LIBRI | 13/12/2013 | 09:00 Ci sono personaggi che non possono essere rinchiusi nel semplice giardino di uno sport perché semplicemente sono "uomini di sport", a tutto tondo. Ed è giusto proporli all'attenzione di tutti. Ecco perché sulle pagine di un sito di ciclismo arriva la recensione di questo libro dedicato a Cesare Rubini. Semplicemente perché è giusto così.
l libro propone, in maniera molto coinvolgente e documentata, la figura di un grande, grandissimo, dello sport, e non solamente italiano, in pratica un “unicum”, come Cesare Rubini. “Il Principe”, questo l’eloquente termine che lo, definiva a motivo anche del suo, al tempo stesso, elegante e imponente portamento, è stato una persona e un personaggio d’assoluto valore e spessore che ha caratterizzato un’epoca e il cui ricordo è destinato a durare nel tempo per le peculiari doti e caratteristiche, sportive e umane, che lo connotavano. Nasce a Trieste il 2 novembre 1923 e, dopo avere provato tutti i giochi possibili con buoni risultati, verso i sedici anni s’indirizza verso la pallanuoto e il basket con una certa decisione ma non trascura neppure il nuoto. Quando oggi si parla di “multidisciplinarietà”, non si scopre molto di nuovo. E che multidisciplinarietà per Cesare Rubini che è l’unico al mondo a comparire nella “Hall of Fame” della federazione mondiale nuoto per la pallanuoto e in quella del basket, una “doppietta” che ha dell’incredibile e che illustra la sua poliedrica, unica, valenza a livelli d’eccellenza assoluta. Fra i canestri è stato 39 volte azzurro, medaglia d’argento agli Europei di Ginevra 1946 e, dal 1950 al 1972, ha vinto cinque scudetti da allenatore-giocatore e dieci da allenatore, sempre con la gloriosa Olimpia Milano delle “scarpette rosse”, dallo stesso ideate, sponsorizzata dapprima Borletti e poi Simmenthal. In campo internazionale i successi sono conquistati in Coppa dei Campioni, Coppa delle Coppe e Coppa Italia. Segue poi il periodo di responsabile delle squadre nazionali con Sandro Gamba (assiduo praticante cicloturista e competente appassionato di ciclismo) allenatore, con il conseguimento della medaglia d’argento alle Olimpiadi di Mosca 1980, l’oro agli Europei di Nantes 1983, l’argento agli Europei di Roma 1991 e il bronzo agli Europei 1985 di Stoccarda. In acqua i successi con la pallanuoto si identificano al massimo livello con la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Londra del 1948 e, sempre con il famoso “Settebello”, bronzo olimpico a Helsinki 1952. E’ campione europeo a Montecarlo 1947 e medaglia di bronzo nel campionato continentale di Torino 1954. In nazionale ha disputato 84 partite, metà delle quali con i galloni di capitano. Sono 6 i titoli italiani variamente ripartiti con l’appartenenza alla Canottieri Olona di Milano, Rari Nantes Napoli e Camogli. Non si è fatto mancare nulla il grande Cesare Rubini, dalmata-triestino come il suo grande amico Ottavio Missoni. I vertici dello sport italiano, Giovanni Malagò, presidente del CONI, Giovanni Petrucci, presidente della Federazione Italiana Pallacanestro e Paolo Barelli, presidente Federazione Italiana Nuoto rendono onore a Rubini nelle loro prefazioni. Il libro nasce da un’idea di Mario Zaninelli, amico di famiglia di Rubini, ed è scritto da un eccellente “tandem” di giornalisti di vaglia come Oscar Eleni e Sergio Meda che hanno vasta e lunga competenza in molti settori dello sport e che hanno conosciuto da vicino Rubini. Sergio Meda è anche “di casa” nel ciclismo. Sono pagine documentate e coinvolgenti che suscitano molti ricordi ai lettori più “agé” che hanno vissuto l’epoca e fanno conoscere un personaggio che appartiene alla storia dello sport italiano e mondiale, scomparso a Milano l’8 febbraio 2011. Il libro è edito da Sport & Passione e per tutte le informazioni : info@digitalandcopy.com
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