Ed ecco finalmente il Giro! LIVE

GIRO D'ITALIA | 07/10/2013 | 14:06
Buongiorno amici e ben ritrovati. Dopo la lunga diretta de Il Lombardia, eccoci pronti a raccontrarvi una nuova giornata importante per il ciclismo, vale a dire il battesimo del 97° Giro d'Italia. Siamo al palaghiaccio di Via Piranesi a Milano, gli invitati stanno arrivando a passo svelto, corridori in testa, pronti a scoprire il percorso del prossimo Giro d'Italia.

Di questo Giro abbiamo letto molto, sappiamo che partirà con una inedita tre giorni in Irlanda per concludersi con una grande festa in terra friulana, ma la presentazione odierna ci darà la veste definitiva della corsa e soprattutto svelerà quali saranno le salite e i punti chiave della corsa, quelli che interessano gli appassionati e soprattutto i corridori.

14.17 Lunghissime file all'ingresso per ritirare l'accredito: evidentemente il ciclismo piace ancora.

14.18 Tra i corridori che abbiamo visto entrare in sala finora, abbiamo notato Basso, Pozzovivo, Pirazzi e Damiano Caruso.

14.25 Ecco entrare in sala anche Alessandro De Marchi. Poi Daniel Martin e Sergio Pardilla. Tanti diesse presenti, scorgiamo Damiani, Bramati e il sergente di ferro Ferretti.

14.34 Naturalmente in sala tante autorità, molti sindaci e assessori delle sedi di tappa e arrivo, il ministro delle imprese irlandese Arlene Foster.

14.36 Non mancano imprenditori come Ernesto Colnago e Pietro Santini che hanno scritto la storia del ciclismo mondiale.

14.37 Scorgiamo ora tra i presenti anche Adriano Baffi, oggi diesse della Leopard e il prossimo anno della Radioshack, il campione olimpico di Roma Marino Vigna e il miglior italiano al Lombardia, Enrico Gasparotto.

14.40 In sala anche due nomi storici come Giorgio Albani e Agostino Omini.

14.42 La presentazione ufficiale è prevista per le 15, ma l'impressione è che servirà qualche minuto in più pre fare accomodare tutti i presenti.

14.45 I tecnici stanno ultimano le operazioni, intanto sono sorti capannelli un po' ovunque: argomenti principali, Il Lombardia di ieri e i movimenti veri o presunti di mercato.

14.48 Finalmente un po' di gente comincia ad accomodarsi e diventa più facile riconoscere i presenti: in rapida successione indichiamo Moreno Moser, Andy Schleck, John Degenkolb, Michele Scarponi (che non si sbilancia su quella che sarà la sua squadra per il prossimo anno), Roberto Reverberi, Fabio Baldato, Silvio Martinello e Nicholas Roche, con Riccardo, il nipote di Fiorenzo Magni.

14.50 Cadel Evans siede con la moglia Chiara su un divanetto e a poca distanza da lui c'è Andy Schleck. Vediamo anche Marco Frapporti e Gianni Savio.

14.51 Sulle pareti fanno bella mostra di sé le maglie rosa storiche, sul palco il direttore de La Gazzetta dello Sport Andrea Monti sta sistemando le ultime carte. Tra poco si comincia. È arrivato anche Gianni Bugno, presidente del CPA.

14.52 Il primo a confermare la sua presenza al prossimo Giro è Cadel Evans: «Voglio arrivare al Giro più preparato rispetto a quest'anno perché il Giro è una corsa che amo e che sento molto mia».

14.59 In sala arrivano Valverde e Quintana, dietro di loro Uran e poi Viganò. Un saluto anche a Francesco Moser.

15.04 Come prevedibile, leggero ritardo sul programma.Aspettavano Nibali? È arrivato anche lui... Ci sono anche Pozzato, Trentin e Giampaolo Caruso. Ed ecco Aru e Tiralongo a completare la squadra della Astana.

15.07 Gli ospiti vengono invitati ad accomodarsi, cominciano ad abbassarsi le luci in sala. Finalmente ci siamo.

15.10 «La corsa più dura del mondo nel paese più bello del mondo». Si comincia all'insegna della ipertecnologia...

