te una denuncia come quella di Di Luca può avere una funzione positiva?


Stefano Feltrin: Fatta in maniera qualunquistica come è stata fatta, secondo me, no. Io dico che il ciclismo ha vissuto negli anni dei momenti molto bui, che però sono il passato.


Lucci: Il presente è già differente rispetto al passato?


Feltrin: Assolutamente sì. Il ciclismo ha fatto degli sforzi enormi. È lo sport con maggior numero di controlli, sangue, urine. Il passaporto biologico permette di controllare tutti, sempre, in qualsiasi momento. I ciclisti 365 giorni l’anno hanno 24 ore su 24 la reperibilità completa. Non è possibile dire che non ci sono i bari oggi. Ci sono, e infatti vengono scoperti, ma è molto importante che non passi un messaggio in cui si dice in maniera qualunquistica che tutti lo fanno. Non è vero che tutti lo fanno e io non ho alternative e lo devo fare. Non è vero.

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COMMENTI
Il Prof. Tredici? Francamente non l'ho capito.
29 gennaio 2014 09:25 Bartoli64
Ho grande stima del Prof. Tredici, un medico molto noto nell’ambiente per la sua esperienza, il suo rigore e la sua professionalità che NON è mai stata neppure lontanamente sfiorata anche da una semplice chiacchiera sul doping.

Anche per questo credo che “Le Iene”, probabilmente per controbilanciare il davvero pessimo servizio impacchettato la volta scorsa, oggi tentano di intervistare un referente di tutt’altro livello e di tutt’altra autorevolezza.

Peccato però, che anche questa occasione sia andata persa…

Il Prof. Tredici, pur trovandosi di fronte ad un giornalista arguto ed intelligente come Enrico Lucci, fa “trincea” su troppe domande e, a mio avviso, da un’immagine abbastanza “omertosa” dell’ambiente.

Per carità, che il suo ruolo di medico non gli imponga di denunciare alcunché è pacifico e sacrosanto, ma, mi domando, che senso ha rilasciare un’intervista su questi toni?

Per questo voglio pensare che il Prof. Tredici, forse intimorito dalla personalità di Lucci, o forse perché ormai stanco di certe strumentalizzazioni giornalistiche create ad hoc per fare audience (a discapito di una vera funzione informativa), si sia voluto “arroccare” su una posizione che, francamente, fatico a comprendere.

Magari sarebbe bastato chiedere preventivamente una “scaletta-domande” (si può fare e non si scandalizza nessuno), e da lì decidere se rilasciare o meno questo contributo che, lo ripeto, dice molto poco dell’attuale ciclismo di vertice.

Molto meglio (almeno da quel poco che si legge) l’intervista a Stefano Feltrin, che dà qualche informazione in più e (giustissimamente) mette risalto verso i telespettatori il Passaporto Biologico come efficace strumento di deterrenza e di contrasto al doping e che, proprio il ciclismo, ha fortemente voluto così come fortemente ne cura lo sviluppo.

Bartoli64

Tredici!!!!!!!
29 gennaio 2014 10:08 gass53
Secondo il mio modesto parere, quelle risposte sono un ammissione tipo: si ma non posso dirlo!!! Altrimenti avrebbe fatto più bella figura a dire : Mai successo che abbia visto qualcosa!!! Io la leggo così..........Non sò Voi!!!

Prima del tam-tam giacobino
29 gennaio 2014 11:00 ruotone
Non è onesto (ma l'onestà intellettuale è un optional) affermare che "il suo (del Prof. Tredici) ruolo di medico non gli imponga di denunciare".
Il Codice Deontologico gli impone invece la riservatezza, e gli prescrive:
"di osservare il segreto su tutto ciò che mi è confidato, che vedo o che ho veduto, inteso o intuito nell'esercizio della mia professione o in ragione del mio stato".

Per questa ragione inviterei i commentatori ad evitare accuse strampalate di omertà.
Poi se volete insistere scrivete nome e cognome visto che state accusando un soggetto con nome e cognome.

Dopo il raglio dell'incompetente patentato (e con doppio nick)
29 gennaio 2014 11:46 Bartoli64
Al solito “incompetente patentato” vorrei far rilevare che - ancor prima del Codice Deontologico - è il Codice Penale italiano a NON imporre ai medici di denunciare un fatto che può essere penalmente rilevante per un proprio assistito (art. 365 omissione di referto).

