Il giornalismo piange Enrica Speroni

LUTTO | 11/12/2013 | 16:21
E' morta questa mattina nella sua casa di Appiano Gentile, dove era nata, Enrica Speroni, giornalista della Gazzetta dello Sport. Era nata il 30 novembre 1954 e aveva lavorato nella Rosea dal 1° ottobre 1984 al 31 luglio 2012.

Una scossa di dolore ha percorso questa mattina la redazione della Gazzetta dello Sport: Enrica Speroni, 59 anni, caporedattore del giornale fino a due anni fa, è mancata nella sua casa di Appiano Gentile, assistita dal marito Domenico Giusto. La fine è arrivata improvvisa, ma la nostra amatissima collega era da tempo malata di una patologia fortemente invalidante. Nonostante questo, ha continuato a collaborare con articoli improntati a un senso etico profondo, la sua caratteristica più evidente dal punto di vista umano e professionale.

Visto in tv — Laureata in Pedagogia , aveva abbandonato l'insegnamento e il "posto sicuro" per inseguire tenacemente il sogno del giornalismo e di quello sportivo in particolare. La sua porta d'accesso era stata l'IFG, l'Istituto di Formazione al Giornalismo, gestito dall'Ordine professionale. Uno stage, scrupolosamente svolto presso la Gazzetta, aveva fatto conoscere le sue doti di brillantezza e capacità. Per questo fu presto assunta nel 1984, seconda donna della storia della Gazzetta. Prime esperienze nella redazione delle pagine dedicate al Triveneto, poi l'approdo alla pagina televisiva di cui assunse la responsabilità dopo pochi anni.

In quella veste il suo talento era maturato appieno: rigore calvinistico nel lavoro, capacità di ideazione, capacità di dialogo con i grandi attori dello sport. Commentatrice televisiva acuta e imparziale, ha seguito con competenza tanti programmi, traendone sempre spunti di grande interesse morale.

Sette Giri — Ecco come si raccontava lei, intervistata per una tesi di laurea: ”Nell’86 è nata la pagina televisiva che si occupava di sport e televisione, sia a livello proprio di programmazione, ma anche a livello di tematiche. Io ho cominciato a lavorarci dal primo numero e sono rimasta alla pagina della televisione come responsabile fino al ’97. Comunque in quegli anni ho avuto modo anche di fare dell’ altro, e in particolare dal ‘ 93 quando Fininvest, oggi Mediaset, ha preso i diritti del Giro d’Italia ( già l’anno prima avevo fatto qualche tappa del giro in chiave televisiva ) ho fatto sopralluoghi in alcune tappe e poi da allora fino al ’97, ho sempre fatto il Giro d’ Italia come inviato. Ho fatto così sette Giri d’Italia, di cui quattro interi, e altri tre, i primi, in cui magari seguivo alcune tappe, poi tornavo a Milano per qualche giorno, e poi ripartivo, specialmente in occasione delle tappe di montagna. E’ stato davvero bello, il Giro è una bellissima esperienza. Ho avuto anche il vantaggio, soprattutto nei primi, trattandoli anche in chiave televisiva, di sperimentare delle cose un po’ diverse, come la tappa sull’elicottero con la telecamera, la tappa sulla macchina del direttore di corsa, la tappa sulla moto, cioè un modo diverso di vedere l’evento. Dal ’97 poi il direttore mi ha chiamata all’ Ufficio centrale, quindi ho cambiato di nuovo, e oggi mi occupo dell’ organizzazione generale del giornale...“.

Ottima penna - Enrica non era soltanto un'organizzatrice: dotata di una scrittura colorata e avvolgente, fornita di una grande cultura sportiva, amava soprattutto il confronto diretto con i protagonisti delle nostre cronache. Straordinarie le sue interviste, partecipatissime le sue cronache dal Giro (il ciclismo era una sua grande passione), bellissimo il suo ritratto di Giampiero Boniperti, che solo con lei aveva accettato di aprirsi per scrivere a quattro mani un'apprezzata biografia.

Nessuna sorpresa all'interno del giornale se una professionista di questa portata scalasse i gradini di un brillante cursus honorum: Enrica Speroni, nominata caporedattore,è infatti approdata ad un posto di grande responsabilità: l'ufficio centrale. In quella veste ha messo a frutto per anni la lezione dei grandi direttori che avevano accompagnato i suoi esordi, Gino Palumbo e Candido Cannavò, mettendo a disposizione dei suoi successori un formidabile patrimonio di conoscenze, sempre filtrato da un'umanità che la rendevano unica.