15.12 Sono Alessia Ventura, madrina del Giro 2013, e il direttore della Gazzetta a condurre la presentazione.

15.14 Lungo abito color rosa antico per Alessia Ventura. Cravatta rosa su abito grigio per Andrea Monti: anche l'occhio vuole la sua parte... rosa.

15.15 Andrea Monti comincia con i ringraziamenti e parte dall'amministratore di RCS Sport Pietro Scott Jovine, poi le delegazioni straniere a cominciare da quella dell'Irlanda per arrivare a quella del Dubai, dove RCS Sport organizzerà nel prossimo febbraio il Dubai Tour.
«Parlo prima de Il Lombardia: ieri c'è stata un'edizione da incorniciare. In quello scatto di Rodriguez, ho ritrovato tutte le ragioni che danno un senso alla nostra passione e al nostro lavoro - nostro di tutto il mondo delle due ruote - per il ciclismo. Il tormeno e l'estasi rendono questo uno sport unico: vi chiedo un applauso per tutti i grandi campioni che danno un senso a questa giornata. Sono loro i veri amici del Giro d'Italia».
E ancora: «Ogni volta che vengo a presentare il Giro ho un brivido, perché questo è un patrimonio dell'intera nazionale. In tutte le nostre vite c'è un filo rosa che unisce l'Italia,il Giro è un simbolo dell'identità nazionale».
Una digressione nella cronaca: «Come sapete, la scorsa settimana, RCS Sport ha attraversato una tempestosa di non piccole proporzioni. Ho lketto e sentito tante cose su questa vicenda, in realtà la cosa è molto semplice: qualcosa non quadrava nei conti, l'azienda si è fermata, ci sta guardando dentro. Lasciatemi dire una mia piccolissima cerità: parliamo di RCS Sport, società che ha in sé una quantitò di professionalità e di passione stradordinaria: questa macchina non si fermerà mai Abbiamo raggiunto traguardi impensabili, è stato fatto un ottimo lavoro che continuerà. L'intenzione dell'azienda è quella di dare nuovo impulso all'azione di RCS Sport a tutti gli eventi, ma anche ai rapporti con Federazioni e Lefghe, con il marketing e in tutti quei campi in cui RCS Sport ha sviluppato una grand eeccellenza. Siamo qui come prima e più di prima, con discreta serenità. Da venerdì scorso, RCS Sport ha un nuovo vertice, con due uomini chiave di questa azienda: sono anche due grandi sportivi e questo mi rallegra. Riccardo Taranto, amministratore delegato di RCS Sport, e Raimondo Zanaboni, presidente di RCS Sport».
Continua Monti: «Riccardo Taranto è un grande appassionato di ciclismo, Raimondo cerca di diventare un professionista e come vedete la famiglia RCS Sport è finta in buone mani...». Ora èil momento degli interventi di Taranto e Zanaboni. È Taranto che ricorda l'intenso calendario di RCS Sport in tutti i campi sportivi, dal ciclismo al basket, dal calcio al running, all'automobilismo. Zanaboni sottolinea il "peso" del Giro d'Italia, ripetendo che è patrimonio del paese e che sta conquistando consensi sempre più ampi all'estero, ricordando le Granfondo Giro d'Italia, prossimi appuntamenti a Beverly Hills e Miami...

15.30 Ed ecco l'immancabile video che racconta il fascino del Giro d'Italia. Le immagini sono quelle significative della corsa rosa 2013.

15.33 È Vincenzo Nibali che, inquadrato dall'occhio di bue, porta sul palco il Trofeo senza fine.

15.35 Torna sul palco Riccardo Taranto che chiama sul palco il ministro irlandese Foster. «Siamo orgogliosi di poter ospitare il Giro nell'Irlanda del Nord. Vi aspetto tutti a Belfast»: inizia così il discorso della rappresentante della verde Irlanda.

15.45 Scorrono sullo schermo i grandi numeri del Giro 2013 a cominciare dai 174 paesi che hanno potutio seguire le immagini televisive della corsa.

15.50 È Riccardo Zanaboni a dare il via al filmato che svela le tappe del Giro 2014.