Visto che i doping è punito da una legge dello Stato Italiano (la 376/2000) ecco che la tutela che il Prof. Tredici ha fatto rilevare nella sua intervista ha la sua bella ragion d’essere (come peraltro fatto chiaramente notare dal sottoscritto).

In ogni caso, sia pur invertendo l’ordine dei fattori, il risultato non cambia: l’intervista di Tredici passa all’uomo della strada come un contributo velatamente omertoso, e come (guarda un po’ tu il caso) anche il blogger Gass53 ha notato.

Ma la comunicazione (come l’onesta intellettuale e la competenza su tematiche giuridiche), si sa, non è proprio nelle tue corde e mai lo sarà.

Bartoli64

P.S. (Sempre al solito “incompetente patentato”) come mai per l’intervista a Di Luca hai latitato con le tue perle di saggezza? Eppure potevi farti aiutare dal tuo “alter ego” (Romario), anche se ho il vago sospetto che ti sia convenuto stare zitto… ;-X

Il Professor Tredici, sempre originale e fuori dagli schemi
29 gennaio 2014 12:23 JoseManuelFuente
Caro Direttore, mi pare di capire che sul suo e su altri siti internet che si occupano di ciclismo molti addetti ai lavori (giornalisti e blogger) si scandalizzano per le dichiarazioni che il mitico professore, da trenta anni medico di corsa al Giro d’Italia, avrebbe rilasciato a “Le Iene”.

Mi spiace. La deludo. Non mi scandalizzo affatto.

Reputo il Professore solo un uomo molto potente (non si troverebbe da trenta anni nello stesso posto) e al tempo stesso molto originale e sempre, bontà sua, fuori dalle righe.

Lei non avrà, caro Direttore, buona memoria. Gliela rinfresco, utilizzando, guardi un po’, il preziosissimo archivio di notizie del suo sito internet.

Legga.

http://www.tuttobiciweb.it/index.php?page=rivista&cmd=artdet&id=2772

Correva l’anno 1984, proprio trenta anni fa. Che strano!

Legga il virgolettato del Professore.

Il professor Giovanni Tredici, che ha seguito giorno dopo giorno Moser nella sua straordinaria avventura ha detto: «Sotto l’aspetto psicologico l’autoemotrasfusione ha avuto un ottimo impatto sul corridore. Analizzando la curva di crescita del suo rendimento, non ho riscontrato particolari significativi dopo che l’ha praticata. Credo quindi che avrebbe migliorato i record dell’ora anche senza farvi ricorso».

Ora capisce perché non mi scandalizzo affatto.

Semmai mi complimento per il potere, la sincerità, la forza politica del professore e, ancora di più, per la sua capacità di essere sempre originale ora invadendo la privacy dei suoi pazienti (vedi intervista del 1984) ora rispettandola a dismisura (vedi intervista recente).

Gli è concesso sempre di dire tutto, proprio tutto. Altri, per molto meno, sono già ai box da tempo.



Prima del tam tam del ciclo-goebbels
29 gennaio 2014 13:10 ruotone
Al giacobino de noantri ricordo che il Codice Deontologico per un medico viene prima del Codice Penale. Sotto una dittatura il Codice Penale potrebbe anche cambiare per volontà politica, il giuramento professionale di un medico resta.
Ragionando coi piedi, un medico durante l'ultima guerra avrebbe denunciato bambini ebrei ammalati alle autorità del tempo. Non ho alcun dubbio che il giacobino "legalitario" avrebbe rispettato la legge.

Per fortuna il codice deontologico dei medici è stato redatto da persone di sensibilità ed etica umana alta e non dai modelli storici di riferimento per il "nostro": Robespierre, Beria, Goebbels, i dittatori del proletariato e gli altri suoi "umanisti" di riferimento.

A me non interessa fare sfoggio patetico di conoscenze giuridiche, ma impedire a gentaglia di diffondere analisi errate alla radice. Ho paura, seria paura, quando il diritto finisce in mani del genere.

Altra cosa è invece far notare a Tredici di avere un passato chiacchierato per le sue opinioni sull'emotrasfusione e discutere se non sia o meno opportuno rivederle pubblicamente, in un quadro complessivo di presa di coscienza da parte di tutte le parti del ciclismo.

