COLPACK. Orrico racconta la sua Taiwan Kom

DILETTANTI | 18/11/2013 | 16:06
Lo scorso 9 novembre tre ragazzi del Team Colpack hanno partecipato alla Taiwan Kom Challenge.
Un viaggio, una vacanza, un’esperienza che andava ben al di là della semplice gara ciclistica, pretesto per visitare lo stato di Taiwan e vivere un’avventura indimenticabile. Per la Colpack, con Davide Orrico c’erano anche Fausto Masnada e Manuel Senni. Con loro altri due ragazzi italiani: Iuri Filosi e Mirko Tedeschi.
Rientrati a casa da qualche giorno, Davide Orrico ha deciso di raccontarci questa magnifica esperienza.

Tornati dalla nostra avventura asiatica, assorbito il “jet lag” è giusto scrivere due pensieri sulla bellissima esperienza che io e i miei compagni di viaggio abbiamo fatto. Non voglio che sia proprio una pagina di diario che di solito mi diverto a scrivere, sarà più un resoconto per rendere partecipi tutti voi di quel che abbiamo vissuto.
Sembra incredibile ma le 2 settimane trascorse a Taiwan sono volate.
Decollati giovedì 31 ottobre scorso e passate  15 ore circa di aereo quel che abbiamo davanti ai nostri occhi all’arrivo è un mondo completamente diverso. Io e Mirko (Tedeschi) lo avevamo già assaporato lo scorso anno, visto che avevamo già intrapreso questa avventura.
Cosa ci facevamo in Taiwan? Qui inizia il racconto... Siamo volati dall’altra parte del mondo per prendere parte ad una gara speciale, breve ma intensa, 80 km durante i quali si passava dal livello del mare ai 3275 metri della montagna più alta percorribile dell’isola.
Per iniziare devo, anzi dobbiamo, ringraziare chi ha reso possibile tutto ciò, ovvero i nostri sponsor locali che hanno permesso tutto questo.
Iniziamo da Mauro Conte e sua moglie Katie i promotori di tutto, che già lo scorso anno avevano promesso che ci avrebbe permesso di tornare di nuovo e così è stato; poi Shawn ragazzone taiwanese responsabile locale della ditta italiana Enervit e mister Liu produttore di vestiario da bici locale... Grazie a loro le 2 settimane passate lontano da casa sono state indimenticabili.
Torniamo al racconto: atterrati, come dicevo, ci siamo immersi in una realtà completamente diversa dalla nostra e c’è ne siamo accorti ancora di più i giorni antecedenti alla gara, visto che comunque ci siamo dovuti allenare e farlo in una metropoli caotica di 8 milioni di persone come Taipei è cosa pressoché impossibile, con semafori rossi per 2 minuti, aria irrespirabile e traffico esagerato.
Per fortuna una volta usciti dal traffico quello che si apriva ai nostri occhi era qualcosa di stranissimo, strade semi deserte e salite a nostra disposizione ovunque ci girassimo, dove  ogni abitante al tuo passaggio in bici ti regala un saluto, un sorriso e quando è più attrezzato non perde tempo nello scattarti una fotografia... Sembriamo essere dei VIP ma di importante noi abbiamo ben poco, bisognerebbe imparare un po’... tanto... Da loro.
Finiti i primi 3 giorni a Taipei ci siamo trasferiti ad Haulien, città costiera, considerato uno dei più bei luoghi dell’isola. Qui, abbiamo potuto assaporare il piacere di andare in bici in posti incredibili, con poco traffico e la brezza marina che soffiava su di noi.
I giorni passano ed arriva il momento della presentazione. Avviene a Taipei davanti a decine di fotografi e media locali, in una location bellissima, di fronte al palazzo del fondatore del Taiwan e con il Taipei 101 (il secondo grattacielo più alto del mondo) a fare da sfondo.
Esperienza già vissuta per me è Mirko ma è stata ancora una volta incredibile, con noi al nostro fianco professionisti locali, Simon Clarke della Orica e Tiffany Cromwell anch’essa professionista di alto livello.
Torniamo in hotel ed è il giorno della gara, come premesso non voglio scrivere la solita pagina di diario dove racconto la corsa, preferisco raccontarvi cosa abbiamo vissuto, quindi sarò breve.
Gli avversari più temibili erano dei corridori iraniani che corrono per una squadra continental asiatica la Rts, il vincitore dello scorso anno e qualche altro corridore sempre tesserato in squadre continental. Nonostante loro, il nostro risultato penso sia stato del tutto soddisfacente. Iuri (Filosi) chiude un quarta posizione, migliorando di molto il mio tempo dello scorso anno, Mirko (Tedeschi) settimo anche lui con un ottimo tempo, poi nono Manuel (Senni) e decimo Fausto (Masnada), manco solo io che sono rimasto appiedato da una foratura, ma per fortuna, a differenza loro che stavano gareggiando per la vittoria, sono potuto salire a spasso e gustarmi le meraviglie del parco nazionale di Taroko.
Finita la gara siamo tornati a Taipei per gli ultimi giorni di relax, shopping e chi più ne ha più ne metta. Abbiamo fatto festa, preso qualche pensiero per casa ed è stata l’ora di tornare.
Ora vi scrivo dalla mia scrivania, sono le 5 del mattino ma con un fuso è difficile dormire, però penso di essere abbastanza  lucido per affermare che è stata una gran bella esperienza sia per me che per chi come Iuri, Manuel e Fausto, che erano al primo viaggio intercontinentale. Bellissimo trovarsi dall’altra parte del mondo a fare i conti con realtà completamente diverse dalle nostre, dove si può imparare molto anche solo osservando.
Il ciclismo è molto strano, la grandezza dell’Asia fa si che tutto venga considerato poco: alcune persone del mestiere non conoscono nemmeno i ciclisti più famosi d’Europa e non solo, però c’è tanto impegno da parte di tutti  per cercar di fare tutto al meglio migliorando piano piano con il passare del tempo. Basti già pensare a tutti i miglioramenti che ci sono stati rispetto allo scorso anno nell’organizzazione della gara.
Un ultimo caloroso ringraziamento a chi avrà avuto la pazienza di leggere questa “nota” che spero vi possa aver trasmesso qualche piccola emozione delle grandi emozioni che abbiamo vissuto noi.  Chiudendo grazie ancora a Mauro, Katie Shawn Mister Liu e tutte le persone che ci hanno accompagnato in questi 14 giorni e alla nostra Colpack che tra poco, dopo una breve e penso meritata pausa, tornerà ad essere la nostra divisa ufficiale.
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COMMENTI
Vacanze di lavoro
18 novembre 2013 20:19 radiocorsa
Come sempre, un grazie a Davide Orrico, più che di Diario, per il prossimo anno agonistico, mi piacerebbe leggere “la voce dalla pancia del gruppo” più che da solista (peraltro molto gradita) leggere come anche altri Team del gruppo interpretano la corsa, ci sarebbe così la possibilità di completare le sensazioni, le emozioni e l’adrenalina che scatena una gara ciclistica. Detto questo, sono contento di leggere che per voi la Taiwan Kom Challange è stata un’esperienza e un’occasione per un viaggio vacanza condito anche dalla gara che sicuramente per un giovane non sempre è possibile vivere e sicuramente sarà da raccontare fra qualche anno nelle serate dei piacevoli ricordi.

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