SIGNORI, QUESTO È IL NUOVO GIRO

venerdì 9 maggio - 1a tappa - Belfast - Belfast km 21,7 (cronosquadre)
sabato 10 maggio - 2a tappa - Belfast - Belfast km 218 (per velocisti)
domenica  11 maggio - 3a tappa - Armagh - Dublin km 187 (per velocisti)
lunedì 12 maggio - trasferimento e giorno di riposo a Bari
martedì 13 maggio - 4a tappa - Giovinazzo - Bari km 121 (per velocisti)
mercoledì 14 maggio - 5a tappa - Taranto - Viggiano km 200 (ecco le prime montagne)
giovedì 15 maggio - 6a tappa - Sassano - Montecassino km 247 (70 anniversario del bombardamento tedesco)
venerdì 16 maggio - 7a tappa - Frosinone - Foligno km 214 (per attaccanti)
sabato 17 maggio - 8a tappa - Foligno - Montecopiolo km 174 (si scala il Carpegna nel ricordo di Pantani)
domenica  18 maggio - 9a tappa - Lugo - Sestola km 174 (arrivo in salita a Pian del Lupo)
lunedì 19 maggio - riposo a Modena
martedì 20 maggio - 10a tappa - Modena - Salsomaggiore Terme km 184 (per velocisti)
mercoledì 21 maggio - 11a tappa - Collecchio - Savona km 249 (la più lunga frazione del Giro)
giovedì 22 maggio - 12a tappa - Barbaresco - Barolo km 46,4 (cronometro "dei grandi vini")
venerdì 23 maggio - 13a tappa - Fossano - Rivarolo Canavese km 158 (per velocisti)
sabato 24 maggio - 14a tappa - Agliè - Oropa km 162 (al Santuario nel ricordo dell'impresa di Pantani 1999)
domenica 25 maggio - 15a tappa - Valdengo - Montecampione km 217 (ancora Pantani nella memoria per il Giro 1998)
lunedì 26 maggio - riposo
martedì 27 maggio - 16a tappa - Ponte di Legno - Val Martello km 139 (tappa di montagna, recupero della frazione annullata nel 2013, con Gavia e Stelvio)
mercoledì 28 maggio - 17a tappa - Sarnonico - Vittorio Veneto km 204 (per velocisti)
giovedì 29 maggio - 18a tappa - Belluno - Rif. Panarotta km 171 (arrivo in salita dopo San Pellegrino e Redebus)
venerdì 30 maggio - 19a tappa - Bassano del Grappa - Cima Grappa km 26,8 (cronometro in salita)
sabato 31 maggio - 20a tappa - Maniago - Monte Zoncolan km 167 (la tappa regina)
domenica 1° giugno - 21a tappa - Gemona del Friuli - Trieste km 169 (gran finale in Friuli)

Prime impressioni: meno trasferimenti - se si eccettua quello dall'Irlanda alla Puglia - e un tracciato un po' più umano: 8 tappe per velocisti, cinque di media montagna e cinque di grande montagna oltre a tre prove a cronometro per un totale di poco meno di 100 chilometri.

Torna Monti sul palco: «Domenica 1° giugno il Giro incoronerà il suo re nella città di Trieste, per me che ho studiato sui vecchi liberi, Trieste è la città irredenta, la città che per essere liberata ci è costata due guerre... C'è un legame intimo tra il Giro e Trieste: 1946, i corridori attraversano il paese sfasciato dalla guerra. Durante la tappa che andava a Trieste, il gruppo fu fermato da un gruppo di attivisti slavi a 40 chilometri dal tragurado, parte una sassaiola, ma un gruppo di corridori supera Pieris e va dritto fino a Trieste, guidato dal triestino Cottur. Quella è la prima mano tesa dell'Italia alla "sua" Trieste che sarebbe tornata italiana solo nel 1954. E ci piace pensare a Trieste come simbolo dell'unità nazionale. E a proposito di pace, ci piace compiere anche quel primo importante passo da Belfast a Dublino. Pochi trasferimenti e occasioni per tutti risalendo l'Italia. Nel decennale della morte di Pantani, l'atleta italiano recente più amato, il Giro arriva a Montecampione, dove nel 1998 Pantani compì una delle sue imprese più belle Pronostici? La butto lì: il Giro potrebbe non essere vinto dallo scalatore più forte, dall'atleta migliore sotto il profilo tattico. Questo è un Giro umano, rimane la corsa dura, ma non chiede troppo, perché è venuto il tempo di ragionare a nche gli organizzatori devono fare la loro parte. Non serve un superuomo, ma un uomo campione».

