Caro Mauro, dopo quel tweet fai qualcosa in più

APPROFONDIMENTI | 12/10/2013 | 13:55
Una telefonata allunga la vita, ma anche un tweet. È il caso di Mauro Santambrogio, positivo all’epo all’ultimo Giro d’Italia, che l’altra sera ha postato il suo grido di disperazione e di disagio: «Addio Mondo». Poi la solidarietà della rete, degli amici e degli aficionados del ciclismo, ma non solo di loro. Mauro ha trovato la forza di rimettersi in tasca il cellulare e di uscire di casa: con un amico. Ha ritrovato l’affetto di un ambiente che lui ama e che sa perfettamente di aver anche tradito.

Non sono nessuno per andare a scrutare gli angoli oscuri della mente e del cuore di Mauro, perché faccio già fatica a guardare dentro di me, ma una cosa vorrei dirla all’indomani di questa vicenda: se Mauro è stato sincero – e solo lui lo sa – sa anche che un tweet non può cancellare quello che lui ha commesso. Se bastasse un tweet per essere riabilitati, lo farebbero davvero tutti. Se bastasse un tweet per avere il soccorso di tanti affetti e poi sperare di tornare in un ambiente come se nulla fosse, allora si farebbe prima a legalizzare il doping e finire questa farsa.
Se Mauro invece si sente innocente e vittima di un di un’ingiustizia allora lo deve gridare a gran voce, con tutto il fiato che gli è rimasto a disposizione. Se sa però di essere colpevole deve liberarsi di questo peso e mettersi al servizio della verità e di uno sport che per troppo tempo è stato ingannato.

Ognuno di noi, quando sbaglia, ha un cammino obbligato da percorrere. Che è quello difficile e tortuoso del pentimento, dell’espiazione e della collaborazione piena e totale. Un tweet può salvare la vita, ma poi occorre qualcosa di più concreto e solido per modificare non tanto il nostro passato, ma il proprio futuro. Vada davanti ad un giudice e si racconti. Si apra. Abbia la forza, la stessa che ha trovato per gridare la propria disperazione e raccontare tutta la verità nientaltro che la verità. Altrimenti quel tweet resterà semplicemente un grido di aiuto, ma non di riabilitazione.

Pier Augusto Stagi, direttore di tuttoBICI e tuttobiciweb.it


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COMMENTI
Tweet
12 ottobre 2013 15:23 Piccio
Un tweet che conferma la vigliaccheria fatta a Scinto e a tutti i componenti il gruppo sportivo, adesso la nuova vigliaccheria di un falso messaggio per ottenere soccorso gratuito: da me nessuno sconto, prima paga il tuo comportamento e la mancanza di responsabilità.
Spero di incontrarti per strada per dirti cosa penso di te.

Sempre un uomo può riscattarsi
12 ottobre 2013 15:57 gianni
Concordo in tutto quanto ha scritto Pier Augusto Stagi
gianni cometti cureggio (Novara)

12 ottobre 2013 19:05 lattughina
Il libero arbitrio è il concetto secondo il quale ogni persona è libera di fare le proprie scelte. Nell'etica, questo concetto è alla base della responsabilità dell'individuo delle sue azioni e quindi, di farsi carico delle conseguenze della azioni stesse.
Detto ciò, bisognerebbe che, prima di agire si pensasse a cosa si sta per compiere, soprattutto se vengono convolte altre persone e se, consapevolmente si sta tradendo la fiducia di tali persone ....
Tutti gli esseri umani sono dotati di libero arbitrio, tutti ....

Surreale
12 ottobre 2013 21:14 scalatorino
Il senso che vedo io è: "fatemi tornare corridore". E se le controanalisi non confermeranno la positività ci riuscirà pure. Io sono tra quelli che quando ti vedono salire in Bisbino scuotono la testa. Amo il ciclismo,odio certi risvolti del ciclismo e certi corridori. Santambrogio,anni fa scriveva su FB che se ne fregava di quelli che parlavano male di lui. I fatti di questi giorni stridono clamorosamente con tanta ostentata certezza. Questa intervista è surreale http://www.gazzetta.it/Ciclismo/11-10-2013/ciclismo-santambrogio-si-una-notte-incubo-ho-pensato-peggio-201341542318.shtml . E comunque ancora non capisco perchè pedali ancora su bici MCipollini del team Fantini. Mica era licenziato\sospeso come da comunicato del team a giugno? L'auto aziendale non si lascia come buona uscita a un rappresentante licenziato o sbaglio? Se le controanalisi confermeranno la positività,solo un modo per salvarsi l'anima:dirla tutta. Ma proprio tutta. Con la rabbia di chi a dicembre prendeva ore di freddo su e giù dal Bisbino. Per cosa se confermata la positività all'epo? Un pugno di mosche.

Chi è senza peccato scagli la prima pietra
16 ottobre 2013 14:55 runner
Ma chi vi credete (Piccio e altri) per condannare così duramente e senza pietà uno sportivo che ha sbagliato?
Santambrogio avrà anche barato e pagherà a livello sportivo (ed umano) per i suoi errori, ma diamoci un po' una calmata prima di gettare la croce addosso alle persone!
Anche perchè è pure ora che anche i tifosi la finissero di fare i finti tonti e di credere alle favole: ormai TUTTI (corridori, direttori sportivi, presidenti, giornalisti...)sanno che per arrivare ai massimi livelli ciclistici (professionismo) è praticamente OBBLIGATORIO doparsi, altrimenti si rischia di non tenere neppure le ruote del gruppo!
Con questo non giustifico il doping, ma finiamola con l'ipocrisia.
Sarebbe meglio, comunque, che ognuno guardasse a sè stesso, prima di accanirsi sul prossimo in modo così sprezzante,

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