I processi facili li lascio alle menti affamate di sangue come te; gentaglia da cui stare lontano ed a cui non permettere con la forza del diritto e delle argomentazioni di fare proseliti.

Non sei un incompetente patentato, sei un incompetente certificato!
29 gennaio 2014 14:22 Bartoli64
Mah, purtroppo altro non fai che “certificare” la tua incompetenza continuando ad argomentare di cose che proprio non sai (e te ne posso dare ampissima dimostrazione).

Il tuo specioso richiamo alla Shoah (che usi come un mattarello verso il sottoscritto) fa pena come le tue argomentazioni, ma laddove batti ogni limite è quando scrivi che il Codice Deontologico dei medici arriva ancor prima del Codice Penale.

Che dire poi quando affermi che durante la guerra un medico avrebbe denunciato bambini ebrei? Perché secondo te l’ebraismo si riscontrava attraverso una visita medica? Sei davvero da antologia del paradosso e dell’incoerenza (oltre che dell’incompetenza)!!

Debbo dunque farti un richiamo sull’ordine gerarchico delle leggi per farti comprendere che un Codice Penale dello Stato sta sopra di almeno 10 livelli rispetto ad un Codice Deontologico professionale?

Ma poi, dimmi “fenomeno”, il Prof. Tredici è cittadino italiano o magari vaticano?

Perché, sai, nella prima ipotesi viene garantito dallo Stato prima ancora che dal suo Ordine Professionale, fermo restando il fatto che lo stesso medico (come tutti) è tenuto a rispettare le legge nazionale ancor prima di un codice professionale che peraltro, in questo Paese, non è comunque in antitesi con l’ordinamento giuridico.

Ma, tanto, che parlo a fare con un ignorante come te?

I tuoi miserrimi post puzzano di vuota polemica lontano un miglio ed il bello è non hai ancora capito che i tuoi (palesissimi) problemi esistenziali non li risolverai MAI scrivendo baggianate su questo blog, e NEPPURE CREANDOTI UN AMICO IMMAGINARIO CHE TI DA MAN FORTE CON POST SEMPRE SUSSEGUENTI AI TUOI (leggasi Romario).

Ciao poveraccio!

Bartoli64

P.S. Fai poi finalmente pace col cervello e cerca di classificarmi in un’area ideologica sufficientemente precisa, sai… passare dall’essere prima etichettato come filo-marxista e poi come filo-nazista (sempre passando da rivoluzionario del ‘700 francese) mi potrebbe causare delle crisi d’identità :-D

RI-PS Già che ci sei fatti pure un giro sul “Giuramento di Ippocrate”. Però fallo con cautela!

Chissà che non rimani deluso da quelle persone dotate di “sensibilità ed etica umana alta” che dici tanto di ammirare (e NON faccio alcun riferimento al Prof. Tredici).

collocazione ideologica
29 gennaio 2014 14:46 ruotone
Bartoli64: "cerca di classificarmi in un’area ideologica sufficientemente precisa".

Risposta: "Sotto lo sciacquone".

Una risposta alla tua risposta:
29 gennaio 2014 15:55 Bartoli64
SAI SCRIVERE SOLO CZATE!!

D'altro canto, la tua stessa personalità (contorta) è - di fatto - una mera czata...

Bartoli64

31 gennaio 2014 20:10 Davidefastt
scrivo per la prima volta in questo blog/notiziario sebbene lo legga da molto tempo.
Trovo triste come la possibilità offerta di poter commentare una notizia, quindi dare una propria opinione, o aggiungere qualche contributo utile, sia quasi sempre sconvolta da persone che più che commentare bisticciano tra loro, in maniera pubblica e inopportuna.
Peccato.
Davide

Replica dovuta a Davide
1 febbraio 2014 00:43 ruotone
Davide, ti porgo le mie scuse, più che dovute.
Io non commento da molto tempo, ma da un po' il mio "interlocutore" mi ha (diciamo così) preso di mira, attribuendomi vari ruoli, da supporter di dopati, ex dirigente federale trombato, medico dopatore, ed altre che ti risparmio.
E' disdicevole ed insopportabile per me vedere processi sommari pubblici da delirio ghigliottinario senza battere ciglio; basta leggere i post odierni.
Ad ogni modo raccolgo il tuo invito perché l'assimilazione mi spaventa parecchio.
Le mie scuse.

Alfredo

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