16.09 Salgono sul palco Pier Bergonzi, caporedattore centrale de La Gazzetta dello Sport, e Mauro Vegni, direttore organizzativo della corsa rosa. «Un percorso nervoso - dice Bergonzi - come chiede il ciclismo moderno!. Aggiunge Vegni: «Giro pensato con alcuni elementi emblematici, un Giro molto moderno che elimina le salita non necessarie nella prima parte del percorso e le presenta nel finale delle tappe. Abbiamo cercato di essere molto attenti alle fatiche e alle esigenze dei corridori: siamo sull'ordine dei 1100 chilometri lungo le tre settimane in Italia. Rispetto allo scorso anno, 5.000 metri di dislivello in meno, ma non per questo sarà un Giro meno duro».
Perché non il doppio Zoncolan?
«Proprio per non andare incontro agli eccessi. Lo Zoncolan merita rispetto e deve lasciare spazio anche a chi ha voglia di attaccare da lontano. Con la doppia ascesa avremo rischiato di andare incontro ad una tappa attendistica. Aggiungo solo che ricorderemo Bartali nel centenario della nascita, anche se non andremo fisicamente in Toscana: gli dedicheremo la tappa di Salsomaggiore, dove Bartali vinse una tappa».

16.15 Salgono sul palco a suo di musica tutti i corridori presenti.
Si comincia da John Degenkolb: «È un Giro che offre molte possibilità alle ruote veloci e che parte con una tappa affascinante con la cronosquadre. Sarebbe bello indossare la maglia rosa in Irlanda».
Parola a Ivan Basso: «Un Giro equilibrato ma l'esperienza mi insegna che anche le prime tappe possono essere pericolose. Non ho mai trovato un Giro d'Italia facile, credo che sarà molto duro, con le salite concentrate nella parte finale. Mi piace molto».
Michele Scarponi: «Le tappe diventano difficili giorno dopo giorno verso la terza settimana finale che è davvero impegnativa».
Cadel Evans: «Giro equilibrato, la prima settimana è semplice anche se bisognerà evitare le trappole del vento e delle strade irlandesi. Non ci sono tapponi, ma tante tappe dure».
Nairo Quintana: «Corsa intrigante, tranne la prima settimana il resto mi piace molto. Ci sono montagne e voglio studiarmi bene il percorso».
Vincenzo Nibali: «Percorso molto bello, come ha detto Ivan è disegnato molto bene. Penso che l'ago della bilancia possa essere la cronometro di Barolo: chi fa la differenza lì, può gestire bene l'ultima settimana. Attenzione: è un Giro più umano ma non più facile. Sulla carta, è un percorso per un corridore completo».
Pippo Pozzato: «Non è un Giro che offre grandi possibilità per me, ma cercherò di essere protagonista. Grazie a RCS Sport per essere venuta incontro alle richieste avanzate dai corridori».

16.23. Largo agli irlandesi: sul palco Stephen e Nicholas Roche. «Bel percorso - dice Stephen - per vincere bisognerà essere regolari ma anche tenere gli occhi sempre bene aperti, perché ci sono pericoli ovunque».
E Nicholas Roche: «Poche volte può capitare in una carriera un evento come questo. Farò di tutto per essere al via. Il favorito? Tutti questi ragazzi sul palco possono far bene, ma dico Vincenzo».

Siamo alle foto di fine presentazione. Abbiamo scoperto il Giro d'Italia: adesso la parola tocca ai critici e poi, naturalmente, ai corridori.

Andrea Monti prima di chiudere ringrazia la Rai: «Preziosa compagna di squadra, tutti sanno che il legame tra Giro d'Italia e Rai è sempre fortissimo».

da Milano, Paolo Broggi
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COMMENTI
7 ottobre 2013 16:53 limatore
bellissime la tappe "toscane....

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