Il presidente del Coni lombardo Pierluigi Marzorati
Gianni Motta ricorda...
STORIA | 10/10/2013 | 09:00 Standing ovation, anzi, una serie di standing ovation, per Giorgio Albani nella sua Monza nella serata di mercoledì 9 ottobre nella grande sala dello spazio Binario 7 che, come si suole dire, era gremita in ogni ordine di posti. Così Monza, e con Monza il ciclismo tutto, ha decretato un ulteriore e giusto riconoscimento al suo concittadino, monzese purosangue, un “giovanotto” del 1929 che ha interpretato il ciclismo dapprima come valente corridore, poi come direttore sportivo, infine, come direttore di corsa del Giro d’Italia e delle altre classiche della Gazzetta dello Sport, sempre con connotazioni d’eccellenza assoluta.
Al microfono di Auro Bulbarelli che dialogava con Albani, si sono succedute le testimonianze di vari e prestigiosi protagonisti presenti in sala. L’amico fraterno Ernesto Colnago, Ercole Baldini, Felice Gimondi, Gianni Motta, Michele Dancelli, Davide Boifava, Giuseppe Fezzardi, Mario Anni, Marino Vigna, Franco Cribiori, Mario Dagnoni e vari altri dei suoi ragazzi della mitica Molteni (era presente Mario Molteni con la sorella) con momenti salienti della carriera di Giorgio Albani e dei suoi amministrati rappresentati da bellissimi filmati che scorrevano sullo schermo.
Momenti d’intensa commozione di vibranti applausi sono stati i colloqui telefonici con Alfredo Martini e Eddy Merckx e il ricordo del “capo” per definizione, ossia il grande Fiorenzo Magni (molti suoi famigliari erano in sala insieme al presidente del Coni Lombardia Pierluigi Marzorati), a quasi un anno dalla sua scomparsa del 19 ottobre 2012, con il quale Albani, si può ben dire, ha condiviso la vita e i valori della dedizione per la famiglia, in piena comunione d’intenti. E sono riaffiorati i ricordi del glorioso Pedale Monzese, del “maresciallo” Luigi Sardi, dei personaggi dei verde-ramarro della Legnano, di Isaia Steffàno – molto di più di un “masseur” -, delle medaglie olimpiche di Roma del 1960 Luigi Arienti e Giacomo Fornoni, di Alcide Cerato che recentemente, in occasione della Milano-Torino, con Antonio Bertinotti della A.C. Arona, ha premiato Albani in ricordo anche dei suoi trascorsi alla Molteni.
Mauro Vegni, direttore del Giro d’Italia, con Stefano Allocchio, ha ricordato - ringraziandolo - le speciali qualità di Albani nella direzione di corsa coordinata con un altro amico, Giacomo Fini, con il cartografo Cesare Sangalli e con Vito Mulazzani alla guida della moto. Rosella Bonfanti, che ha ereditato il posto di Giorgio Albani in corsa, ha espresso con belle e sentite parole la sua ammirazione e il suo ringraziamento per il “maestro” Giorgio Albani. E’ stata anche l’occasione per ricordare un altro monzese d.o.c., amico di Albani: Mario Fossati, un fuoriclasse del giornalismo e grande competente di ciclismo.
Chiusura, vien da dire in punta di penna, con il peculiare stile, anche oratorio, del giornalista Claudio Gregori con un “cammeo”, un ritratto, preciso e affettuoso, del personaggio che è un simbolo della competenza, della capacità e della serietà sia nello sport e, anche e soprattutto, nella vita.
Bella, riuscita iniziativa quella posta in essere dalla municipalità di Monza, dal Pedale Monzese e dal G.S. St. Joseph che con l’auspicio del Lion’s Club Monza, aveva la finalità d’aiutare, come ha spiegato l’appassionato Federico Gerosa, negli anni ’80 speaker del Giro d’Italia, le attività dell’Associazione Gianluca Strada Onlus.
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