Brutto incidente per Andrea Vaccher: è in terapia intensiva

DILETTANTI | 23/09/2013 | 16:20
Tragedia sfiorata ieri pomeriggio nella edizione numero 44 del Trofeo Gianfranco Bianchin. Andrea Vaccher, 24 anni, dilettante di élite del Team Marchiol-Emisfero-Site, è rimasto gravamente ferito a causa di una clamorosa caduta. È rimasto sfigurato al volto e ieri sera è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico nel reparto di chirurgia maxillofacciale dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso. La prognosi è riservata e resterà per alcuni giorni nella terapia intensiva.
La dinamica della caduta è incredibile. Sono stati pedalati quasi 110 chilometri della gara nazionale per dilettanti di élite e under 23, quando il gruppo arriva in via Talponera, a poca distanza del centro di Merlengo, quando all’altezza dell’incrocio con le vie La Sorta e Ciardi si verifica il ruzzolone dove rimangono coinvolti 8 atleti, tra i quali Andrea Vaccher, nipote di Moreno Argentin e Fabio Chinello, compagno di squadra di Andrea. La dinamica è incredibile. Secondo una prima ma non definitiva ricostruzione dell’incidente un ciclista è transitato su un tombino di ghisa sollevandolo e scaraventandolo sull’asfalto. Dopo un attimo è transitato Andrea Vaccher che è piombato con la ruota anteriore nel tombino rimasto, purtroppo, aperto. Il portacolori del club di Tezze di Piave è volato sull’asfalto, strisciando con il volto per almeno una cinquantina di metri. Vaccher è stato immediatamente soccorso dai volontari sul posto per la sicurezza degli incroci e dal medico di gara, dottor Gabriele Massolin. Subito il giovane atleta è stato caricato sull’ambulanza al seguito della manifestazione e trasportato all’ospedale dove è stato curato e successivamente operato. L’intervento è iniziato verso le 21.
Giuseppe Lorenzetto, presidente del Team Marchiol, è sconvolto: «Povero ragazzo, Andrea ha il volto sfigurato specialmente in corrispondenza del mento che ha struciato sull’asfalto» racconta affranto dal dolore Lorenzetto «non si ricorda nulla dell’incidente e nonostante tutto ha avuto la forza di chiedere cosa gli sia accaduto. Ha chiesto informazioni sul risultato dei compagni di squadra, ma poveraccio, riesce a parlare a malapena. Un incidente incredibile. Mai vista una cosa del genere per la dinamica e per le ferite riportate. Andrea Vaccher era caduto anche lungo la discesa dei SS. Angeli ed era appena rientrato in gruppo. «Ma la storia non termina qui» sottolinea Lorenzetto «con il nostro legale abbiamo intenzione di fare chiarezza sulle eventuali responsabilità di quel maladetto tombino».
Alla gara era presente Bonaventura Pizzolon, assessore allo sport del comune di Ponzano Veneto e anche ciclista tesserato con il Velo Club Gianfranco Bianchin che organizza la gara nazionale. «Non riesco a capacitarmi di come possa essere accaduto un incidente di questa gravità» spiega Bonaventura Pizzolon «dopo il termine della gara ho effettuato personalmente un sopralluogo in via Talponera. Il tombino mi sembrava in sicurezza. Dall’esperienza che ho acquisito da ciclistica, la dinamica della caduta è incredibile. Nei prossimi giorni verrà fissata una riunione tra comune e società organizzatrice per valutare i fatti ed eventuali provvedimenti».
Andrea Vaccher, che abita a Ponte della Priula, è nipote di Moreno Argentin: la madre è Tosca Argentin, azzurra ai mondiali nel 1977 a San Cristobal. Ha corso in bicicletta anche il fratello, Mauro Vaccher, anch’egli con la Marchiol. Il padre è Severino Vaccher.
Moreno Argentin è sconvolto per l’incredibile incidente: «E pensare che ieri avrei voluto fare tappa proprio sul traguardo del Trofeo Bianchin. Mi dispiace per Andrea, spero possa riprendersi presto».

da La Tribuna di Treviso
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COMMENTI
ho visto una cosa simile a san Bonifacio
23 settembre 2013 19:07 pego64
Auguri di una buona guarigione ad Andrea,ero presente due anni fa alla gara under di San Bonifacio del 2011 e i tombini si alzavano al passaggio dei corridori andava in risonanza con il passaggio del gruppo mi ricordo che li abbiamo bloccati tra un giro e l altro con del nastro adesivo, non e' possibile che le strade presentano dei pericoli simili, trovate un buon avvocato e citate i costruttori del manufatto in ferro ed il comune e' giusto risarcire un ragazzo cosi sfortunato Michele Pegoraro

Non è possibile........
24 settembre 2013 08:37 passion
....... che il chiusino sia volato via se era nella sua sede naturale. Anche se instabile non può essere fatto saltare in aria da una bici. E' da verificare se il chiusino stradale che pesa diverse decine di chili, (per un qualche motivo???), non fosse spostato dall'apertura del tombino..... Sarebbe gravissimo e inquietante !!!!

Piccolina2102
24 settembre 2013 08:45 Cycling90
Io ero la..ti assicuro che le cose sono andate così! Non c'era nè pubblico nè marciapiede, solo dei paletti a bordo strada che alla fine potrebbe anche averli colpiti. 50 mt non sono esagerati, fidati!

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