Precisa e corretta — Non si sarebbe fermata lì, certamente, se la malattia non l'avesse bloccata in modo crudele. Ma non piegata del tutto: da casa continuava a seguire le cronache sportive e la vita del giornale, proponendo articoli di commento che sono stati ospitati nella pagina delle opinioni. L'ultimo, del 12 marzo di quest'anno, era un plauso a Giaccherini che dopo un gol al Catania aveva evitato di togliersi la maglia, mostrando la testa che tanto piaceva a lei. Pochi giorni dopo, infatti, il 23 aprile nella pagina del Napoli escono le sue ultime righe per la Gazzetta, un rimprovero a chi usa Twittter non per cinguettare, ma per lanciare "ruggiti e ululati... uno sfogatoio narcisista: guarda come sono intelligente, guarda come sono spiritoso...".

Enrica era inflessibile, con se stessa e con tutti coloro che le lavorano al fianco. Non tollerava sciatteria, superficialità, incuria. I suoi "mattinali", cioè mail nelle quali segnalava strafalcioni usciti sulla Rosea, ne hanno fatto fino all'ultimo una coscienza critica del nostro modo di lavorare. Insostituibile, indispensabile, autorevole.

Le abbiamo voluto bene, speriamo abbastanza. Abbiamo tentato di tenerle compagnia fino all'ultimo. Di certo non abbiamo la sua straordinaria forza d'animo. Un pezzetto di rosa si è staccato da qualche parte e non si riuscirà a rimettere al suo posto. Addio Enrica.

Franco Arturi
da gazzetta.it
Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Soltanto ieri la Francia aveva scoperto la sua stella, oggi Maeva Squiban ha calato la doppietta prendendosi la settima tappa del Tour de France Femmes. La ventitreene del Team Uae Adq era prima entrata nella fuga di giornata ed ha...


La sicurezza per i corridori può passare anche per un ticket? La proposta è avanzata da Richard Plugge, il general manager della Visma Lease a Bike. Motivo scatenante della riflessione: la discesa dei corridori del Col de la Loze al...


Un figlio d'arte sulla celebre vetta francese di La Planche des Belles Fille. A vincere la seconda tappa del Tour Alsace è stato lo spagnolo Markel Beloki figlio di Joseba Beloki, tre volte sul podio del Tour de France (3°...


Con la sessione mattutina e l’assegnazione degli ultimi 4 titoli in palio, si sono conclusi sulla pista del Velodromo Enzo Sacchi a Firenze organizzati dalla società fiorentina Pol. Virtus Settimo Miglio del presidente Paolo Traversi, i Campionati Italiani Giovanili iniziati...


Luca Papini sarà il nuovo Segretario Generale della Lega del Ciclismo Professionistico. La notizia giunge a margine del Direttivo LCP svoltosi nella giornata del 31 luglio, il quale ha approvato all’unanimità la nomina della nuova figura. Quarantatré anni, da...


Il Team Bahrain Victorious annuncia la firma di Attila Valter che arriva con un contratto triennale a partire dalla stagione 2026. Il 27enne ungherese, pluricampione nazionale di ciclismo su strada, porta con sé una vasta esperienza e una grande abilità...


Ben Healy ha vinto in maglia gialla la 34sima edizione del Grand Critérium de la Ville de Dijon inserito nel nutrito calendario dei Criterium Post Tour. L'irlandese della EF Education EasyPost si è imposto per distacco anticipando il campione francese...


Il belga Jasper Stuyven indosserà la maglia della Soudal Quick-Step per i prossimi tre anni. Jasper è diventato professionista nel 2014 e si è affermato come uno dei corridori più solidi del gruppo, il momento clou della sua carriera finora...


La puntata di Velò andata in onda ieri sera su TvSei è stata particolarmente interessante: si è parlato soprattutto di Tour de France di Vuelta España e naturalmente di tanto altro ancora con Luciano Rabottini, Riccardo Magrini e Silvio Martinello. Come sempre a...


Per un commissario tecnico a tutto campo, una telefonata a tutto campo. Dopo aver interpellato la scorsa settimana i suoi colleghi Bragato e Quaranta in seguito agli Europei giovanili nel velodromo portoghese di Anadia, questa settimana con Dino Salvoldi abbiamo...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024